Senza salute mentale non c’è salute

1 Dicembre 2012
Gisalla Trincas
Attraverso la diffusione di questo nuovo Spot, l’Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale, impegnate su tutto il territorio nazionale, intende avviare una campagna di sensibilizzazione e attenzione sul tema della Salute Mentale e sulla necessità che il Governo Nazionale e i Governi regionali rimettano, sulla propria agenda politica, tale questione quale prioritaria per il benessere della comunità, oggi più che mai chiamata a sostenere e gestire un processo di cambiamento prezioso e delicato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute mentale come uno stato di benessere nel quale il singolo è consapevole delle proprie capacità, sa affrontare le normali difficoltà della vita, lavorare in modo utile e produttivo ed è in grado di apportare un contributo alla propria comunità. In Italia tanto si è fatto a partire dalla Legge di Riforma Psichiatrica n°180, ma ancora tanto si deve fare. E’ necessario un ulteriore passo avanti nel processo di civiltà che ha portato alla chiusura degli ospedali psichiatrici, vanno migliorati i servizi territoriali di salute mentale orientando le pratiche e le risorse verso processi di ripresa e percorsi emancipativi. Va riconosciuto e agito il diritto fondamentale di cittadinanza, la partecipazione attiva delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale al proprio processo di cura, la partecipazione consapevole e responsabile dei familiari e della collettività.
Le pratiche in salute mentale devono tendere al miglioramento concreto della qualità della vita e devono essere abbandonate misure coercitive lesive della libertà e della dignità della persona umana. Senza salute mentale non c’è salute e senza rispetto e condivisione non c’è possibilità di ripresa. Guarire quindi si può, ma occorre uno sforzo collettivo e una presa di coscienza profonda delle istituzioni e della società.

1 Commento a “Senza salute mentale non c’è salute”

  1. Amedea scrive:

    “Parole,parole,parole!”
    E’ ora di finirla:Il malato mentale è sempre stato strumento d’uso per familiari,associazioni,asl,case farmaceutiche e compagna cantanti.
    In 41 a.di malattia non ho mai visto una proposta seria dai soggetti sopra indicati.In oltre chi vive con me ha l’A.d.s,ha una sua casa,ma è meglio farla passare da pazza,così i familiari possono appropriarsi anche della sua quota ereditaria.
    I pazienti scomodi sono quelli che ricordano che i progetti sono personalizzati e individuali.
    Lì nemmeno vengono seguiti dal C.s.m
    Meglio istituzionalizzare la persona e tenere in cassa i fondi mirati ai progetti personalizzati

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI