L’Asarp presenta il manicomio chimico

16 Aprile 2016
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Redazione
L’Asarp (associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica) in collaborazione con lo studio editoriale Typos e la Fondazione Banco di Sardegna organizzano la presentazione del libro “Il manicomio chimico, cronache di uno psichiatra riluttante”, eleuthera edizioni. Giovedì 21 aprile alle ore 17.00 a Cagliari, nella sala convegni della fondazione Banco di Sardegna in Via Salvatore Da Horta n.2. La presentazione è inserita all’interno delle giornate di approfondimento sulla campagna “…e tu slegalo subito”, la nuova campagna italiana per l’abolizione della contenzione. Presenta Gisella Trincas presidente dell’Asarp e coordina Roberto Loddo dello studio editoriale Typos. Sarà presente l’autore Piero Cipriano.

Oggi il manicomio non è più costituito da fasce, muri, sbarre, ma è diventato astratto, invisibile. Si è trasferito direttamente nella testa, nelle vie neurotrasmettitoriali che regolano i pensieri. Il vero manicomio, oggi, sono gli psicofarmaci. Stiamo oltretutto assistendo a una vera e propria mutazione antropologica: agli psichiatri, e alle case farmaceutiche, non bastano più i malati da curare, ma servono anche i sani. Lutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione, non sono stati d’animo fisiologici, ma patologie da curare con il farmaco adatto. Cipriano sottopone a una critica severa i principali dogmi della psichiatria «moderna»: a cominciare dalla diagnosi, ovvero l’urgenza burocratica di considerare «malattia» qualunque disagio psichico, a cui segue l’immancabile prescrizione di un farmaco. E quando i farmaci non sono sufficienti, ritorna l’uso nascosto delle fasce e dell’elettrochoc. È questo il nuovo manicomio, meno appariscente, più discreto, in cui diagnosi e psicofarmaco dominano la scena.
Piero Cipriano (1968), medico psichiatra psicoterapeuta, di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica, ha lavorato in vari Dipartimenti di Salute Mentale d’Italia, dal Friuli alla Campania, da qualche anno lavora in un SPDC di Roma.

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