Commenti a: Abusivi https://www.manifestosardo.org/abusivi/ Politica e cultura in Sardegna Thu, 17 Jun 2010 19:43:32 +0000 hourly 1 Di: Giampaolo Loddo https://www.manifestosardo.org/abusivi/comment-page-1/#comment-3463 Thu, 17 Jun 2010 19:43:32 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=4231#comment-3463 Fatto salvo il discorso politico “alto”, vi siete mai chiesti (entrambi) se attualmente i cittadini (soprattutto i giovani) possiedano gli strumenti critici necessari per capire il senso del voto?
In altri termini: non è che il mondo politico trae giovamento dall’astensionismo e lo sostiene deprimendo per quanto possibile il livello culturale e la capacità critica dei cittadini?
Per cui: non sarebbe l’ora di pensare a questo piuttosto che continuare a parlare all’interno di un mondo che appare sempre più chiuso e impermeabile?

PS – Possibile che non vi arrivi alcun suggerimento dal fatto che l’astensionismo è diffuso ovunque, a dimostrazione che è la politica ad essere in crisi e non “le politiche”?

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Di: Andrea Pubusa https://www.manifestosardo.org/abusivi/comment-page-1/#comment-3461 Thu, 17 Jun 2010 01:13:35 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=4231#comment-3461 Che dire del risultato elettorale? Il centrosinistra vince i ballottaggi sia nelle provinciali che nelle comunali. Fa l’en plein. Il centrodestra ne esce bastonato e con le ossa rotte, per le gravi fratture interne. Ma possiamo gioire per questo succeso del centrosinistra nel disinteresse generale? E’ un’impresa quella di Milia, Deriu e Pilia, caratterizzata da un tasso d’astensionismo mai registrato in Italia? Cosa sono diventate le elezioni senza partecipazione? Un fatto tecnico di individuazione di qualcuno che amministri, senza alcuna scelta di valore? Senza alcuna reale alternativa programmatica? Ma forse, è proprio vero che, guardando alla fuga dalle urne, e alla sostanziale vacuità di idee e programmi dei diversi candidati oramai non si sà più chi è di destra e chi è di sinistra, anche se – diversamente dalla nota canzone – guardando alla condizione materiale dei lavoratori, e ancor più dei non lavoratori, è possibile dire cosa è di destra e cos’è di sinistra. Ha ragione Marco: l’esito di queste elezioni, un vero e proprio funerale della democrazia, non consente alcun festeggiamento. Al contrario, mette prepotentemente al primo posto la questione democratica, l’esigenza di salvare la Costituzione non a parole, ma inverando la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione sociale, economica e politica, come dice l’art. 3 della Carta. E rilancia la questione del partito della sinistra. Marco, io ci sto, ma per ragioni anagrafiche aspetto segnali da forze più fesche.

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