Spartitraffico per licenziare

1 Ottobre 2011

Mariano Carboni

Nei circa dieci anni di attività sindacale, con l’incarico di Segretario della Fiom – Cgil di Cagliari e di Coordinatore Regionale della Fiom – Sardegna, mi ero convinto di averle viste tutte. Gli eventi di questi ultimi giorni, confermano la regola secondo cui non si finisce mai di imparare! Nell’ultimo decennio, si sono chiuse tantissime aziende con le motivazioni più disparate. Taluni ci hanno comunicato che non erano più in condizione di fare impresa, e di mantenere il conto economico in equilibrio, a causa della contrazione delle risorse messe a disposizione dalla legislazione di vantaggio. Molti altri hanno deciso di delocalizzare, la loro attività, perché si sono resi conto, d’incanto, che la Sardegna è un’isola ed abbiamo il problema dei trasporti, sia per quanto concerne l’acquisto della materia prima, sia per quanto riguarda la commercializzazione del prodotto finito, con un gap di competitività di oltre il 20%. Recentemente, si sono chiuse tante aziende a causa della crisi del mercato, per la totale assenza di commesse. Sono state alienate alcune attività a causa dei litigi furibondi, in seno alla proprietà, vere e proprie diaspore familiari che hanno prodotto una contrapposizione frontale tra padri e figli e tra fratelli e sorelle. Si sono chiuse tante attività a causa della rigidità del sistema creditizio e bancario. Mi mancava solamente la possibile chiusura di un’azienda, l’ACENTRO SRL – che occupa circa 350 dipendenti, a causa di una barriera di metallo spartitraffico. Avete capito bene! Una barriera di metallo spartitraffico, inserita dall’ANAS, che rischia di produrre ulteriori licenziamenti! E’ mai possibile che, con tutta la disperazione presente nella nostra isola, si possa arrivare a questo terribile paradosso? E’ mai possibile che in presenza di un progetto, elaborato dall’ACENTRO SRL, con la possibilità di realizzare una corsia di accelerazione e decelerazione, con le aree disponibili che lo consentono, si possa far precipitare nella disperazione centinaia di famiglie? E’ mai possibile che siano i lavoratori dipendenti, 23 dei quali hanno già ricevuto una lettera di sospensione, che debbano perdere il posto di lavoro a causa dell’incomunicabilità dell’ACENTRO SRL, dell’ANAS e del CACIP? E’ mai possibile che per prendere coscienza di questa problematica i Dipendenti di quest’azienda siano costretti a fare uno sciopero, perdere una parte del loro stipendio, organizzare un volantinaggio, nella SS 131, in prossimità di quella barriera nefasta, che impedisce l’accesso e che rischia di sbarrare il futuro a centinaia di famiglie? E non ci vengano a dire che esiste un’emergenza sicurezza perché l’ingresso, lato SS 131, esiste da decenni. Come mai si è deciso di far precipitare gli eventi? Diciamo subito che non ci piace la caccia alle streghe e non siamo alla ricerca di eventuali responsabilità. Siamo costruttivi e ci piacerebbe dare un contributo per la risoluzione del problema! Sé l’azienda ha presentato il progetto in ritardo, si recuperi il tempo perduto, si avvii una discussione con il CACIP e con l’ANAS e si trovi una soluzione ragionevole, prevedendo, se necessario, un giusto periodo di transizione. Non vogliamo che siano i Dipendenti a pagare per le responsabilità altrui! Non vogliamo che siano i Dipendenti ad essere ostaggio delle questioni di principio sollevate dall’ANAS o da chi che sia! Non vogliamo che i cinque anni di sacrifici fatti dai Dipendenti e dalle rispettive Famiglie, che sono stati costretti a lunghi periodi di cassa integrazione, a seguito dell’incendio scoppiato nel 2006, che aveva letteralmente incenerito tutta la filiale, vadano dispersi! Non vogliamo che il progetto, condiviso e voluto dalle parti sociali, che prevede l’ubicazione di nuove attività e che consente il riassorbimento di decine di lavoratori, ancora in Cassa Integrazione, sia definitivamente accantonato! Queste persone chiedono semplicemente di lavorare, di guadagnarsi lo stipendio, onestamente, di avere un futuro sereno e la possibilità di salvaguardare le loro famiglie. Con questo spirito e con le medesime argomentazioni abbiamo affrontato la discussione, con tutti i soggetti interessati, durante l’incontro convocato dal Prefetto di Cagliari, per la giornata del 27 settembre 2011. In quella circostanza, si è deciso di organizzare una nuova riunione tra l’ACENTRO SRL e l’ANAS, alla presenza dell’Assessore del Comune di Cagliari, per valutare la possibilità di realizzare una strada complanare, in grado di risolvere definitivamente il problema. E’ un’opportunità da cogliere! Noi pensiamo che si debba andare a quella riunione con spirito costruttivo, senza rancori, pensando alle famiglie che rischiano di perdere l’unica fonte di reddito disponibile. Secondo la Fiom Sardegna ci sono le condizioni per scongiurare un’altra sciagura all’italiana. Noi vogliamo evitarla, continuando a stare al fianco dei Dipendenti dell’ACENTRO SRL, avendo la consapevolezza che non possono pagare eventuali le negligenze altrui. Stare al loro fianco significa, essere disponibili ad organizzare ulteriori iniziative di mobilitazione fino alla risoluzione del problema.

1 Commento a “Spartitraffico per licenziare”

  1. Natalino Piras scrive:

    Condivido scrittura e spirito di questo articolo e aggiorno un apologo pure da Michelangelo Pira utilizzato nella “Rivolta dell’oggetto”. Anni del Piano di Rinascita. Campagna bittese. Arrivano ingegneri, funzionari regionali inviati da Cagliari e restano stupefatti per funzionalità dei sentieri sterrati. Chiedono ai pastores: “Ma chi li ha tracciati così bene?” Risposta: “Gli asini.” “E se non ci fossero stati gli asini?” “Beh, ci sono sempre gli ingegeneri!” Chi sa. Persa la luce asinina, forse sono quegli stessi ingegneri ad aver inventato la nefasta barriera dell’Acentro.

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