Notti padane: a voi il politico-showman!

16 Maggio 2012

Valeria Piasentà

Piemonte stupefacente! Guardate questo manifesto elettorale: racconta un’anima goliardica, una spontaneità fanciullesca che sprizza salute dai sorrisi abbaglianti, dalle abbronzature fresche di lampada e un po’ di pancetta sintomo di benessere; sicurezza dai dettagli impeccabili e dagli abiti di ottima fattura con accessori e colori ben coordinati.
E finiamola con l’iconografia folkloristica del leghista sguaiato e sbracato con barba incolta, meglio se verde! Ai gemelli siamesi della politica valsesiana ritratti su un fondo di infinito azzurro e ombra photoshoppati, mancano solo ray-ban neri e Borsalino per clonare i Blues Brothers in versione très très glamour.
Quel che poi sorprende è il passo di danza con inchino incrociato, genuflessione simmetrica, braccia spalancate in segno di massima espansione. Il gesto coniuga avanspettacolo a fiera di paese. Siore e siori: et voilà! Avvicinatevi! a voi l’offerta del secolo: paghi uno e prendi due!
“Varallo: l’unica Città al mondo con 2 SINDACI” e uno vien via gratis! I candidati ridono soddisfatti per quest’idea geniale, estratta a sorpresa come il coniglio bianco dalla tuba del prestigiatore. Come dargli torto: il 7 maggio i 7.500 abitanti di Varallo Sesia hanno eletto con oltre il 62% dei consensi un sindaco clone di Buonanno, ineleggibile dopo due mandati.
Nel crollo elettorale della Lega, Botta a Varallo ha fatto meglio di Tosi a Verona.
Da tempo non ci occupiamo del giovanotto-in-carriera il ragionier Gianluca Buonanno, origini pugliesi e nipote di un attore spalla di Petrolini (buon sangue…), ex-missino ora leghista maroniano; contemporaneamente pro-sindaco di Varallo, vicesindaco di Borgosesia, consigliere in Regione e Deputato della Repubblica. Dopo le sue uscite sull’esistenza della ‘padania’ in quanto produttrice del Grana padano, l’opposizione della vicina Serravalle ha presentato una interpellanza affiché si cambi nome al gruppo da Lega Nord per l’Indipendenza della Padania a Lega Nord per l’indipendenza del Grana Padano.
Recentemente è comparso un nuovo manifesto a Varallo che commenta l’immagine di un puttino nudo che fa pipì: «Quello che avete in mano non è un idrante. E per terra non c’è un incendio!!! (più sotto) sanzione amministrativa 100 euro».
Buonanno è fra i più presenti alle sedute della Camera così, poco prima di Natale, si è attivato senza risparmio nella maratona notturna leghista contro la legge finanziaria. Ha riempito la notte di parole e verso le 2 è passato a raccontarsi, e di come sia stato bocciato due volte alle superiori perché «nelle scuole è pieno di professori comunisti e io dicevo che li avrei presi tutti a calci nel sedere…se dobbiamo fare davvero pulizia qua ci vuole il lanciafiamme, non parole…».
Nella stessa seduta Giachetti del Pd propone una commissione d’inchiesta «per accertare se la persecuzione subita da un giovane Buonanno ne abbia limitato l’evoluzione anche professionale». Qualche giorno dopo, al consiglio comunale di Varallo, rappresentanti della Federazione della sinistra regalano un lanciafiamme (di cartone) a Buonanno affinché dia un seguito pratico alle sue parole In questo cupo clima di crisi i nostri politici entertainers ci deliziano con frizzi e lazzi, valgono ben l’ingente spesa. Allora continuiamo il nostro giro nelle valli piemontesi e vediamo cosa fa un altro sindaco montano di centrodestra insediato all’estremo ovest della regione, a Casteldelfino capitale della Castellata in Valvaraita, quella parte alta della valle che insieme all’adiacente Alta Val di Susa fino al ‘700 è rimasta annessa al Delfinato francese.
Terra di una ‘nazione proibita’, l’Occitania, che attraversa trasversalmente tre Stati e come ‘patria’ ha avuto solo la sua lingua d’Oc, la sua letteratura, la sua musica con la ghironda, l’organetto diatonico, il galoubet; terra di antiche eresie ascetiche e protosocialiste dei catari, di chiese rupestri e di tante leggende. Il paese di Casteldelfino oggi conta 190 abitanti ed è ai confini della provincia cuneese sulla strada che si dice percorsa da Annibale e i suoi elefanti. E’ ai piedi del Monviso, il Re di Pietra, vicino alle fonti del Po dove annualmente Bossi rifornisce la sua ampolla di ‘sacra acqua padana’.
Domenico Amorisco è un ingegnere pugliese settantenne, nel 2008 a Bari l’associazione Pugliesi nel Mondo l’ha premiato come Pugliese dell’anno in quanto «artefice di una brillante carriera politica che lo ha portato, da quasi trent’anni, a rivestire la carica di primo cittadino in diversi comuni della regione che lo ha accolto, il Piemonte.»
Quel che si dice un sindaco di professione e itinerante, proprio come Buonanno. Lo scorso Natale ha affittato due cammelli per il presepe vivente, al costo di 4.000 euro più Iva. Nell’estate del 2011 ha multato il Tour de France per 84.000 euro. Motivo: la corsa non è entrata in paese transitando per la strada principale come era stato richiesto e programmato dalla giunta.
Ma non basta. Il nostro sindaco ha montato un sistema stereofonico e disseminato di altoparlanti le strade del paese e ora pubblicizza così la sua trovata per l’estate:
«CATELDELFINO: con il progetto turistico del ‘BIG BEN’. 1° Comune in Italia per vivere una giornata diversa alla scoperta delle bellezze naturali, paesaggistiche ed architettoniche del paese». Le attività giornaliere vengono scandite come recita la brochure «Alle 8 del mattino “l’ora della sveglia” introdotta dal chicchiricchì del canto del gallo seguita dal brano folk “Oltre le mura” dell’ensemble “A fil de ciel”.
A mezzogiorno “l’ora della buona tavola” introdotta da 12 autentici rintocchi del “BIG BEN” di Londra e seguita dal brano musicale del coro delle zingarelle della “Traviata” di Giuseppe Verdi. Alle 4 del pomeriggio “l’ora della memoria” introdotta dal cinguettio dell’uccellino della Rai e seguita dalla marcia alpina dei “Coscritti Piemontesi”. Alle 8 di sera “l’ora della buona notte” introdotta dal verso del cucù dell’orologio e seguita dal brano musicale del coro a bocca chiusa della “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini».
Ma i tempi stanno cambiando se allo sbocco della Val di Susa sulla strada per Torino, i 12.000 abitanti di Avigliana hanno votato al 48% il giovane candidato NoTav Angelo Patrizio, appoggiato da IdV, Sel e Movimento 5stelle e le simpatie di una parte del Pd, sindaco uscente compreso. Questi partiti e movimenti hanno presentato un candidato insegnante di musica che vuol ragionare sulla «crisi del modello di sviluppo economico che sta alla base della Tav»; e nominato la lista con una citazione colta: Avigliana Città Aperta.
Il Pd ufficiale si è presentato con Pdl e Udc nella lista Grande Avigliana, perdendo.
E’ la stessa coalizione che sostiene il governo Monti e questo dovrebbe far pensare, come ora si dovrebbe osservare con attenzione un piccolo centro delle valli trasformato in inedito laboratorio politico.

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