A Cagliari come in tutta Europa uniti contro la deriva nazionalista

1 Ottobre 2018
[Enrico Deplano]

La riflessione di Enrico Deplano del collettivo DiEM25 di Cagliari sulla manifestazione Europe 13-10 che promuove un’Europa di libertà contro i nazionalismi, l’intolleranza e l’odio. Come manifesto sardo aderiamo perché la libertà e la pace non sono più scontate e pensiamo sia necessario creare un argine contro coloro che fomentano la xenofobia e il razzismo, la paura dell’altro e dello straniero. Aderiamo perché non possiamo rimanere inermi contro lo sgretolamento dello Stato di diritto e delle conquiste sociali. (red)

Sabato 13 Ottobre 2018 anche a Cagliari si svolgerà la mobilitazione europea Contro il nazionalismo per un’Europa unita 13-10, iniziativa che, nelle grandi capitali e nelle piccole città d’Europa, vede cinque milioni di persone scendere in strada a manifestare per opporsi alla deriva nazionalistica che oggi divide l’Unione Europea e sta portando a politiche lesive della Democrazia.

A Cagliari la manifestazione si apre in Piazza Yenne alle ore 18:00 con diverse associazioni sotto il coordinamento del gruppo cittadino di DiEM25, movimento che organizza l’evento su scala continentale. E’ una mobilitazione in favore di una coesione europea e per la difesa di diritti umani, messi in pericolo dalla marea delle destre populiste.

Il Movimento, oggi diffuso in tutta Europa e fuori di essa, è nato nel 2015 per costruire un’alternativa all’attuale Unione Europea di cui coglie tutti i limiti, nella consapevolezza però che la soluzione non risiede nella disintegrazione della costruzione europea, ma in una sua rigenerazione. La manifestazione pro Europa non propugna un vetero-europeismo sterile ma un europeismo militante: “in Europa per un’altra Europa” è molto diverso dal “più Europa” di altri.

In quest’occasione gli Europei democratici manifestano contro il ritorno di autoritarismo, violenza e xenofobia e contro un sovranismo becero. Un conto sono giuste richieste di garanzie dall’Europa, altro è andare verso exit strategy in una colossale spinta centrifuga, propinando, a masse impoverite e impaurite dalla crisi, un ritorno a tempi rimpianti pre-euro. Questi, a causa dell’evoluzione dell’economia globale, non potrebbero mai più sussistere. DiEM25 è stato avviato da Varoufakis, che ha dovuto subire l’orrore della crisi greca e conosce le storture e tutti i difetti dell’attuale sistema, ma si propone di riformarlo credibilmente come casa comune.

La sigla DiEM25 ha il significato di “Democracy in Europe Movement 2025”. L’intento dichiarato è quello di correggere le aberrazioni di un’Unione Europea resa disfunzionale da un’architettura tecnocratica finanziarizzata e priva di Istituzioni trasparenti e democratiche. Il Movimento ha acquisito padri nobili come Stiglitz, e ha i progetti e le competenze per far ripartire l’economia europea sostituendo il paradigma neoliberista e l’austerity con politiche economiche neokeynesiane.

Il neoliberismo ha impoverito cittadini e Stati: il Mercato senza regole favorisce grandi gruppi che privatizzano ogni servizio sociale. Il keynesismo porta regole al Mercato, come dopo la crisi del ’29, garantisce lavoro, occupazione, benessere e sicurezza sociale. Gli strumenti per un New Deal europeo esistono: commercio equo, patto dei lavoratori europei, solidarietà europea, dividendo universale, fine dei paradisi fiscali, transizione ecologica, lotta alla povertà, risanamento dell’euro e molte altre misure.

L’egoismo economico di alcuni grandi d’Europa ha generato una sperequazione tra Stati del nord, dell’est e del Mediterraneo. Da ciò sofferenze e insofferenza per l’Europa. Ma a fallire non è stato il sogno europeo, mai attuato, bensì una versione da incubo di esso.  Manifestare il 13 ottobre significa reclamare lo spirito civile di una vera Europa, le cui leggi continuino ad ispirarsi alla difesa di diritti inalienabili: sostenibilità sociale, dignità umana, libertà di parola e di stampa, eguaglianza di genere, diritti delle minoranze, tra gli altri. Per una Federazione Europea democratica.

I due principali promotori della manifestazione, lo scrittore Jonas Lüscher e il filosofo Michael Zichy, propongono una nuova solidarietà tra i popoli d’Europa ed un modello di società orientato a garantire un futuro libero e sereno alla odierna generazione di bambini europei.

1 Commento a “A Cagliari come in tutta Europa uniti contro la deriva nazionalista”

  1. Angelo Liberati scrive:

    Enrico Deplano da anni condivide riflessioni molto profonde su temi di attualità che necessitano di una divulgazione il più ampia possibile. Lo ringrazio come ringrazio il manifesto sardo per la costante presenza. Buon proseguimento e Buon futuro per tutti noi, proviamo almeno ad augurarcelo.

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