L’ombra del debito che oscura la vita delle persone

16 Aprile 2013
Egidio Addis
Di recente Concita di Gregorio su Repubblica ha messo a fuoco l’attitudine degli americani ad interessarsi del nostro paese soprattutto a ridosso dell’elezione del presidente della Repubblica: si intensificano i contatti diplomatici in silenzio e gli incontri con i gruppi di affari. Uno di questi è Bilderberg, un appuntamento dove i partecipanti non possono rilasciare dichiarazioni né prima né dopo le riunioni, e l’altro è la Trilaterale, inventata da Rockefeller per favorire le relazioni fra Europa, Usa e Giappone. La verità è ben raccontata nel libro di Estulin, e da ultimo in quello di Paolo Barnard “Il più grande Crimine”. Qui vengono descritte le vere decisioni per il destino dell’umanità e le condizioni di convivenza che debbono essere prodotte in queste aree del mondo.
Successivamente vengono fatte le verifiche in ogni ambito del sistema.
Mi fermo a considerare uno degli aspetti che da tempo sconvolge l’Occidente ed  una parte dell’Europa e l’Italia in particolare, dove la crisi sta destabilizzando il sistema capitalistico, mostrando il fallimento della sua capacita’ di autoregolazione dei mercati. La finanza globale con sempre maggiore libertà è penetrata in ogni apparato pubblico e ne ha sottomesso l’agibilità nell’economia reale, ha imposto la rimozione di diritti sociali, spinto alla privatizzazione dei beni comuni e trasferito il costo del welfare prevalentemente al settore privato. Il peggioramento delle condizioni sociali ormai sono cronaca quotidiana con la fila sempre crescente di persone alla Caritas per mantenere la propria condizione materiale. Ma sul versante esistenziale è sempre più esteso il disagio psicologico, fino ai suicidi anche in Sardegna. Una patologica insoddisfazione della propria vita, sottoposta a insopportabili umiliazioni. Campanello d’allarme per tutti….!
Dietro questo scenario c’è la questione del debito.
Nella crisi del 29 il sistema bancario fu nazionalizzato e i responsabili furono allontanati e processati. Oggi invece vengono salvate le banche da parte degli Stati e delle Banche centrali trasformando il debito privato in debito pubblico.
Infatti il nostro debito pubblico è formato soprattutto dagli interessi prodotti per la finanza speculativa e le loro elites. Tutto questo senza che in cambio fosse stata prodotta un regolazione per contrastarne gli abusi. Cosi le banche private vengono ricapitalizzate con i soldi dei cittadini risparmiatori.
L’avidità e la ferocia del settore finanziario ormai è entrato nella vita delle persone.
Nell’antica Grecia il debito si riassumeva cosi “chi non ha danaro, paghi con il corpo”. Ci volle Solone a elaborare una riforma che prevedesse l’abolizione della schiavitù per insolvenza. Ciò per limitare l’accumulo di ricchezza in mano di pochi e attuando a spese dello Stato l’annullamento del debito. Con ciò fu consentito ai cittadini ateniesi, dopo la rovina finanziaria ed essere venduti come schiavi all’estero, di tornare in libertà. Ma anche Tito Livio ci ricorda la commozione del popolo e del Senato romano alla vista dei maltrattamenti inflitti al giovane Caio Publilio, ridotto in schiavitù per un debito contratto dal padre. Solo nel 326 a.C., dopo una violenta sommossa popolare ci fu una riforma, dove veniva stabilito che il debitore doveva pagare con i suoi beni.
La cultura economica neoclassica ed il neoliberismo attuale applicano gli stessi criteri, modernizzando il messaggio e la logica. E’ stato manipolato il Debito con la moneta, attribuendogli una forza di ricatto smisurata e manovrando con essa i titoli finanziari in base a reciproci vantaggi politici, fuori dalla trasparenza democratica. I Trattati economici e finanziari europei ne sono l’esempio (Mastricht, Fiscal Compact, MES etc.).
Dentro queste dinamiche sono nati mostri finanziari, i cosi detti derivati di cui è ignota la loro reale presenza nel mercato globale, e sono in grado di far fallire anche gli Stati perché privi di garanzie reali.
Ma la miscela esplosiva oggi è composta dall’ideologia liberista e dal nazionalismo tedesco, che sta producendo risultati devastanti con la complicità dell’Unione europea. Ed è qui il luogo dove si sono compiuti i più gravi errori, istituendo una BCE non abilitata per statuto a finanziare il deficit degli Stati membri e svolgere le funzioni di prestatore di ultima istanza. Il prof. De Cecco, già nel febbraio del 2012 criticava le scelte fatte secondo cui l’unione monetaria era stata una creatura imposta dai francesi ai tedeschi per tenerli aggregati all’Occidente dopo la fine dell’URSS, così ne venne fuori un esemplare unico nella storia monetaria: una Banca Centrale priva di sovranità monetaria che abdicava a due funzioni fondamentali, la possibilità di creare moneta per finanziare i bilanci pubblici degli Stati membri e di fungere da prestatore di ultima istanza per le banche dell’area della moneta unica.
E’ per questo che ormai autorevoli premi Nobel dell’economia, Stiglitz, Sen, Krugman etc, ritengono insostenibile una moneta in mani private e senza sovranità degli Stati. Da tempo in Italia viene divulgata la nuova teoria Keynesiana MMT attraverso Paolo Barnard.
Il maggiore artefice teorico di questa teoria e’ Warren Mosler, che sintetizza in un libro “Le sette innocenti frodi capitali della politica economica” e di cui in Sardegna è presente con un gruppo di economisti e divulgatori di elevata professionalità. Aspettiamo che anche il mondo accademico sardo dica la sua e apra un dibattito pubblico.

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