Nessuna centrale nucleare

16 Settembre 2009

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Red

Ugo Cappellacci appena eletto governatore ha detto ‘no’ all’ipotesi di una centrale nucleare sul territorio sardo. Nel corso di questi mesi non ha mostrato più la stessa determinazione. Si presenta agli appuntamenti istituzionali sempre sorridente a fianco di Berlusconi, ma non abbiamo più sentito la sua opinione sulle scelte che su questo problema farà il governo. Eppure il momento della individuazione delle località dove sorgeranno le centrali si avvicina e sarebbe opportuno che i cittadini sardi avessero la conferma del ‘no’ da parte di Cappellacci. Tanto più che si ripete insistentemente che la Sardegna, per le sue caratteristiche geologiche, per la scarsità di popolazione e per la presenza abbondante dell’acqua, risulta molto indicata per ospitare sia le centrali sia il deposito di scorie radioattive.
Il Ministro Scajola (quell’affidabile politico, eroe del G8 genovese, che combatteva il ‘terrorismo’ dando del rompicoglioni al prof. Marco Biagi, assassinato dalle BR, il giorno dopo della sua richiesta di una scorta) vuole il nucleare. Bisognerebbe mandarlo a ispezionare i fusti della (delle?) navi dei veleni radioattivi inabissate, pare dalla ‘ndrangheta, al largo delle coste calabresi.
Ma non sono solo Cappellacci e la sua giunta a tacere, la stessa opposizione è più che mai silenziosa come se fosse estranea alle conseguenze di una scelta così devastante.
Mai come in questo momento perciò è indispensabile che quel resta della sinistra, le associazioni e tutti coloro che non vogliono trasformare la nostra isola in un inceneritore si impegnino per contrastare questo disegno assurdo. Intanto, ai dossier del Manifesto Sardo, ne aggiungiamo un quarto dal titolo ‘Sindrome nucleare’.

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