Notti padane: secessione o resistenza

16 Marzo 2010

piasentà

Valeria Piasentà

12 marzo, campagna elettorale della Lega Nord a La Spezia: il ministro Calderoli propone un patto di coalizione fra le quattro grandi regioni del Nord e avvisa Piemonte e Liguria che dovranno allearsi «con noi» (Veneto e Lombardia) per non diventare territori marginali, e perché «ora serve il federalismo fiscale». In Veneto si prevede il sorpasso della Lega su un PdL in crisi nazionale. Il voto è trainato dal ministro Zaia, tuttavia pare che Bossi voglia Zaia anche riconfermato al governo. Nel qual caso si sommerebbero gli incarichi, come nella migliore tradizione del centrodestra e della Lega in particolare: come Castelli che ha dichiarato non lascerà l’incarico di viceministro qualora eletto sindaco di Lecco. Come il candidato del PdL al comune di Venezia: il ministro Brunetta ha ammesso in diretta televisiva, intervistato da Lilli Gruber a Otto e Mezzo di La7, di percepire anche una pensione da docente universitario di 3000 euro netti al mese (il tutto pagato da quegli stessi italiani che non si stanca mai di insultare) e anche se eletto non rinuncerà alle cariche di governo. Zaia recentemente ha colto l’occasione per farsi pubblicità con una intervista di 11 pagine e belle foto sulla rivista di Federsanità, Il Welfare dell’Italia, distribuita gratuitamente in 250mila copie delle quali 18mila in Veneto, pagata con fondi pubblici. Intanto, nel Paese dei ‘figli di’, facciamo tutti il tifo per ‘la Trota’ Renzo Bossi candidato con Formigoni; in regione Lombardia potrebbe occuparsi di cultura e sport come aspira papà, considerate le ottime performance di Renzo alla guida della Nazionale Padana Calcio.
A Brescia molti dei suoi stessi compagni di partito non lo vogliono votare e protestano, forse hanno ascoltato quelle voci sui 12.000 euro mensili percepiti dal figlio di Bossi in veste di consigliere per Expo 2015, dopo una luminosa carriera scolastica e una altrettanto indispensabile gavetta come portaborse dell’onorevole Speroni. Voci smentite dal portavoce della Lega, Roberto Cota: «Renzo Bossi non ha alcun incarico al Parlamento europeo, nè in società, nè in organismi collegati a Expo 2015 e ovviamente non percepisce neppure un euro. Adesso basta con questa campagna diffamatoria». Comunque sia, la Lega sembra non sentire quella crisi economica che affligge tutti noi, mentre inaugura ovunque nuove sedi quasi preparandosi al dopo-Berlusconi. In Piemonte si gioca quindi una partita fondamentale per i progetti politici leghisti e il loro candidato alla presidenza ne è assolutamente consapevole. Tutti i mezzi sono leciti e mai abbastanza gli sforzi per assicurarsi il consenso sociale attraverso un controllo capillare del territorio con le sue attività, come abbiamo visto anche quelle culturali (la novità di questi giorni è che il Commendator Pesta ha chiesto venia alla Banda Osiris). A Novara mentre si allarga una importante indagine per corruzione che coinvolge forze dell’ordine, imprenditori e dipendenti pubblici, e mentre l’opposizione Pd in Consiglio provinciale chiede spiegazioni sulle spese per le consulenze, Lega e PdL litigano sulle strategie elettorali. Così Il Centro (Nuova DC, Udeur popolari, Nuova Era Socialista, Lega Italia) abbandona l’appoggio a Cota presidente e al sindaco di Novara, per presentarsi da sola. La Lega Nord piemontese ha denunciato al TAR una serie di liste legate a uno dei 4 candidati alla presidenza della regione, Renzo Rebellino: consigliere provinciale, imprenditore torinese del Movimento No euro e recidivo nella presentazione di liste-civetta tanto che Cota definisce la sua una ‘polo-truffa’. La Lega ha già fatto escludere una sua lista intestata a tal candidata Nadia Cota PdL (che qui sta per Partito dei Liberali) mentre proprio in queste ore il tribunale sta verificando le firme raccolte da Rebellino, dove appaiono generalità sospette. Eppure, malgrado tutti gli sforzi, le denunce e i gazebo pro-crocefisso (e malgrado le convinzioni di Bossi) i sondaggi continuano a prevedere la vittoria di Mercedes Bresso su Roberto Cota anche se con una distanza minima fra centrosinistra e centrodestra, poco più di un punto percentuale, il che equivale a un testa-a-testa. Intanto oltre ai partiti di opposizione e a quella parte del mondo cattolico nel mirino della Lega soprattutto per le attività di pietas sul territorio, qualcuno si schiera: il presidente nazionale dell’ANPI, Raimondo Ricci, lancia un appello inquietante e inedito nella sua formulazione e per la sua diffusione: «Alle elezioni bisogna andare a votare» e votare chi si ispira alle regole sociali condivise e alla Costituzione «al fine di contribuire al successo delle forze di opposizione all’attuale governo”, un esecutivo “indifferente ai problemi reali della crisi”, ma anche demagogo e populista, che “sta operando un pericoloso mutamento del nostro sistema democratico parlamentare verso un sistema autoritario e personale; un vero e proprio mutamento di regime che può avere, e in parte ha già avuto, gravissime conseguenze per l’intera comunità nazionale, tali da rievocare un pericoloso e persino drammatico passato “» (La Repubblica, 13 marzo). I prossimi 24 e 25 aprile si sta preparando una grande festa cittadina organizzata dall’ANPI novarese e da una serie di associazioni collegate (info: dopo oltre un decennio, speriamo di vedere per le vie e nelle piazze di Novara una espressività diversa da quel populismo fracassone e vuoto che ha monopolizzato i cervelli anche nel tempo liberato dalla televisione, ma che i miti e i riti televisivi duplica all’infinito. Fra concorsi letterari, mostre, musica e caccia al tesoro sarà comunque una festa popolare, come scrivono gli organizzatori. Sempre che nel frattempo la Padania non si costituisca come Stato indipendente, e invii i padani dissidenti al confino coatto o li obblighi a chiedere asilo politico alla Svizzera.

1 Commento a “Notti padane: secessione o resistenza”

  1. Valeria Piasentà scrive:

    Per un disguido tecnico è sparito il collegamento al sito che organizza il 24 e 25 aprile la festa novarese sulle nuove resistenze, lo cito qui:
    http://www.nuoveresistenze.sermais.it
    nel quale confluiscono:
    Associazione novarese Sermais. Società civile responsabile, le sezioni novaresi di Arci, Anpi , Libera. Associazioni e numeri contro le mafie, Istituto Storico della Resistenza P. Fornara di Novara e Vco.

    Valeria Piasentà

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