I diritti acquisiti… stranamente

16 Maggio 2014
strategie
Marco Ligas

Siamo alla vigilia delle elezioni europee e tutte le coalizioni sono alla ricerca di un buon risultato. È difficile però che il dibattito affronti con la dovuta attenzione i problemi del nostro paese; come sempre in queste occasioni prevalgono gli slogan, le frasi ad effetto e anche qualche insolenza rivolta agli avversari.
In Sardegna, nel corso di questi giorni, il confronto si è arricchito di un altro tema: i vitalizi dei consiglieri regionali. Non è un discorso originale.
Periodicamente, così come si avvicendano le stagioni, si riparla dei costi della politica; c’è chi lo fa con indignazione, chi con ipocrisia, altri ancora come se si trattasse di un fenomeno ineluttabile; nessuno però, fra chi potrebbe, si adopera per eliminare questa anomalia.
Questa volta ha fatto clamore la notizia che una giovane quarantenne, ex Presidente del Consiglio regionale, è beneficiaria di un vitalizio mensile di 5.000 euro netti.
È un caso isolato? No, forse è il più clamoroso ma non è il solo: sono centinaia gli ex consiglieri che usufruiscono di vitalizi ragguardevoli. Circa 18 milioni di euro ogni anno finiscono nelle tasche degli ex onorevoli (si, usano farsi chiamare anche così). Naturalmente questi privilegiati non corrono il rischio di subire gli effetti della cassa integrazione, e neanche le conseguenze del lavoro a tempo determinato: i loro vitalizi sono sempre garantiti.
Eppure un lavoratore che ha un reddito medio annuo di 25.000 euro non raggiunge, dopo 35/40 anni di attività, la stessa pensione degli onorevoli. Anzi, diversi ex consiglieri percepiscono il vitalizio addirittura dopo una sola legislatura. Una pensione dopo 5 anni, che manna!
Come reagiscono gli interessati quando vengono affrontati questi argomenti? In modo paradossale, spesso mostrando un’arroganza ingiustificata: qualcuno ammette la sconcezza delle leggi che consentono questi privilegi ma ne parla come se la cosa non lo riguardasse, altri invece si mostrano risentiti e criticano chi mette in discussione quelli che loro ritengono i diritti acquisiti. “I nostri vitalizi, ribadiscono, ci sono dovuti legittimamente, ex lege. Quindi, non facciamo confusione e non consideriamoli alla stessa stregua delle attività criminose”.
Questa argomentazione non modica l’ingiustizia delle leggi. Sappiamo che i vitalizi, le indennità, gli altri privilegi che sfuggono persino alla conoscenza di tanti cittadini, i finanziamenti ai gruppi consiliari (ai gruppi?) vengono elargiti perché sono stati tutti approvati da leggi apposite. Ma coloro che hanno approvato queste leggi sono gli stessi legislatori che poi diventano gli unici destinatari dei privilegi!
Allora dove sono finite la democrazia, la questione morale di cui tanto si parla, e dove sono finite la dignità e la credibilità delle istituzioni? Non c’è in tutto ciò un conflitto di interessi palese che impone un cambiamento radicale?
Forse potrebbe essere opportuno avviare un processo che favorisca il controllo da parte di un organo terzo, (non credo sia difficile, se davvero si vuole, trovare una soluzione adeguata), naturalmente non nominato dal Consiglio regionale, che sia comunque in grado di modificare queste leggi immorali.
Il fatto è che a molti legislatori non è mai sorto il dubbio che, soprattutto in fasi di crisi della vita del paese, sarebbe opportuno un rapporto più diretto e frequente con la popolazione, anche informale, per verificare l’esistenza di un consenso riguardante l’uso del patrimonio della Regione. Evidentemente questi consiglieri non condividono un concetto esteso di rappresentatività, preferiscono fare da sé con la convinzione di avere ricevuto dai cittadini un mandato illimitato.
Chissà se i lavoratori della Vinyils o quelli dell’Alcoa o le migliaia di giovani senza lavoro o gli insegnanti precari, se consultati, avrebbero dato il loro parere favorevole alle leggi truffa caratterizzate da un conflitto d’interessi così evidente.
Penso proprio di no. Consapevole comunque che solo una nuova legge potrà abolire le norme precedenti ritengo che sarebbe bello se gli ex consiglieri beneficiari del vitalizio, almeno quelli che si riconoscono nei partiti di sinistra, rinunciassero da subito a questo privilegio, costituendo un fondo destinato ad interventi di sostegno sociale. Gramsci e Berlinguer apprezzerebbero.

6 Commenti a “I diritti acquisiti… stranamente”

  1. Stefano Deliperi scrive:

    ottima proposta, Marco. In pochi minuti del loro prezioso tempo, potrebbero rinunciare davanti al Segretario generale del Consiglio regionale in veste di pubblico ufficiale, così son risparmiate anche le spese del notaio.
    C’è chi, a forza di cumuli vari, magari non sa nemmeno quanto prende al mese, mentre uno stipendio da mille euro è diventato un sogno per migliaia e migliaia di italiani.

  2. Nicola scrive:

    Ottima la proposta di Marco e utile il suggerimento “tecnico” di Stefano. Lo facciamo pervenire a tutti gli ex. consiglieri?
    Scommetterei la mia pensione (ex insegnante )che non ci sarà un solo conigliere regionale che seguirà il suggerimento. Però è un tale scandalo che bisogna insistere perché tali privilegi siano aboliti per i nuovi e per i vecchi eletti chiamati spesso a riscaldare (quando sono presenti) le poltrone e espropriare i cittadini di tanti soldi. E c’è persino la reversibilità post mortem.

  3. Giovanni Nuscis scrive:

    La proposta di Marco mi sembra importante, anche nei termini suggeriti da Stefano e Nicola. Invitando uno per uno tutti i consiglieri beneficiari del privilegio abolito nel 2011, con provvedimento della presidenza del Consiglio regionale, a rinunciare al vitalizio. Siccome la tutela del lavoro vale anche per loro, il lavoro prestato e i contributi (se sono stati versati) credo che andrebbero comunque considerati ai fini del trattamento di quiescenza, al pari di tutti i lavoratori.

  4. Silvana Bartoli scrive:

    Benissimo la proposta di Marco, la condivido talmente che mi inserisco tra i commenti al suo articolo per precisare che il mio “non voto” non significa affatto che non voglio schierarmi, io mi sto schierando: rifiuto un meccanismo le cui regole sono state falsate e usate proprio per giustificare quei diritti/privilegi “stranamente acquisiti” e totalmente offensivi.
    Non andrò a votare perché non credo più che chi si è attribuito dei privilegi abusando dei nostri voti, sia disposto a rinunciarvi in virtù di una nostra richiesta. Se conoscete un candidato/ candidata pronto a sottoscrivere l’appello di Marco ditemi subito il nome, ma fatico a credere ancora a candidati scelti da chi dice di aver abolito le province, per risparmiare, e ha moltiplicato il numero dei consiglieri e assessori comunali; da chi mette in scena una macchinosa abolizione del senato, sempre per risparmiare, e non attua il risparmio più semplice e immediato: dimezzare il numero di deputati e senatori e dimezzare i loro ingiustificati stipendi.

  5. Democrazia Oggi - Manifesto sardo, compagni della sinistra e vitalizi scrive:

    […] Ligas, mosso da finalità di giustizia sociale, ne il Manifestosardo invita i compagni beneficiari di vitalizi per mandato consiliare o parlamentare a rinunciare allo […]

  6. francesco buffa scrive:

    Sono perfettamente d’accordo con l’articolo del direttore e con gli altri interventi, fatta eccezione per l’articolo del Prof. Pubusa che si dilunga noiosamente con argomentazioni varie e giuridiche senza mai pronunciare la parola “ma che schifo”, oramai sulla bocca di tutti, per un privilegio assurdo e vergognoso che coinvolge ed ha sempre coinvolto tutti, compresi i nostri “compagni”. Tanto per dirne alcune (in risposta all’intervento del Prof. Pubusa)
    1) ma dove erano e per cosa hanno votato tutti i “compagni consiglieri” ? Gli stipendi ed i privilegi passati e presenti li hanno decisi anche loro e non si sono opposti!
    2) ma chi se ne frega se i consiglieri ex PCI dovevano versare la metà al partito! Gli stipendi esagerati pesavano sulla collettività!
    3) come mai i tanti sindacalisti e lavoratori, che si sono esposti ed hanno rinunciato a miglioramenti salariali, non prendono il vitalizio ?
    4) la linea non la detta il direttore dell’Unione Sarda, ma il buon senso dei cittadini che ne hanno le tasche piene di vedere ladroni ovunque.
    5) vogliamo fare una ricerca per capire quanti ex consiglieri ( 317 ?) sarebbero indigenti, una volta tolto il vitalizio ?
    Per il direttore del manifesto sardo: lei crede nel volontariato dei nostri ex consiglieri ? Io no. Il soldo fa piacere a tutti, destra-centro-sinistra.
    Arrivederci

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