Frittura di musei

24 Novembre 2008

bronzetto.jpg

Redazione

Mario Resca, ex general manager della più celebre e discussa catena mondiale di Fast Food, è stato nominato dal ministro Bondi direttore della rete museale statale. In Sardegna Resca avrà potere non sui musei civici, a competenza regionale, ma su quelli nazionali: l’Archeologico di Cagliari, il Museo Sanna di Sassari, l’Antiquarium Turritano di Porto Torres e il Compendio Garibaldino di Caprera. Cari colleghi archeologi e storici dell’arte che dirigete questi musei, tanti auguri: sarete comandati da un esperto in discutibili grigliate e fritture nonché direttore del Casino’ di Campione d’Italia. Siccome avrà la possibilità di prestare il nostro patrimonio museale quando, come e a chi vuole, e il suo modello è mercantile, attenzione ai bronzetti nuragici, agli ori fenici, domani alle statue di Monti Prama, o alle mutande di Garibaldi: per fare cassa saranno irresistibili all’occhio di un esperto in fiches e croupiers.
Vi è una subordinazione nazionale della tutela a supposti criteri di efficienza e mercato che non vorremmo percepire in una Regione Sardegna che pure ha, finalmente, cercato di fare sistema nella serie composita dei nostri musei civici. I gruppi di gestione delle aree archeologiche e dei musei hanno colto questo pericolo in alcune subalternità a logiche estetizzanti, efficientistiche e di mercato nell’azione regionale e nello stesso Piano triennale per i beni culturali. Un conto è curare la professionalità degli addetti migliorandole con aggiornamenti di tipo manageriale, aperti al mondo, un conto è inserire corpi esterni che rispondono a esigenze lontane dalla tutela e da una corretta valorizzazione, svuotando competenze e lavoro di chi opera nel settore. Certo non si respira molta soddisfazione per i corsi ‘Parnaso’ promossi dalla Regione Autonoma, e comunque non sarei lieto di Resca neppure come docente di un corso di formazione per addetti museali.
Un supermanager esperto di hamburger a capo della rete museale italiana ci sta come i cavoli a merenda. Ma non vorremmo neppure, per quelli sardi, un manager di panadine o un azzimato dirigente di qualche potente fondazione continentale.

Non di sole coste

La discussione sulla legge urbanistica procede con apparente schizofrenia: chi promosse e firmò le leggi regionali del 1989 e del 1993 oggi non si batte con la stessa energia per difendere la tutela della fascia costiera, e anche di tutto ciò che era indicato in particolare nell’art. 10 bis della 45/1993. Pensate che la Legge Regionale 45 del 1989 fu firmata da Floris e quella 23 del 1993 da Cabras. Furono anche gli anni dei diversi PTP, dei pennarelli, dei varchi lasciati entro i 500 metri dalla battigia, delle deroghe mediante il cavallo di Troia dell’accordo di programma. Un paese che va a destra significa anche una sinistra, dopo 25 anni, addirittura più elusiva sulla tutela del territorio.
Noi riteniamo, e ne abbiamo fatto iniziativa comune con Gruppo di Intervento Giuridico, Amici della Terra e Cagliari Social Forum, che si debba andare oltre al limite dei 300 metri di tutela della fascia costiera come da art. 142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che la natura della risorsa e la scommessa su un nuovo modello di ‘sviluppo’ giustifichino misure più ampie. Ma le questioni, nella legge in discussione, non sono soltanto di metri. Vi sono scappatoie e rischi, il peso del silenzio-assenso, la necessità di una definizione dell’accordo di programma non applicabile ad aree sottoposte a divieto di edificabilità; un legame da consolidare tra il bene archeologico e quello identitario: nella tutela le zone di interesse archeologico, un po’ identitarie, un po’ sotto conservatoria, rischiano di smarrire la dimensione di rete sotto la categoria parco-museo della L.R. 14/2006. La dimensione identitaria è quella della totalità di ventimila monumenti su ventiquattromila kmq.
Una legge è una mediazione, e forse bisognerà avere la consapevolezza che tale mediazione non sarà esaltante. Noi ci auguriamo il contrario. Se la ricostruzione di una nuova sinistra si basa sui programmi, è bene misurarsi coraggiosamente sui modelli di sviluppo in modo da capire chi vuole difendere il territorio e chi, assieme alla destra, la speculazione.

C’è un premio per noi

Il Comune di Silanus organizza ormai da anni il premio giornalistico ‘funtana elighe’ e le giornate della cultura popolare.
Il giornalismo rimane sempre la parte centrale della manifestazione che si concluderà con la premiazione di ‘coloro che hanno contribuito a divulgare la cultura sarda attraverso i principali media: stampa, tv, radio, internet’.
Quest’anno il premio giornalistico verrà consegnato al direttore del Manifesto Sardo Marco Ligas. Il riconoscimento, naturalmente, si estende a tutta la redazione del quindicinale. Interpretiamo la decisione del Comune di Silanus come una scelta che sottolinea l’autonomia del nostro periodico e la sua capacità di affrontare con obiettività, senza calcolo, le questioni che riguardano i vari aspetti della vita della nostra isola, dal lavoro alla cultura, dalla politica alle tradizioni popolari.
L’iniziativa dell’Amministrazione Comunale vuole essere anche una riflessione su alcuni temi particolari come l’archeologia, i canti e i balli della Sardegna; al tempo stesso un invito perché le nostre tradizioni popolari non si chiudano in sé stesse ma si aprano a un confronto con la cultura di altre regioni del nostro paese. Non a caso una giornata della manifestazione prevede un convegno-dibattito sul tema ‘due culture a confronto’, una riflessione sui canti in Sardegna e Piemonte.
Manifestazioni come quella promossa dall’Amministrazione Comunale di Silanus sono sempre più diffuse nella nostra isola e si svolgono ormai in tutti i mesi dell’anno. Presentano anche un tratto comune: la partecipazione di tanti cittadini, non solo di quelli residenti nel Comune che organizza ma anche di quelli dei paesi più vicini. Questo è il segno di una crescita culturale importante; riteniamo che debba essere interpretato anche come una sollecitazione rivolta a quelle amministrazioni locali che ancora stentano a promuovere iniziative analoghe.
La manifestazione di Silanus si svolgerà nei giorni 27-28-29 e 30 novembre. La consegna del premio giornalistico avverrà nei locali del Montegranatico il 30 alle ore 18,00.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI