Caotica solidarietà

16 Gennaio 2008

Mondezza
Redazione

In questi giorni è apparsa nella sua drammaticità l’emergenza rifiuti causata dall’inettitudine di governi che per anni hanno trascurato questo problema lasciandolo nelle mani della malavita. La gravità della situazione ha costretto il governo Prodi ad intervenire. Il presidente del Consiglio ha chiesto/imposto alle regioni un impegno straordinario, lo ha fatto richiamandosi al principio della solidarietà che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra le persone e le istituzioni. Al tempo stesso però, con una decisione maldestra, ha affidato all’ex capo della polizia De Gennaro e al generale Giannini la gestione dei rifiuti. Naturalmente ci chiediamo se le forze di polizia e dell’esercito siano le più idonee per rispondere alle esigenze del risanamento ambientale (rimandiamo a questo proposito a quanto scritto da Vittorio Agnoletto, indirizzato a RC e Sinistra-Arcobaleno).
Dalla Sardegna il Presidente della Regione Renato Soru ha risposto affermativamente alla richiesta del governo. Noi siamo sostenitori della solidarietà e, in casi eccezionali come quello attuale, riteniamo che si debba venire incontro ai bisogni delle popolazioni di altre regioni. Condividiamo perciò la scelta fatta da Soru. Siamo anche del parere che queste decisioni vadano assunte insieme alla comunità e alle sue rappresentanze istituzionali e sociali. E soprattutto che debba essere definita una disponibilità condizionata. Soru ha risposto frettolosamente alla richiesta del governo senza chiedere le opportune garanzie e soprattutto senza sentire l’Assemblea rappresentativa di tutta la comunità regionale. Non è un errore banale, il Presidente dovrebbe imparare una volta per tutte che non si governa da soli ma collegialmente. Ciò mostra anche i rischi in termini di metodo democratico insiti nel modello ‘presidenzialista’. Eppure la Regione Sarda ha delle richieste legittime da avanzare: limitandoci alle questioni ambientali ricordiamo la bonifica dell’arcipelago di La Maddalena e del poligono di Quirra. E la stessa rinnovata, e ora drammatizzata, necessità dei termovalorizzatori non manca di suscitare forti allarmi sia dal punto di vista della salute che dal punto di vista della formazione di potenti lobbies trasversali interessate alla loro vantaggiosa costruzione. Alleghiamo perciò nei materiali un documento di Greenpeace e un documento dalla Campania su tali tecnologie.
La decisione di Soru ha provocato diverse contestazioni, di svariata natura: da quella indipendentista, che, pur con una rispettabile tradizione di protesta contro l’inquinamento nell’isola e la proposta di un circuito virtuoso di smaltimento dei rifiuti basato sul potenziamento della raccolta differenziata, si è di fatto sbilanciata su una posizione non solidale, a motivazioni dettate da puro spirito di contrapposizione, a quelle più direttamente razziste e fasciste (con la preoccupante presenza di Azione Giovani e Forza Nuova, in sintonia con i no leghisti), con alcuni leaders del centro-destra sulle barricate. Va rilevato come l’attacco alla villa di Soru fatto poche notti fa si iscriva a pieno titolo in una forma neo-squadrista che sarebbe errato sottovalutare, persino con il conforto delle bandiere dell’UDC (a dare un’idea della figuraccia del centro-destra sardo bastino le proteste di Casini).
Quella del Comune di Cagliari e del suo Sindaco si distingue come la più pretestuosa: per anni l’amministrazione del capoluogo ha trascurato la raccolta differenziata; per questa ragione ha subito persino una multa dall’Unione Europea ed ha costretto la popolazione al raddoppio delle tasse per la ritiro dei rifiuti. Oggi questa stessa Amministrazione, con disinvoltura e faccia tosta, scarica su altre istituzioni responsabilità che le sono proprie.
Riteniamo che le tematiche ambientali abbiano assunto un’importanza così rilevante da essere affrontate una volta per tutte nell’interesse di tutti i cittadini e non come argomenti per litigi tra fazioni contrapposte o per gestioni di tipo localistico, e che esse siano un grande tema di confronto e unità per la sinistra.
Emerge nella sostanza un clima di forte crisi del concetto di solidarietà, ed anche un segnale di come un autonomismo chiuso e separato, a cui talora la politica regionale strizza l’occhio, possa favorire lo smarrimento non solo giuridico, ma anche etico, dei valori della solidarietà e del bene comune su tutto il territorio nazionale.

9 Commenti a “Caotica solidarietà”

  1. Circolo Progetto Progressista di Sassari scrive:

    Apprezziamo vivamente la tempestiva e generosa solidarietà concretamente offerta dalla nostra Regione alla comunità nazionale in occasione dell’emergenza rifiuti Napoli, con la nostra disponibilità a contribuire ad affrontare con ampio respiro di programmazione democratica questo delicato e spinoso problema civile e ambientale.

    (per l’Associazione: Piero Sanna, Paolo Fois, Franca Puggioni)

  2. Andrea Pubusa scrive:

    In Sardegna molti (anche questo editoriale) svalutano nella vicenda rifiuti la questione giuridica, centrale e grave. Il governo, un Commissario e un Presidente possono disporre in deroga a ogni norma di legge? Avete capito di cosa stiamo parlando? Per capirci è una questione (stato di emergenza) su cui si sono impegnati tutti i giuristi democratici ed è una questione su cui sono state travolte tante Costituzioni a partire da quella di Weimar.
    Non è un caso che, per le ordinanze di emergenza, la Corte costituzionale prima e il legislatore poi hanno messo paletti precisi, anche se li penso insufficienti e tutto sommato contrastanti con la Costituzione. La legge sulla protezione civile (n. 225/1992) per l’attuazione di interventi di emergenza, ammette che si provveda “anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente”. Ma sempre “nel rispetto dei princìpi generali dell’ordinamento giuridico” e “devono contenere l’indicazione delle principali norme a cui si intende derogare e devono essere motivate.” Esse, infine, “sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, nonché trasmesse ai sindaci interessati affinché vengano pubblicate” nell’albo pretorio dei comuni.
    Il Manifestosardo è uno dei più convinti oppositori al G8 di La Maddalena? Ma esagero se vedo in questa vicenda prove di G8 fra violazioni delle leggi e delle prerogative regionali, violazione di leggi nazionali e sfoggio di manganelli senza ragione?
    Soru non merita dunque solidarietà, ma critica ferma e motivata.

  3. Marcello Madau scrive:

    Caro Andrea, le cose che tu rilevi non mancano, per quanto non così dettagliate, nel nostro editoriale. Non mancano le critiche, giudicate severe. Eppure la solidarietà è merce rara, in ogni caso un segnale che anche chi non è d’accordo con le decisioni prese (non mi riferisco a te, che ne riconosci il valore nel tuo commento che ho dovuto sintetizzare entro le 1500 battute, come da norma) non dovrebbe omettere di dare. In mancanza di tale segnale la solidarietà è assente, ciò che fa presumere una grave crisi del suo stesso concetto.

  4. fabian volti scrive:

    Guardo verso la Sardegna e lascio l’italia prodiana alla sua deriva e non tace il mio sentire sconsolato e verso questo editoriale del Manifesto Sardo timido e insicuro nell’argomentare con sottigliezza l’assoluta, ancora un volta nella storia della Sardegna, irresponsabilità del governo sardo, autonomo solo su carta, e che se non fosse per una manifestazione di implosione popolare su di un tema fra i tanti, quello ambientale di adesso, avrebbe di certo nascosto alla Volontà Generale delicate decisioni e scelte, oggi in ragione della solidarietà nazionale! Con Rousseau e la Volontà Generale, il popolo sardo non perde occasioni; ci sarà si forse una nuova società economica politica e sociale, nella nostra Terra Antica! Credo già lo gridano quelli dell’indipendentismo in iRS, con cultura e conoscenza verso di una nuova entità statuale aperta al Mondo, sostenitori di pace, di democrazia partecipativa, e via i fascisti e /o leghisti nazionalisti, e viva la politica non clientelare, l’arte e la solidarietà vera fra le genti e i popoli che si vogliono esprimere in ragione di certe necessità della società complessa. Noi in piazza o in porto e insieme solidali con i nostri fratelli della Campania ma sempre scarni della solidarietà della politica italiana alla Terra anche nostra, libera per il rispetto della traccia dei tempi passati, dei sentimenti di appartenenza, nel rispetto di una terra che ha sofferto sempre di maltrattamenti, che ora ancora piange e oltre sconsiderata.

  5. Giuseppe Fois scrive:

    La questione rifiuti in Campania è una faccenda che ha scosso trasversalmente tutti, suscitando sentimenti contrastanti. C’è chi punta il dito contro gli amministratori, rei confessi di decennale noncuranza; chi condanna il business malavitoso e i suoi proventi; chi sostiene che una buona gestione dei RSU non possa prescindere da termovalorizzatori e raccolta differenziata. Argomentazioni così drammaticamente ovvie, che nel loro insieme delineano un chiaro concorso di colpe e diversi livelli di responsabilità.
    Resta l’emergenza, e la ricerca di soluzioni immediate. Ed è proprio in questo clima che il governatore Soru ha ritenuto opportuno agire unilateralmente. Discutibile? Assolutamente sì. Ma se riteniamo incivile tenere le scuole chiuse e vivere nell’emergenza sanitaria, se non restiamo indifferenti al clima di illegalità e a ciò che ne consegue, allora poco importa se la legge regionale contrasta con una chiara emergenza nazionale – in fondo, le leggi disciplinano la normalità, e nelle emergenze non c’è niente di normale. Dunque, se riteniamo che l’emergenza campana sia un’emergenza italiana, dove ancora cercare le ragioni di opportunità e perché mai dubitare dello slancio solidale? Tuttavia, se non ci importa affatto della Campania, se ciascuno deve risolvere i propri problemi da sé, beh, questa è un’altra faccenda, che sa molto di individualismo e poco di Nazione. Se, infine, aggiungiamo le strumentalizzazioni politiche e le violenze di stampo ultrà, il resto va da sé.

  6. Marilena Puggioni scrive:

    Leggo con piacere che le opinioni che mi sono fatta su tutta la vicenda collimano perfettamente con la posizione della redazione, in particolar modo su questi punti:

    “ Noi siamo sostenitori della solidarietà e, in casi eccezionali come quello attuale, riteniamo che si debba venire incontro ai bisogni delle popolazioni di altre regioni”.

    “Siamo anche del parere che queste decisioni vadano assunte insieme alla comunità e alle sue rappresentanze istituzionali e sociali”.

    “Non è un errore banale, il Presidente dovrebbe imparare una volta per tutte che non si governa da soli ma collegialmente”.

    Mi chiedo però: è possibile, in una situazione di emergenza, rispettare sempre e comunque tutte le fasi che l’iter di un procedere decisionale democratico dovrebbe prevedere?

  7. Mario Pireddu scrive:

    Credo che si debba stare attenti all’uso di alcune parole. E’ un problema di comunicazione che legittima politiche sulla lordura spesso non così “pulite” (mi si passi il gioco di parole). Termini come “Emergenza” e “Solidarietà” si prestano a strumentalizzazioni di tutte le parti, così come l’ avanzare qualche critica al decisionismo unilaterale così compatto tra gli appartenenti al Partito Democratico (Prodi, Veltroni, Soru) suscita subito l’accusa di egoismo (”non si vuol aiutare”, “è individualismo”, etc.). Si parla di “emergenza”, ma si sa da anni che le strade campane sono invase dai rifiuti e che la terra e le acque sono sempre più inquinate. Si denunciano queste cose da decenni, ma Prodi e colleghi del PD (e Soru che ha seguito la linea di partito) si sono svegliati solo adesso che sono stati costretti a dover decidere qualcosa per non dare l’idea di quelli che lasciano fare – che è ciò che hanno fatto per anni insieme al centrodestra. È strano che la solidarietà oggi consista nel giustificare una politica che sceglie De Gennaro come risolutore, affida a società pluri-inquisite per camorra il trasporto dei rifiuti, e soprattutto si preoccupa di ribadire che Bassolino e soci non devono affatto dimettersi. Perchè Soru non ha imposto almeno qualche condizione? Chiedere società non implicate nella camorra per il trasporto dei rifiuti sarebbe stato meno ’solidale’? Chiedere le dimissioni dei responsabili del disastro sarebbe stato meno ’solidale’?

  8. [email protected] scrive:

    Negli ultimi giorni sono arrivati commenti particolarmente lunghi che non rispettavano le regole stabilite dalla redazione. Perciò non li abbiamo pubblicati. Invitiamo i lettori e i collaboratori a prendere visione delle norme generali e redazionali presenti nella rubrica ‘redazione’, in alto a destra, subito sotto la scritta ‘Associazione Luigi Pintor’. Al tempo stesso ricordiamo che chi volesse esprimere le proprie opinioni su qualunque argomento e avesse bisogno di uno spazio superiore a quello previsto per i commenti può proporre un intervento per il numero successivo del manifestosardo. Ricordiamo ai nostri lettori che, appena riterremo consolidata la struttura redazionale, potremmo inserire, nell’intervallo tra un numero e l’altro, qualche articolo che dia notizia di eventi importanti accaduti nel frattempo. Vi ringraziamo per la collaborazione. La redazione

  9. Andrea Pubusa scrive:

    Non è un commento, ma un’osservazione: che problemi ci sono a pubblicare gli interventi lunghi? Saranno i lettori a decidere se leggerli o meno. Perché cassarli? Un quindicinale online è di per sé lento, gli interventi lo ravvivano. I lettori del Manifestos. sono poi avari di commenti, se ci sono benvengano. Perché non li fate passare. Approvate Soru che viola la legge regionale e il carattere democratico delll’ordinamento e sanzionate così duramente chi viola la regola delle 1500 righe in un impeto partecipativo. Non vi capisco.

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