Buoni motivi per sostenere Ero Straniero

1 Luglio 2017
Roberto Loddo

Ero straniero – L’umanità che fa bene. Da solo questo straordinario titolo spiega il senso e la ragione di questa iniziativa. Una proposta di legge di iniziativa popolare che si propone di cambiare la rotta del governo nella gestione dei fenomeni migratori, superando la repressiva e fallimentare legge Bossi – Fini che equiparava l’esistenza degli stranieri ad un grave crimine per investire su accoglienza, inclusione sociale e lavoro.

La legge di iniziativa popolare è denominata “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari” ed è promossa da Radicali Italiani insieme a Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes Comunità di Sant’Egidio e tante organizzazioni locali.

Le domande che i relatori di questa proposta si sono fatti anche prima di scriverla sono le seguenti: come facciamo a vincere la sfida dell’immigrazione? Come facciamo a sgonfiare l’enorme bolla di razzismo, xenofobia e intolleranza culturale e religiosa? Come facciamo a far capire alle persone che incontriamo per strada che l’immigrazione è una risorsa e non un problema?

A queste domande possiamo dare risposte e soluzioni solo se coinvolgiamo la società. Per questo le organizzazioni proponenti hanno deciso di non affidarsi a un gruppo di parlamentari volenterosi per la presentazione della proposta di legge ma hanno deciso di prendere una strada tortuosa e complessa ma più efficace, hanno deciso di fare gli amanuensi raccogliendo firme per le piazze delle città e parlare con la gente.

Accogliere non è un’utopia. L’accoglienza proposta dalla campagna Ero Straniero non ha nulla a che vedere con la solidarietà paternalistica e con la retorica del multiculturalismo. I fenomeni migratori possono essere governati in maniera razionale e intelligente con soluzioni utili e produttive non solo per i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo ma soprattutto per i cittadini europei, italiani e sardi. La sintesi migliore di questa proposta è stata fatta con poche parole dall’autrice di Accogliamoli tutti Valentina Brinis, ospite della conferenza InterAzioni: “Il buonsenso conta più dei buoni sentimenti”.

Se approvata, questa legge introdurrà meccanismi diversificati di ingresso per lavoro, a partire dall’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione attraverso attività d’intermediazione pubbliche e private tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri e dalla reintroduzione del sistema dello sponsor. Una legge razionale e umana che alimenterà forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri irregolari (compresi i richiedenti asilo diniegati) qualora sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa, formativa e di legami familiari.

Verrà riformato anche il sistema di accoglienza adottando unicamente il modello Sprar, migliorando la qualità dei servizi attraverso meccanismi di monitoraggio efficaci e introducendo canali legali e sicuri d’arrivo in Europa attraverso l’implementazione dei programmi di reinsediamento e favorendo la creazione di corridoi umanitari.

L’obbiettivo della campagna Ero straniero non è solo il raggiungimento di 50 mila firme entro ottobre per la presentazione della legge: Ero Straniero è anche una campagna di sensibilizzazione che si rivolge soprattutto a quel pezzo di società sarda non immune al razzismo che viene alimentata dalle tentazioni xenofobe di certa politica e certo giornalismo. Ero Straniero vuole far cambiare idea a chi evoca quotidianamente il respingimento dei profughi e l’apartheid nei centri di identificazione come la soluzione finale per chi scappa dalla sofferenza della fame e delle guerre.

Solo in Sardegna hanno aderito alla rete di Ero Straniero oltre 60 organizzazioni, dal mondo dell’associazionismo, a quello partitico e sindacale, compresi 7 sindaci. Una rete rappresentata da un lungo cammino di culture diverse che il 26 giugno ha deciso di incontrarsi a Cagliari per creare connessioni e interazioni tra tutti coloro che vogliono superare una legge razzista come la Bossi-Fini, cambiare il racconto sull’immigrazione, ostaggio di pregiudizi, bugie e ritengono necessario estendere i diritti di cittadinanza a tutte le persone che vengono considerate straniere nel proprio Paese.

La conferenza InterAzioni organizzata all’interno della rassegna letteraria Storie in Trasformazione ha coinvolto anche le attiviste e gli attivisti di Cittadinanza Senza Limiti e Italiani senza cittadinanza che lottano per i diritti dei futuri nuovi cittadini e per superare l’obsoleta legge n° 91 del 1992 che rende impossibile acquisire la cittadinanza. La scelta di aprire e chiudere la conferenza InterAzioni con le preziose testimonianze delle attiviste Poullette Stefano e Amal El Ghifari è una scelta che vuole rimarcare la volontà di non voler praticare questa battaglia di civiltà per gli altri e per gli stranieri ma con gli altri e con gli stranieri, insieme, in una ottica di interazione e condivisione orizzontale.

Le interazioni sono importanti perché non esiste nessuna discriminazione tra migranti e cittadini sardi in difficoltà. Le interazioni sono la medicina contro quei rappresentanti della politica e delle istituzioni che respirano rancore e disprezzo contro ogni possibilità di accoglienza ed estensione dei diritti di cittadinanza per i nostri futuri cittadini sardi.

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