Paura e delirio a Terralba

16 Gennaio 2016
DSCN1448
Alessandro Cauli

Pubblichiamo la riflessione di Alessandro Cauli, consigliere comunale e capogruppo di “Indipendentisti Uniti” a Terralba, sullo strano linciaggio subito a causa di un like su Facebook (Red).

Ero dalle parti di Marceddì, ai confini del ponte, quando sento il telefono cinguettare tre volte. Accosto, leggo i messaggi, e mi ritrovo immerso nella storia più grottesca che mi sia capitata da quando faccio politica. Non per dire ma ricordo ancora quando Veltroni era comunista, Fini fascista e Mariotto Segni… beh chi se ne importa di Mariotto Segni. Questa è una altra storia, il caporedattore mi ha concesso solo 7000 battute, per cui andiamo con ordine.
Da circa un anno sono parte attiva di un processo che ha portato le consulte giovanili di Arborea, Marrubiu e Terralba, i circoli del cinema F.I.C.C. “S’Ena Arrubia”, “Zuradili” e “Cineclub Rizoma” e l’associazione di promozione cinematografica “Kinoki” a formalizzare la costituzione di un coordinamento territoriale denominato “Trama”.
Accanto ad una serie di attività come rassegne cinematografiche e presentazioni di libri, teniamo anche varie rubriche sulla pagina facebook dell’associazione. Quella che in questo momento ci tiene più impegnati è “Accadde Oggi”, una striscia quotidiana che ricorda fatti culturali e storici per noi significativi e che spesso sono il pretesto per consigliare la visione di un film o la lettura di un libro.
Qualche giorno fa è capitato che mi sia messo, di fretta e al telefono, a fare delle ricerche per trovare un qualche avvenimento che potesse essere di qualche interesse per la rubrica. Si ma tutta questa premessa per raccontarci cosa direte voi? E qui veniamo al fatto incriminato.
Scorrendo la home di fb mi sono imbattuto in un post della pagina “Coordinamento Antifascista Cagliaritano”, che ricordava gli omicidi di alcuni iscritti al MSI di via Acca Larentia a Roma. Incuriosito dalla vicenda, di cui conoscevo i contorni ma di cui non ricordavo i dettagli, ho messo un like come APPUNTO da ricontrollare nel registro attività e ho cliccato sulla foto del post originale di “Informazione Antifascista”. Non venendomi poi in mente nessun film attinente quest’argomento e, avendo nel frattempo il resto della band trovato altri fatti, ho lasciato perdere e quasi dimenticato la faccenda.
Mai l’avessi fatto! La notte seguente ho ricevuto dei messaggi in cui mi si informava che su fb era in atto un vero e proprio linciaggio, con tanto di screenshot del post e del like, il cui fine era chiedere le mie dimissioni per aver inneggiato a quel delitto! Non mi ero infatti reso conto che i compagni di Cagliari avevano commentato la nota originale con un perfido e inopportuno “10/100/1000 Acca Larentia”. Sono stato informato che esponenti politici di quell’area, evidentemente sobillati da qualcuno in loco, si lanciavano in dichiarazioni di fuoco contro il sottoscritto, reo inoltre di essere “recidivo” per via della mancata “solidarietà” da parte della nostra amministrazione ai Marò!
Ai tempi girava una mozione in cui costoro chiedevano ai Comuni di appendere uno striscione di solidarietà incondizionata rispetto a questi due militari accusati (a torto o a ragione lo stabilirà poi chi di dovere, ma per alcuni il solo dubitare è una colpa) di aver ucciso due (questi si) innocenti pescatori indiani. Nel frattempo, essendo un avido lettore del blog Giap dei Wu Ming e dei lavori di controinformazione pubblicati dalle Edizioni Alegre, mi capitò di leggere una serie di articoli e il documentatissimo libro “I due marò. Tutto quello che non vi hanno detto” di Matteo Miavaldi, un sinologo che abita in India e uno dei pochissimi giornalisti che abbia avuto il rigore e il coraggio di smontare questa “narrazione tossica” (leggeteli e vi farete un’idea su cosa possa essere successo e su chi cerca di sfruttare questa vicenda per i propri tornaconti personali; ogni riferimento a chi piazza le statuine dei marò nel presepe è puramente casuale). In consiglio non feci altro che riprendere il succo del discorso di Miavaldi e dei Wu Ming riadattandolo al nostro contesto e a quella mozione, che, seppure di un soffio, non passò. Settori del centro-destra tuonarono fuoco & fiamme, arrivando persino ad organizzare una manifestazione regionale sotto il Comune che si risolse, a dispetto di qualche osservatore distratto, in un sit-in di 7/8 persone (di cui la metà di Terralba).
Si ma dove vuoi andare a parare, direte voi? Ancora con ‘sta storia dell’antifascismo nel 2016? Come fanno notare in tanti (basta rileggersi gli editoriali del Manifesto di ogni 25 aprile) esiste una retorica antifascista (quella istituzionale in primis) che ormai non ha più senso e che andrebbe mandata in pensione una volta per tutte. Questo però non significa buttare via il bambino con l’acqua sporca. Chi conosce gli snodi cruciali della nostra storia sa benissimo che ruolo hanno avuto (e/o hanno tuttora) certi elementi nelle stragi di Stato (da Piazza Fontana in poi) e nel malaffare (Carminati dalla Magliana a Mafia Capitale). Per questo penso che l’antifascismo sia assolutamente ancora doveroso sia da un punto di vista teorico che da uno politico.
E sul post? Che pensi sul post? Pur essendo un pacifista “intransigente” (la mia storia col PRC si è chiusa nel 2007 soprattutto per i voti favorevoli di quel partito e di quel governo alle guerre permanenti di Bush) se uno mi chiede se sparare contro i nazi-fascisti nel 43-45 sia stata una cosa giusta rispondo di si. Milioni di italiani (vi dice niente Sandro Pertini?) e di europei si sono ritrovati armi in pugno – anche a dispetto delle loro sensibilità – e a loro sono grato se quei regimi non esistono più. Altra cosa sono gli attentati e le rappresaglie degli anni ’70 – anche se non dobbiamo mai dimenticare il contesto della Guerra Fredda, la crociata contro i movimenti di sinistra scatenata in tutto il mondo dalle amministrazioni legate alla NATO e tutti i giochi sporchi (servizi deviati, Gladio, P2) che in quegli anni si sono giocati sulle teste di chi combatteva per un altro mondo possibile.
Personalmente non ritengo di dover rispondere dei commenti scritti da altri, lo faranno loro se lo riterranno necessario. E non ritengo di dovermi “pentire” di un like (messo forse con leggerezza ma per un determinato motivo tecnico) su facebook. Penso che i neo-fascisti che oggi si atteggiano a verginelle innocenti rispetto alle porcate di quel periodo dovrebbero ammettere una volta per tutte a che tipo di giochi si sono prestati tanti di loro (Vincenzo Vinciguerra docet) in quel periodo. È stato versato sangue innocente anche nel loro campo (Acca Larentia, Primavalle, ecc) ma le cose sono più complesse di come amano raccontare (una delle vittime in questo caso fu uccisa da un carabiniere). Penso anche che i fascistelli che si riducono ad attaccare e calunniare il prossimo su facebook solo perché non fanno e non sanno più fare politica fuori dai social network e da (qualche) istituzione siano il sintomo di una malattia più grande che riguarda molti. E comportandosi in questo modo scelgono, ancora una volta e in coerenza con loro storia, di essere parte del problema e non della sua soluzione.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI