Giornata mondiale di mobilitazione per Kobane

1 Novembre 2016
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Red

In occasione della Giornata Mondiale di mobilitazione per Kobane la nascente Rete Kurdistan della Sardegna organizza un sit-in che si svolgerà in piazza Costituzione a Cagliari dalle ore 17.00. La giornata si inserisce all’interno di un mese di incontri dedicati al Kurdistan che avrà inizio il 29 ottobre e proseguirà per tutto il mese di novembre.

A un anno dalla mobilitazione di massa degli attivisti di tutto il mondo, che ha creato la più vasta azione simultanea in solidarietà con il popolo curdo mai esistita, un altro appello ha chiamato gli attivisti a raccolta, ancora una volta, per Kobane il 1 ° novembre.

Stavolta, l’appello del Comitato per la Ricostruzione di Kobane, sostenuto dalla Commissione Civile Europea per la Turchia (EUTCC) e dalla Campagna per la Pace in Kurdistan, è stato firmato da centinaia di individui e decine di organizzazioni che rappresentano migliaia di persone. I firmatari includono il Prof. Noam Chomsky, l’Avvocato Michael Mansfield QC, il famoso cantante palestinese Reem Kelani, e il difensore dei diritti umani Bianca Jagger, assieme ad accademici, artisti e attivisti illustri provenienti dai luoghi più remoti, come dal Messico, dalla Danimarca, dall’Afghanistan, dalla Catalunya, dai Paesi Baschi, dagli Stati Uniti e dall’India, tutti offrono il proprio sostegno.

L’appello afferma: “Si dovrà pertanto fare pressione sul governo dell’AKP ad Ankara perché si prendano provvedimenti immediati per permettere che gli approvvigionamenti medici, alimentari e di vestiario essenziali arrivino a Kobane”. Chiede inoltre che il Cantone di Kobane, congiuntamente a tutti gli altri cantoni autodichiarati che compongono l’Amministrazione Democratica del Rojava, al nord della Siria, siano riconosciuti e sostenuti a livello internazionale.

Per celebrare la Manifestazione Globale per la Libertà e per la Ricostruzione di Kobane, com’è stato chiamato l’evento, le azioni avranno luogo in tutto il mondo questa domenica. Nel condannare il continuo embargo su Kobane, le azioni chiedono un corridoio umanitario che faciliti il passaggio degli aiuti nella città, che deve ancora far fronte agli attacchi di ISIS e a un embargo da parte della Turchia, dal nord.

Come scrive il Consiglio Esecutivo di Kobane in una nota a sostegno della giornata di azione, il prezzo della vittoria a Kobane è stato elevato, con il 70% della città distrutta. Tuttavia, prosegue il comunicato: “La volontà, il desiderio e la determinazione delle persone a tornare alle loro case e far rivivere la loro città, sono molto forti, rendendoli la prima linea dell’umanità contro il terrorismo globale”

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