Un giovane precario morto in raffineria

12 Aprile 2011

il manifesto, ‘fuoripagina’

Pubblichiamo con rabbia e indignazione questa notizia. Ancora morti sul lavoro.
In coda all’articolo che riprendiamo dal sito de ‘il manifesto’, la serie purtroppo lunga di altri scritti che abbiamo ‘dedicato’ alla Saras.

Un altro letale incidente sul lavoro in una raffineria. È morto poco prima dell’alba Pierpaolo Pulvirenti, trentenne siciliano, uno dei tre operai rimasti feriti lunedì sera in un incidente sul lavoro nella raffineria della Saras a Sarroch. Era lì per conto di una ditta appaltatrice. Subito soccorso, dopo esser stato investito da idrogeno solforato mentre effettuava alcuni lavori, ha accusato oltre all’intossicazione anche un arresto cardiaco. Era stato rianimato e ricoverato nel Reparto di Rianimazione dell’ospedale SS.Trinità di Cagliari dove, però, è deceduto.
Un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo è stato aperto questa mattina dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Alessandro Pili, una volta appresa la notizia della morte all’alba di uno dei tre operai rimasti coinvolti nell’incidente di ieri sera nella raffineria Saras di Sarroch. Sul fatto indagano i carabinieri che durante la notte hanno sentito i due colleghi del giovane siciliano morto nell’ incidente. L’altro lavoratore investito dal getto di idrogeno solforato, Gabriele Serrano, anch’egli di 23 anni, di Augusta, è ricoverato nell’ospedale Brotzu ma non è intubato ed è vigile anche se è sempre nel Reparto di Rianimazione. Mentre il terzo ferito, Luigi Catania, di 42, di Siracusa, che si è fratturato una gamba cadendo da una scala mentre cercava di prestare soccorso agli altri due, è ricoverato nell’ospedale Marino di Cagliari e le sue condizioni non destano pericolo. I tre operai siciliani erano impegnati nei lavori di manutenzione straordinaria che deve eseguire una impresa d’appalto esterna, la Star Service di Catania.
L’incidente è tragicamente simile a quello del 26 maggio del 2009, quando nello stesso stabilimento morirono asfissiati tre operai di Villa San Pietro, Luigi Solinas, 26 anni, Daniele Melis di 30 e Bruno Muntoni di 56, mentre pulivano una cisterna. Le famiglie degli operai furono risarcite con una somma di 5 milioni di euro versati dalla famiglia Moratti quale indennizzo per le vittime. «Un altro nuovo morto sul lavoro alla Saras a distanza di appena due anni dall’incidente che portò alla morte di tre operai». Lo ha sottolineato il segretario confederale nazionale della Cgil, Vincenzo Scudiere, per il quale «la dinamica sembra ripetersi perchè, a quanto apprendiamo, il lavoratore, morto poi nella notte, effettuava un’operazione di pulitura in un sito che pare non fosse stato bonificato». «La dinamica dell’indicente, sovrapponibile a quello di due anni fa, dimostra che nella raffineria più grande del Mediterraneo non c’è attenzione per la sicurezza dei lavoratori. Se non fosse così, non sarebbe morto un altro operaio, non sarebbe accaduto, ancora una volta, che un luogo che doveva essere già bonificato si rivelasse poi mortale». Lo afferma il segretario regionale della Cgil Sardegna Enzo Costa, commentando l’infortunio che è costato la vita all’operaio della Saras di Sarroch (Ca) Pierpaolo Pulvirenti, morto stanotte in un ospedale cagliaritano per l’esalazione di idrogeno solforato. «Sotto processo per la morte di tre operai due anni fa – spiega Costa -, la Saras sembra reiterare infrazioni simili al passato. Se così fosse, significherebbe che non è stata colta nemmeno la lezione. Un fatto di una gravità inaudita che dovrà certamente passare al vaglio della magistratura ma che già da oggi noi, come sindacato, consideriamo inaccettabile perchè non è casuale, ma scaturisce da una serie di comportamenti sbagliati che potevano essere evitati. Eppure, qualcuno dice, i Moratti investono in sicurezza. Si vede che investono poco o male». «Le otto ore di sciopero – prosegue Costa – hanno proprio il significato della ribellione di fronte a uno stabilimento che ha dimostrato altre volte, anche sul piano dell’inquinamento, di non avere troppo rispetto per il territorio e per chi vive e lavora lì. Gli utili ci sono, ma ciò che i Moratti reinvestono è molto poco. E a proposito della famiglia, proviamo sdegno se ricordiamo quel che dissero i fratelli Gianmarco e Massimo Moratti, presidente e amministratore delegato della Saras, all’indomani dell’incidente che uccise tre operai il 26 maggio, dentro la raffineria: ‘Tutto nella nostra fabbrica deve funzionare alla perfezionè. Ora – conclude il segretario della Cgil – chiediamo ai responsabili di ogni grado della raffineria: i lavoratori degli appalti rientrano in questa perfezione? O sono gli ultimi anelli di una catena che guarda caso si spezza proprio a loro danno?
Sciopero di 8 ore.È stato proclamato dai sindacati di categoria un giorno di sciopero nella raffineria della Saras a Sarroch. Questa mattina già al primo turno, appresa la notizia della morte dell’operaio della ditta d’appalto in seguito all’incidente avvenuto lunedì nello stabilimento, gli operai hanno deciso di dare vita alla manifestazione di protesta con l’astensione dal lavoro. Gli ingressi all’impianto petrolchimico sono rimasti sbarrati per maestranze e dirigenti. Mentre sono in corso i rilievi tecnici e le ispezioni da parte degli esperti dei Vigili del Fuoco, dello stabilimento e delle forze dell’ordine.

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