Continuate a lottare per il diritto allo studio

16 Giugno 2017
Marta Sarais

Articolo di Marta Sarais nel dossier LAC sul diritto allo studio negato nel Liceo Artistico e Musicale “Foiso Fois”. Una serie di articoli interamente realizzati dagli studenti e le studentesse della scuola in accordo con la redazione de il manifesto sardo che sostiene la loro mobilitazione. (Red)

Passando tra i corridoi del mio Liceo, con un podi nostalgia, riconoscevo quelle mura e ci stavo bene, sentivo quelle pareti, quelle aule parte di me. Alla ricreazione passavo tra tutti gli studenti e i professori, mi sorridevano e mi salutavano, mi sentivo a casa, come in una seconda famiglia. Tutti quei volti e quelle voci sono ormai parte di me. Ho passato 4 anni in questa scuola, anni indimenticabili, sono cresciuta ed è grazie a tutte le persone che ho conosciuto, che ho amato e con cui mi sono scontrata che ora sono me stessa, non mi pento di nulla.

Sento molte persone dire odio la scuola, non vedo lora di andare via da quella prigione, ammetto che inizialmente anche io lho pensato. Poi qualcosa è cambiato, non so bene quando, un giorno mi sono resa conto che cera bisogno di un cambiamento, o meglio, un innovazione e mi sono candidata come rappresentante d’Istituto, sono partita da zero, non avevo idea di cosa fare, non ero in grado di rappresentare più di 800 studenti ma ci ho provato e tutto sommato ci sono riuscita, vado fiera di ciò che ho fatto, anche se so di aver sbagliato molte volte. Ora posso dire che amo la mia scuola, nel bene e nel male. Sono orgogliosa di dire che ho frequentato il Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois di Cagliari.

Spesso ho pensato a questo momento, al momento in cui per lultima volta avrei varcato la soglia di questo edificio, con il mio zaino sulle spalle e la mia enorme cartella 50×70 sotto braccio, quando per lultima volta avrei detto arrivederciai bidelli alluscita, allultima interrogazione, allultima volta che mi sarei seduta tra questi banchi, lultimo comitato, lultima assemblea dIstituto. Sapete cosa mi mancherà di più? Il rapporto che avevo con gli altri studenti, con i professori, con la preside. Amo la mia scuola, non smetterò mai di dirlo, non smetterò mai di sentirla mia. Ho provato a cambiare qualcosa in questi ultimi due anni da rappresentate, ho dato tutta me stessa, tra assemblee, aule studio pomeridiane, manifestazioni, autogestione, festa di fine anno, lho fatto per me, perché quello che facevo mi rendeva felice e mi dava soddisfazioni, ma soprattutto per i miei compagni che hanno creduto in me.

Confido che dopo di me ci sarà qualcun altro, migliore di me, più motivato di me, più forte di me che continuerà ciò che noi abbiamo iniziato. Qualcuno che come me, creda nella scuola e nel futuro dellistruzione artistica e che un giorno si fermi a pensare che meritiamo di più e che lotti, nonostante i sacrifici e la voglia di mollare tutto, per avere il meglio. Chiedo a tutti voi, che siete il futuro del Foiso Fois, di non mollare mai, di non arrendervi e soprattutto di lottare per il diritto allo studio. Non abbandonate la protesta iniziata questanno, prendetevela una sede adeguata al nostro corso di studi, pretendete dei laboratori veri, ve i meritate!

Lascio questa scuola con lorgoglio di aver scritto una parte della storia dellistruzione artistica a Cagliari, che tanto viene trascurata e dato inizio a qualcosa che non si era mai visto in questa città; con il rimpianto di non aver ottenuto quello per cui abbiamo lottato; ma con la speranza che in un futuro, magari non troppo lontano, esisterà finalmente, una sede unica e definitiva per il Liceo Artistico e Musicale, e magari anche unAccademia di Belle Arti.

Ringrazio tutte le persone che mi sono andate contro in questi anni, ringrazio chi mi ha sostenuta, chi mi ha consolata, chi mi ha odiata e chi mi ha amata. Ringrazio i professori che mi hanno accompagnata in questo percorso. Ringrazio la preside, perché è grazie a lei che ho iniziato ad amare questa scuola, quando ho visto quanto credesse in tutto quello che fa anche se in molti le andavano contro. Ho imparato che se ci sono problemi se ne deve parlare e trovare una soluzione, insieme. Ringrazio i miei compagni di classe ai quali in fondo voglio bene. Ringrazio i rappresentanti di classe che mi hanno sopportata. Ringrazio professor Di Caterino che non ha mai smesso di credere in me e che mi ha affiancato in questa protesta.

Mi mancherete tutti da morire, non dimenticatevi di me. Sempre e comunque, save the Lac!

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