20 ottobre. Un appello dal mondo della scuola

1 Ottobre 2007

Redazione

Il 20 ottobre si svolgerà una importante manifestazione nazionale per ricordare al governo in carica gli impegni che si era assunto di fronte agli elettori e contenuti nel programma dell’Unione. Rivolgiamo un appello a tutti i lavoratori del mondo della scuola, dell’università e della ricerca, perché con la loro presenza numerosa caratterizzino quella giornata anche sui contenuti della formazione e della ricerca, senza i quali non vi possono essere prospettive di sviluppo e di crescita del paese.

Al di là di tutti i discorsi, i decreti, i protocolli sottoscritti e le promesse, chi lavora nei settori della conoscenza, gli studenti e chiunque ne sia coinvolto a vario titolo, non può certo avere la sensazione che la formazione e la conoscenza abbiano avuto, nei fatti, quel rilievo che il programma dell’Unione le aveva assegnato.

Le classi scolastiche sono sovraffollate, soprattutto nelle aree metropolitane; sono stati tagliati molti posti nonostante sia in aumento il numero degli studenti; si è operata una pesante discriminazione dei soggetti più deboli con il taglio dei posti di sostegno; non c’è stata l’inversione di tendenza auspicata nelle politiche per l’università e la ricerca pubblica, necessaria per in loro rilancio.

Le recenti assunzioni di personale precario non riescono a garantire il normale turn-over sia nella scuola, dove la carenza di personale spesso non consente di garantire livelli minimi di sorveglianza, sia in maniera più evidente nelle università e negli enti di ricerca dove, anche in forza di norme collegate all’Autonomia, il processo di stabilizzazione è reso, in alcuni casi, persino impossibile.

Ai proclami del ministro della P.I. che spazia in modo demagogico su una infinita pluralità di argomenti che meriterebbero ben altro grado di approfondimento e modalità meno populistiche di approccio (dagli esami di riparazione al codice di disciplina alla valutazione ed al merito), si accompagna la triste realtà dei finanziamenti alla scuola non statale e la mancanza di risorse per la ricerca e per la scuola statale, sulla quale sta per calare, secondo le ultime dichiarazioni di autorevoli membri del governo, l’ennesima mannaia dei tagli al personale.

Il 20 ottobre parteciperemo alla manifestazione per chiedere una svolta sociale, che rimetta la formazione e la conoscenza al centro delle politiche economiche del governo, così come stava scritto nel programma e così promesso agli elettori.

Beniamino Lami, Joelle Casa, Luisella De Filippi (segreteria nazionale FLC Cgil), Giovanni Fuga, Vincenza Ferrara, Ornella Invoglia, Rosanna Agarossi, Lidia Barone, Pino Patroncini, Enrico La Sala, Gabriele Giannini, Moreno Verdi (Direttivo nazionale FLC), Tiziana Sanna, Sandro Deiana (segreteria FLC Cagliari), Caterina Mura (segretaria generale FLC Sassari), Raffaella Morsia (segretaria generale FLC Piacenza), Giuseppe Lopiano (segretario generale FLC Trapani), Santo Gaffurini (segretario generale FLC Brescia), Fabrizio Rocca (segretario generale FLC Massa Carrara), Enza Sanseverino (segreteria regionale FLC Campania), Mauro Montagnani (segreteria regionale FLC Emilia Romagna), Raffaele Maglietta (segretario generale FLC Frosinone), Luigi Rossi (segretario generale FLC Venezia), Alvise Scarpa (segreteria regionale FLC Veneto), Carla Franza (segretaria generale FLC Pordenone), Teresa Sarli, Oscar Pavan, Adriano Zonta, Marcello Mosca (segreteria FLC Pordenone), Gianfranco Melone (Coordinatore Istat Roma), Angela Giannelli (segreteria FLC Bari), Luciano Grimaldi (segreteria regionale FLC Lombardia), Stefano Boero (segreteria regionale FLC Liguria).

Dalla Sardegna, oltre ai compagni promotori, l’appello, ancora aperto, ha sinora le seguenti adesioni:

Lalla Odoni (Direttivo confederale CGIL, Sassari), Lia Camboni, Anna Deriu, Silvestra Miscera, Pierino Mura, Maria Mureddu, Francesca Nurra, Maria Agostina Satta (Direttivo Provinciale FLC Sassari), Marcello Madau (Direttivo Regionale FLC),

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