Fascisti del web

1 Settembre 2017
[Cristiano Sabino]

Altroché, i fascisti esistono ancora. Lo scorso 17 agosto ho scritto la seguente riflessione sulla convergenza di fatto tra terrorismo jihadista ed estrema destra xenofoba:

Attaccare una città così aperta, cosmopolita e solidale con i migranti come Barcelona è un atto molto sospetto.

Questo attentato sembra pianificato da predicatori d’odio di stampo fascista (stile salviniani e casapound) per trasformare la nostra società aperta e plurale in un campo di guerra tra razze rivali!

Cosa c’è scritto in questo post? Che sono convinto che gli organizzatori dell’attentato siano i fascisti italiani? Che credo esistano le razze? Che metto in dubbio l’esistenza dell’ISIS o che al contrario ne sono partigiano? Sottoporrei questo banale testo critico a qualunque ragazzo normodotato in età scolare, diciamo alla fine del biennio delle superiori, per vedere quale lettura darebbero di questo semplice e chiaro testo.

Non ho mai detto e neppure pensato che la strage di Barcelona non sia stata organizzata dall’ISIS, non ho né prove né indizi in questo senso. Dico solo che l’ISIS fa il gioco dell’estremismo di destra e che quest’ultimo cavalca tali fatti per avallare le proprie distopie su un’Europa fortezza, suprematista bianca, imperialista e segregazionista.

Ciò che bisogna fare per difenderci dal terrorismo è individuare e colpire i canali di finanziamento che passano anche tramite il nostro sistema politico nella misura in cui si mantengono legami d’affari con le principali monarchie e dittature arabe che apertamente o meno apertamente finananziano e armano il terrorismo.

E in secondo luogo bisogna contestare e possibilmente impedire ogni nuova guerra di aggressione stile Iraq, Libia, Siria, perché è grazie alla destabilizzazione di questi paesi che il terrorismo ha preso piede e si è espanso.

Portare avanti politiche islamofobe, securitarie, repressive, anti immigrazione a timbro fanatico-religioso come fanno i fascisti e i razzisti di tutte le parrocchie significa fare il gioco dei terroristi ed esserne moralmente e politicamente complici!

Eppure nel giro di poche ore il mio profilo facebook è stato bersagliato in maniera sistematica da un mobbing di massa, presumibilmente organizzato. Tecnicamente si chiama shitstorm e funziona così: gruppi organizzati e molto aggressivi fanno rimbalzare un bersaglio (in questo caso il mio post) su gruppi aperti o chiusi e chiamano alla guerra santa contro l’untore.

Tutti gli insulti, gli attacchi, le aggressioni, le minacce, gli auguri di morte e di sofferenze a me e ai democratici e antifascisti che hanno scritto in mia difesa, hanno trovato la loro ragion d’essere nella incapacità di leggere e interpretare correttamente il suddetto semplice testo analitico, abilità e competenze che si dovrebbero acquisire al termine dell’obbligo scolastico.

Se io dico o scrivo ad una ragazza “sei bella, sembri una farfalla” non mi posso aspettare che questa capisca che sto sostenendo che lei è davvero una farfalla, a meno che non sia affetta da una grave sindrome di autismo. Il linguaggio è un universo simbolico molto complicato, per questo è importante leggere, imparare a confrontarsi, andare a scuola e non consumare le proprie meningi, preziosamente concesse da madre natura, con fake news e siti nazi-demenziali.

La storia è piena di eventi strumentalizzati a fini politici e propagandistici. Se dichiaro che l’incendio di Roma sembra pianificato da Nerone per perseguire le sue politiche anticristiane, cosa ho detto? Che è stato lui? Se dichiaro che l’attentato di Pearl Arbor sembra pianificato dal governo degli Stati Uniti d’America perché la sua classe industriale sta facendo pressioni al fine di entrare in guerra e vendere così le sue commesse belliche, sto negando che l’attacco aereo sia stato organizzato dai giapponesi? Se allo stesso modo dico che il “maggio radioso” sembra pianificato dagli industriali italiani per il medesimo motivo, nego l’esistenza e l’attività degli interventisti?

Certamente no, dico solo che c’è corrispondenza di fini tra agenti diversi e che gli esecutori materiali di un evento, consapevolmente o no, sono funzionali agli interessi di agenti terzi che senza sporcarsi le mani colgono la palla al balzo per realizzare i propri fini. Possiamo fare tanti altri esempi storici: dall’attentato di Sarajevo all’erede al trono d’Austria all’affondamento del piroscafo Lusitania, all’attentato subito da Mussolini da parte di una anziana signora inglese, fino all’attacco delle torri gemelle da parte dell’organizzazione al-Qaida. In quest’ultimo caso l’attentato sembra pianificato dall’amministrazione Bush per giustificare una serie di aggressioni militari, dall’Afghanistan all’Iraq e stabilire in queste aree una salda egemonia di controllo delle risorse energetiche. Ho scritto che l’attentato alle Torri gemelle è stato eseguito dagli USA sebbene questa sia una teoria in circolazione? No, non l’ho detto. Ho detto ben altro, perché non sono un complottista ma sono uno che ragiona sulle cose e si fa domande non banali sugli eventi complessi che compongono il mondo moderno.

Se scrivo che esiste convergenza di obiettiva fra terrorismo jihadista ed estremismo di destra tanto che gli attentati a città note per la loro multiculturalità e volontà di interazione sono il miglior regalo che si possa fare alla crescita del consenso di movimenti politici basati sulla xenofobia, sul disegno securitario, sulla costruzione di una Europa fortezza dove gli stranieri sono segregati e privati dei diritti umani, sto negando la ferocia dell’ISIS o asserendo che non siano integralisti islamici gli attentatori?

No, ovviamente no. Ciò che ho scritto, in maniera certo sintetica e agile, è che esiste una convergenza nelle finalità politiche tra terrorismo jihadista e fascismo europeo e cioè la volontà di esacerbare le masse presenti in Europa e trasformare quest’ultima in un campo di battaglia tra “razze” (come i fascisti di ogni sorta amano chiamare le etnie e le culture differenti).

Non ho mai detto e neppure pensato che la strage di Barcelona non sia stata organizzata dall’ISIS, non ho né prove né indizi in questo senso. Dico solo che l’ISIS fa i gioco dell’estremismo di destra e che quest’ultimo cavalca tali fatti per avallare le proprie distopie su un Europa fortezza, suprematista bianca, imperialista e segregazionista, veicolando le sue politiche islamofobe, securitarie, repressive, anti-immigrazione a timbro fanatico-religioso.

Il fatto è che al contrario di ciò che si dice normalmente, forse per esorcizzare il male e i fantasmi della storia, i fascisti, i razzisti, i predicatori d’odio etnico e razziale esistono e sono anche tanti, ben organizzati, molto ignoranti e perciò frustrati e pronti alla rissa e al linciaggio, perfino pericolosi e capaci di menare le mani o più facilmente il bastone o il coltello, specie se in gruppi numerosi contro singole persone indifese.

E la realtà peggiore di tutte da accettare è che l’area sarda che si rifà all’indipendentismo e al sardismo variamento concepito si sta popolando di questi loschi figuri. Basta scorrere le centinaia di commenti sotto il mio post per rendersene conto: personaggi dell’estrema destra italiana con le pagine piene di inni alla rifondazione dell’Impero romano che mi augurano la morte, la tortura, il licenziamento, di rimanere vittima di attentati terroristici, di bruciare vivo o soffocato, che augurano lo stupro alle compagne e alle patriote sarde che scrivono in mia difesa o che mi invitano a praticare sesso anale verso diversi animali, soprattutto pecore (ovviamente in quanto sardo, anzi in quanto “sardignolo”) e che dimostrano altre molteplici forme di razzismo antisardo, vengono sostenuti e incoraggiati da gente che nel suo profilo ha spazio per proclamazioni identitarie, nuraghes e pecore bollite in tutte le salse e slogan come “indipendentzia e bo”.

Cosa vuol dire questo? Che ha ragione Michela Murgia quando nel post di solidarietà nei miei confronti afferma che il fascismo non è una ideologia ma un metodo che accomuna chiunque lo pratichi. Aggiungo anche un’altra cosa. Il fascismo non ha in comune solo il metodo della violenza, della prevaricazione e dello squadrismo vecchio stampo o 2.0, ma ha anche il razzismo e l’odio verso chiunque lavori a costruire una società aperta e solidale.

Quindi un nazista di Ostia con l’immagine di copertina dell’aquila imperiale e un fascista di Oristano con il vellutino e i quattro mori tatuati possono benissimo trovarsi spalla a spalla intenti ad istigarmi al suicidio. A me e a chiunque altro non condivida le loro equazioni musulmani= terroristi o le loro ridicole ricette per evitare ulteriori attacchi, come per esempio affondare i barconi pieni di profughi o espellere tutti gli immigrati e i rifugiati.

Per questo un fascista sardo con il vezzo dell’indipendenza non prova disturbo ad affiancare un fascista italiano con manie imperiali e centraliste che per attaccare me beffeggia la lingua sarda, dichiara che in Sardegna abbiamo solo le pecore e che comunque senza l’Italia moriremmo di fame. Perché per il fascista sardo in cusinzos la priorità è sempre e comunque il razzismo, il resto passa in secondo piano!

Molti amici, patrioti e compagni mi hanno invitato a chiudere il profilo, a ritirarmi temporaneamente a vita privata, a cambiare le impostazioni della mia privacy. Ho ringraziato ma ho declinato l’invito. Davanti ai predicatori d’odio e ai manganellatori della rete serve tenere la testa alta e lo sguardo puntato e fermo. Nessun passo indietro, così tutti i riformisti e i moderati che quotidianamente paragonano fascismo e comunismo o che addirittura negano l’esistenza del pericolo fascista, forse cominceranno a farsi due domande. Sì, perché i fascisti non solo esistono ma spesso sono pure travesti da patrioti sardi e da democratici, salvo poi rivelarsi per ciò che sono quando qualcuno, come in questo caso, li punge nel vivo delle loro torbide fragilità facendogli salire il sangue alla testa e venire fuori allo scoperto con tutto il loro carico di odio e violenza repressa. I fascisti esistono e vanno combattuti, sempre, senza paura o tentennamento alcuno.

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