Abded

7 Ottobre 2015

A man kisses 13-year-old Palestinian Abdel Rahman Shadi in a morgue in the town of Bethlehem, West Bank, Monday, Oct. 5, 2015. Shadi died after being hit by a live bullet to the chest during clashes between Palestinians and Israeli security forces, a doctor at a hospital near the clashes said. (AP Photo/Mahmoud Illean)

Nicole Argenziana

Scuole e negozi riaprono a Betlemme, dopo che ieri si è celebrato il funerale di Abded al-Rahman Shadi Obeidallah. Abded Rahman aveva solo tredici anni ed è stato ucciso dai soldati israeliani con ancora la divisa scolastica mentre tornava a casa, nel campo profughi di Aida, a Betlemme.

L’esercito israeliano ha dichiarato che la sua morte è stata un ‘’incidente’’. Ieri un’immensa folla di persone ha seguito il corteo funebre e ci sono stati scontri con l’esercito israeliano. Abded non è l’unico palestinese a rimanere vittima dei proiettili israeliani. La sua morte arriva qualche ora dopo quella di un adolescente palestinese di diciotto anni Huthayfa Othman Suleiman, a Bala, ad est di Tulkarem e quella di Fadi Alloun (avvenuta Sabato notte) un ragazzo di 19 anni di un villaggio vicino Gerusalemme Est che avrebbe tentato di accoltellare un gruppo di Israeliani, a quanto dicono le autorità israeliane (video).

Il ragazzo tenta di sfuggire ad un linciaggio da parte dei coloni israeliani e viene freddato con sei pallottole dalla polizia. Il nuovo sport nazionale promosso dai coloni in questa giorni è la ‘’caccia all’arabo’’. Frotte di coloni ultraortodossi armati fino ai denti girano per le strade in cerca di provocare i palestinesi per cercare lo scontro. A Gerusalemme la situazione è tesissima e giusto poco fa una studentessa palestinese di diciotto anni è stata colpita da colpi di arma da fuoco sparati da un colono israeliano, mentre lei tentava di difendersi dalle molestie di quest’ultimo. Ma gli attacchi dei coloni non sono solo nella città vecchia di Gerusalemme. Tutta l’Area C è terrorizzata.

Nei pressi delle colonie illegali ci sono continui scontri e attacchi riportati ai danni dei palestinesi. Qualche ora fa due palestinesi sono stati feriti dalle forze armate israeliane nei pressi del villaggio di Dar Salah ad est di Betlemme a seguito di un attacco da parte di un colono israeliano proveniente dalla colonia illegale di Teqoa. Un altro palestinese è stato ucciso a Kyrat Gat, sud di Israele, dopo che avrebbe tentato di accoltellare un soldato. Alle violenze dei coloni si aggiungono quelle dell’esercito. Raid notturni si stanno svolgendo in tutta la Cisgiordania e la repressione è feroce. Secondo la Mezza Luna Rossa finora i palestinesi che hanno riportato delle ferite, solo in questi giorni, sono più di cinquecento, di cui quarantuno colpiti da proiettili veri.

Ogni ora che passa i feriti aumentano e le notizie delle violenze si accavallano. La mobilitazione dei palestinesi è iniziata un mese fa quando in coincidenza della festa ebraica dello Yom Kippur reparti scelti della polizia israeliana scortarono “turisti” di fede ebraica all’interno del complesso della moschea di Al-Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam, impedendo ai fedeli musulmani l’accesso al compound. Le violenze dei coloni si sono intensificate invece dopo l’uccisione di due coloni lo scorso 2 Ottobre nei pressi di Nablus, dove qualche mese fa la casa di una famiglia palestinese è stata data alle fiamme dai coloni israeliani causando tre morti, tra cui un bambino di 18 mesi bruciato vivo, e quella di altri due israeliani avvenuta Sabato 3 Ottobre nelle città vecchia di Gerusalemme ad opera di Muhannad al-Halabi ucciso immediatamente dagli israeliani.

È difficile prevedere se questi scontri e omicidi porteranno ad una nuova Intifada. Il leader dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha invitato a mantenere la calma e ha dichiarato di non volere un confronto armato con Israele. Dall’altra parte Netanyahu minaccia pesanti misure di sicurezza contro i “terroristi” (ordini di demolizioni di case, intensificazione delle forze armate in Cisgiordania, arresti), ovviamente solo palestinesi, mentre alcuni esponenti del suo governo e altri membri della destra più estremista, chiedono a gran voce di espandere le colonie illegali in Cisgiordania in modo da combattere il ‘’terrorismo’’.

Nell’immagine, il palestinese ucciso Abdel Rahman Shadi (AP Photo/Mahmoud Illean)

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