Sul filo del rasoio (ballottaggi e democrazia)

9 Giugno 2010

Kairòs (da elab. Paolo Moreno)

Redazionale

Vi è un forte ed estraniante contrasto fra la pesantissima situazione politica nazionale ed i ballottaggi che si preparano in Sardegna. E’ facile dire che si tratta di piani diversi. Ma non dovrebbero essere così estranei – se ci fosse buona politica – gli uni agli altri.
Stiamo attenti: non sono problemi lontani dai territori né dai loro ballottaggi gli scenari eversivi che Silvio Berlusconi e la sua maggioranza disegnano, in maniera crescente. Ne citiamo quattro:
1. L’attacco frontale, di inedita violenza, alla Carta Costituzionale;
2. La legge bavaglio, con l’imposizione della fiducia e l’adesione di una destra creduta troppo velocemente democratica (Fini e qualche altro);
3. L’annuncio che la Protezione Civile non andrà a L’Aquila, una vera e irresponsabile omissione in atti d’ufficio, forse anche penalmente perseguibile (quando il problema è che sono politica e speculazione che se ne devono andare dalla Protezione Civile).
Non siamo inclini agli allarmismi, ma ora la situazione ci sembra davvero pre-fascista, e la nostra democrazia a rischio.
4. La precarizzazione crescente e globale, con lo svuotamento del suo senso pubblico, della cultura, sistematicamente condotto, in profondità, dalla Gelmini e da Giulio Tremonti con la sua ‘Finanziaria’.

Di fronte a ciò, la piccola danza dei ballottaggi sardi appare penosa. In genere la politica è assente. Manca ogni seria riflessione su lavoro, ambiente, beni comuni. Non vorremmo che mancasse la percezione, come quando venne il fascismo, che sta succedendo qualcosa di grave per la democrazia.
Quello che si vede è uno scontro fra bande entro il PD e dentro il PDL. Una delle ali del centro-sinistra a Porto Torres, quella del sindaco uscente Mura, annuncia alberghi e centro velico nel fu Parco Nazionale dell’Asinara.
E la sinistra manca di programma e personalità, appiattendosi, a Cagliari, Porto Torres, Nuoro e Ogliastra, fra i vari esponenti del PD (sarebbe meglio dire: non votate a destra e comportatevi secondo coscienza), mentre rumors sassaresi annunciano la traduzione del discreto risultato percentuale di SEL e della sua azione a vantaggio dei socialisti. L’IRS, dal canto suo, con il fatto di avere già ottenuto un significativo successo, non si dice interessata ai ballottaggi. Cosa legittima, sperando che la motivazione non sia che si tratta di una cosa italiana, perché sarebbe un vecchio discorso che ci sembra anche qualunquista.

Ognuno, insomma, nel suo orticello, nella sua piccola e protettiva tanca mentre il fascismo avanza (e non risparmierà i nostri territori), e nessuno in questa campagna orribilmente provinciale ne parla.

Allora, cari compagni, non votiamo a destra ai ballottaggi, votiamo pure secondo coscienza ma non dimentichiamo che tutto ciò è inadeguato.
È necessario un impegno che vada oltre il voto e, per iniziare, appoggiamo e sosteniamo – mentre viene annunciato dalla CGIL uno sciopero generale per il 25 giugno – la prossima grande manifestazione promossa dalla FLC- CGIL sabato prossimo 12 giugno a Roma contro la Finanziaria, contro la sua macelleria sociale sul sistema della conoscenza ed i suoi lavoratori. Selezionate questo collegamento per accedere al sito Facebook.

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