Commenti a: Politicamente scorretto https://www.manifestosardo.org/politicamente-scorretto/ Politica e cultura in Sardegna Mon, 06 Dec 2010 06:49:14 +0000 hourly 1 Di: Francesca Cau https://www.manifestosardo.org/politicamente-scorretto/comment-page-1/#comment-3802 Mon, 06 Dec 2010 06:49:14 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=6116#comment-3802 Per carità, caro Stiglitz, se c’è da criticare si critica. E nel caso del “Giovane” sono d’accordo con Lei: la sua era una critica violenta e alquanto imprecisa (sebbene, rapportata a quelle che facevano i giovanotti del Manifesto negli anni settanta, è un favola da Cenerentola. Altro che malthusianismo… quelli sì che ci andavano giù di brutto con i “tromboni” del PCI).
Insomma, continuamo a parlare di quegli anni e speriamo che lo facciano soprattutto i giovani d’oggi. Non se ne può più dei racconti nostalgici e narcisistici dei sessantottini che intervista Claudio Sabelli Fioretti.

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Di: alfonso stiglitz https://www.manifestosardo.org/politicamente-scorretto/comment-page-1/#comment-3801 Sun, 05 Dec 2010 17:06:15 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=6116#comment-3801 Gentile Francesca
si è ingenerosi quando non si prendono sul serio le argomentazioni dell’interlocutore (giovane o meno) e si è paternalisti (o maternaliste) quando si danno pacche sulle spalle: suvvia è la gioventù che porta agli eccessi. Il tono “violento” e il contenuto maltusiano dell’intervento da me commentato nell’articolo li sento estranei ed è quello che ho messo in discussione cercando di smontare linguaggio e contenuto, magari con l’uso dell’ironia. Credo che rispettare una persona significhi prendere sul serio quello che dice e metterlo in discussione.
Per questo sono d’accordo con te a superare i dibattiti autoreferenziali e a questo mi riferivo nell’articolo.
Cordialmente

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Di: Francesca Cau https://www.manifestosardo.org/politicamente-scorretto/comment-page-1/#comment-3794 Wed, 01 Dec 2010 08:12:59 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=6116#comment-3794 Non siate ingenerosi con il giovane in questione. Era evidente che, per l’età e l’esperienza, non era in grado discutere pari a pari con Parlato e gli altri. Personalmente, poi, non mi convince la sua critica al Manifesto. Ma il fatto è un altro: dietro le sue parole c’era una critica di tipo generazionale, certamente poco sistematica, che andava ben oltre il tema del giornale. Badate bene: un tipo di critica che ormai è quasi sparita e che invece dovrebbe essere una spinta per migliorare il nostro paese. Su questo tema, Gramsci scrisse pagine ancora attuali. Penso che il Manifesto, che pur un contatto con i giovani l’ha sempre cercato, dovrebbe aprire un dibattito a fondo non tanto sulla generazione dei fondatori del giornale, bensí sulla generazione degli anni settana tout court. Che è poi la stessa che ha educato i giovani conformisti d’oggi -così li chiamano i “saggi”- e che comanda tutt’ora. Un dibattito di e fra giovani, che rompa il racconto autorefenziale che di quella stagione ci propongono i protagonisti dell’epoca (anche quelli che son passati a destra) e che gli aiuti a capire gli anni dell’inizio della crisi dell’Italia repubblicana. Una crisi che non è ancora passata e che vivono nella loro pelle.

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