Notti padane. Il Natale della Lega

1 Gennaio 2011

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Valeria Piasentà

E’ Natale e siamo tutti più buoni. Lo sono gli ex picchiatori dell’ estrema destra romana e milanese, quelli del Fronte della Gioventù, del Fuan e di Casa Pound, con alle spalle condanne penali per lancio di molotov, lesioni a poliziotti, apologia di fascismo. Ora che sono sindaci della capitale e ministri della Repubblica invocano arresti preventivi per arginare le proteste di studenti e ricercatori, proprio come li subiva mio nonno ogni volta che Mussolini passava di qui in parata. Perché sostengono: «alle manifestazioni ci sono potenziali assassini», e loro di queste cose se ne intendono visto che alle manifestazioni si presentavano con manganelli e tirapugni sotto le giacche. E’ buono il ministro dell’interno leghista già condannato per oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, che ora chiede di applicare alle proteste universitarie quelle leggi speciali emanate per gli ultras del calcio. Mentre lui in virtù del suo ruolo istituzionale ha sfangato il processo di Verona, dove era indagato per attentato alla Costituzione e all’integrità dello Stato e formazione di bande armate, in quanto reclutatore di camicie verdi con porto d’armi al fine di costituire un bell’esercito padano. Mettendo tutto insieme al ddl Gelmini, ai tagli finanziari a cultura a spettacolo e a istruzione pubblici, si può confezionare un bel pacco dono per i giovani italiani. Consigliamo ai nostri specchiati governanti di imballarlo con l’elegante carta da regalo in vendita nei negozi della Lega, e che vi descriviamo più sotto. Gli studenti ne saranno entusiasti! Sono buonissimi gli amministratori leghisti di Casalpusterlengo nella bassa lodigiana, che in questo gelido inverno ai vecchietti della locale casa di riposo -una struttura pubblica -hanno regalato calde coperte blu con un gran sole delle alpi al centro.
Ma se fra gli universitari torinesi, fra gli abitanti delle città e presso i ceti istruiti del nord Italia la Lega non incontra grandi simpatie, in provincia è diverso. Così la Lega Nord Piemont ha aperto un suo negozio a Novara nel centralissimo corso Italia, la via dello shopping che insiste sul tracciato del decumano romano. La vetrina un po’ dimessa ma scintillante di lucine colorate trabocca di merce tutta logata col sole delle alpi, il marchio registrato per il commercio leghista. Alla destra dell’ingresso un manichino femminile veste elegantemente il costume di Babbo Natale, al solito orlato di finta pelliccetta bianca ma in versione di panno verde-lega. Sulla porta, di fianco a un portombrelli con enorme sole delle alpi, un manifesto augura buone feste alla collettività dalle sezioni novaresi della Lega. La vetrina è innondata di accendini e penne a sfera bianche e verdi in portapenne di plastica col sole delle alpi; portachiavi, felpe, magliette, calzini e sciarpe con stampata la firma di Bossi (padre, non del figlio La Trota) o l’onnipresente sole delle alpi e la scritta Lega, o il solito Alberto da Giussano con lama spianata. C’è il «Riso Carnaroli Lega Nord» e il vino, c’è il «Panetton de la Premiada Forneria Padana» con un astuto packaging tridimensionale che ricrea il simbolo padano, di fianco sono stampati il duomo di Milano su fondo anticato e un Babbo Natale verde come verdi sono i sacchi dei doni sulla slitta trainata dalle renne. Ci sono gagliardetti della Lega Piemont e collari per cani, alimentari e giocattoli, e ci sono le decorazioni verdi per l’albero. Il tutto è da confezionare con una carta da pacco bianca stampigliata in verde a righe regolari, di soli delle alpi alternati ad alberti da giussano.
Ma i regali più belli sono per i bambini: per i neonati piccoli bavaglini bianco-verdi lavorati all’uncinetto e ricamati a mano «lega nord»; per quelli appena più grandicelli completini con felpa, pantaloni, bavaglioli e cappellini distinti per maschio e femmina dalle scritte «Piccolo Padano» e «Piccola Padana».
Per chi vuole strafare consiglio poi un giro nel sito nazionale della Lega, lì trovate le novità del Natale 2010: dai cesti personalizzati, ai cappottini per cane verde chiaro con sole delle alpi verde-lega sulla schiena, fino ai gioielli «collezione Radici del Maestro Orafo» con un Alberto da Giussano sbalzato in oro, argento e sole delle alpi in smeraldo; il portachiavi costa 1.650 euro escluse le spese di spedizione. C’è questo e tant’altro ancora nel negozio della Lega. Su cartellini verdi una scritta a mano indica col termine «sovvenzione» il prezzo dei prodotti esposti che, evidentemente, non sono venduti secondo le regole imposte dallo Stato ai commercianti regolari, i vicini di bottega che così subiscono il danno di una concorrenza sleale. Ma di certo nessuno se ne lamenta qui, in questa che viene annoverata fra le «città capitale della Lega» e dove i suoi uomini imperano nei posti del comando amministrativo, politico ed economico. E’ Natale e siamo tutti più buoni, allora: buon Natale e buon anno nuovo a tutti e mi raccomando, con tanti bei cadeaux rigorosamente marcati «Made in Padania»! P.S.: mi è venuto il dubbio che questo Manifesto possa annoverare fra le sue fila anche dei lettori non leghisti, che magari ora si sentono offesi o delusi dal tono celebrativo dell’articolo.
Faccio ammenda con un regalo personale, un pacco da aprirsi per la Befana e che contiene: una denuncia alla Procura di Treviso e qualche articolo di giornale (clicca qua querela_zaia).
Si tratta di una querelle tutta interna ai movimenti autonomisti padani, fra la Gaxeta Veneta, el jornal dei Vèneti in Lengoa (portavoce ora oscurato su tutto il territorio italiano ma non all’estero, del Partito Nasional Veneto) e il presidente della regione Veneto, il leghista Luca Zaia. L’atto del contendere è legato a presunti regali, scambi di denaro e giri di escort (in italiano: prostitute) pare favoriti da un ministro veneziano tuttora in carica; sullo sfondo aleggia tristemente l’alluvione veneta e una festa a base di vino e castagne… buona epifania e buon divertimento!

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