Gli interessi superiori dell’amministrazione vincono sulle istanze di democrazia dei cittadini

20 Luglio 2017
[Red]

Pubblichiamo il comunicato del Comitato Non Bruciamoci il Futuro di Macomer e dell’associazione Zero Waste Sardegna sulla sentenza del Consiglio di Stato su inceneritore di Tossilo. (Red)

Le peggiori previsioni della vigilia si sono purtroppo avverate e il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza con cui appena un anno fa il Tar Sardegna bocciava la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo. Gli atti amministrativi ed endoprocedimentali ritenuti illegittimi dal Tar sono dunque diventati legali e la stessa sentenza del TAR è stata considerata suggestiva ed esuberante ma non condivisibile.
Un totale ribaltamento di quella che, per il Comitato Non bruciamoci il futuro e l’associazione Zero Waste Sardegna, era una verità chiara rispetto alla quale si sarebbe dovuto bloccare la procedura per la realizzazione dell’impianto per programmare su nuove basi, condivise e corrette, una nuova gestione dei rifiuti in Sardegna.
Sebbene le sentenze si debbano sempre rispettare, non possiamo esimerci dall’effettuare alcuni commenti sul dispositivo del Consiglio di Stato per metterne in evidenza alcune incongruenze che lo accompagnano, riservandoci di effettuare una valutazione più approfondita.
A una prima lettura della sentenza appare chiaro come i giudici del Consiglio di Stato non abbiano in alcun modo colto il grave vizio amministrativo su cui si basa la realizzazione dell’opera, confermando l’indirizzo a cassare le sentenze del Tar Sardegna a favore della tutela dell’ambiente e delle ragioni dei cittadini sardi. La sospensiva della sentenza del Tar concessa a gennaio senza entrare nel merito, tutelando gli interessi superiori dell’Amministrazione, era già stato un chiaro segnale in questo senso.
Colpiscono enormemente le contraddizioni di lettura delle stesse normative di settore come ad esempio quella riguardante la questione del mancato aggiornamento del vecchio Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2008 per il quale la Regione Sardegna era stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’UE. Il Collegio giudicante del Consiglio di Stato sostiene in maniera incomprensibile che il Piano non era scaduto in quanto la Direttiva 2008/98/CE prevede che l’aggiornamento del Piano debba essere revisionato “dopo 6 anni dall’emanazione” laddove invece il testo della Direttiva in questione recita chiaramente che i Piani “siano valutati almeno ogni 6 anni”. Il Consiglio di Stato elude evidentemente il senso di un avverbio che invece è fondamentale per la comprensione delle norme in materia, e che ha lasciato la programmazione regionale, per oltre due anni, nel caos più generale portando a forzature amministrative finalizzate a imporre un sistema gestionale non condiviso e in piena contraddizione con le stesse scelte effettuate dalla Regione.
Altra evidente contraddizione è quella che porta il Collegio giudicante a sostenere che il revamping dell’impianto di Tossilo con potenziamento fosse previsto anche nella fase transitoria del Piano fino alla realizzazione del termovalorizzatore di Sassari. Tale assunto non si evince dalla lettura dalle delibere regionali che hanno finanziato l’inceneritore di Tossilo, citate nella sentenza del Consiglio di Stato, ma al contrario queste attribuiscono a Tossilo una potenzialità non prevista nel sistema a due poli che è quello che la Regione aveva scelto nella sua programmazione. Inoltre il termine “transitorietà” viene interpretato in senso quasi opposto, come se non ponesse un limite temporale rispetto alla programmazione regionale.
In sostanza, la sentenza sfavorevole ha avuto necessità di aggrapparsi e ruotare sulla interpretazione di singole parole, per poter ribaltare le argomentate conclusioni del TAR.
Anche il mancato accoglimento del ricorso incidentale sui problemi della salute ci lascia sconcertati, perché sia trend dei dati di mortalità per tumore della ASL di Nuoro che quelli sull’incidenza del Registro dei tumori, mostrano valori in ogni caso superiori nel Marghine rispetto agli altri distretti dell’ASL.
Appare assolutamente incongruente anche la valutazione sulle emissioni che la sentenza valuta come accettabili in quanto al di sotto dei limiti di legge. In realtà, come già dichiarato nell’AIA rilasciata dalla provincia di Nuoro, si avrà un peggioramento del quadro emissivo del nuovo inceneritore di Tossilo in rapporto all’aumento delle quantità incenerite, che passeranno dalle 27.000 ton/anno attuali (2014) alle 60.000 ton/anno previste.
Il fatto che abbiamo perso questa partita non scalfisce le nostre convinzioni e la speranza è che le nostre ragioni possano andare avanti col ricorso presentato al TAR contro l’aggiornamento del Piano regionale, e che altri possano fare chiarezza ristabilendo le priorità e lo stato di democrazia.

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