Una questione da rilanciare, una discussione meridionale.

16 Settembre 2009

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Manifesto Sardo

L’attuale situazione politica ci sembra richieda, non solo come fase immediata ma soprattutto come contesto più generale e strutturale, un nuovo impegno della sinistra sul Mezzogiorno capace di una riproposizione aggiornata della “questione meridionale.”

Gli elementi di razzismo e neofascismo, evidenziati dalla presenza di tensioni separatiste in Sicilia e Sardegna sino all’altra faccia leghista del ‘partito del mezzogiorno’, sono esito di dislivelli connaturati strettamente, nella modernità, alla nascita dello Stato Italiano e del Risorgimento, ma la cui genesi è certamente più antica, e può affondare la sua formazione nelle dinamiche dell’antichità (ben più complesse degli ‘antecedenti’ italici a suo tempo nazionalisticamente invocati da Gioberti)

Che la questione meridionale sia un nodo ineludibile è persino dimostrato dai nuovi tentativi di egemonia del capitalismo settentrionale sul Mezzogiorno attraverso forme istituzionali e finanziarie, dalle grandi opere alla ‘nuova’ cassa per il mezzogiorno.
È quindi essenziale un lavoro che, criticando radicalmente razzismo e separatismo, metta di nuovo al centro il ‘Mezzogiorno’, ricerchi soluzioni per i suoi problemi, lo riproponga come faro mediterraneo e non subordinata.
Il ‘Manifesto Sardo’, periodico on line nato dall’Associazione Luigi Pintor, sente la necessità di approfondire e generalizzare, attraverso il nostro sito, una discussione sui vari temi che la compongono.
Crediamo che le rappresentanze della sinistra italiana abbiano necessità di nuove riflessioni ed iniziative;
che sia interessante lanciare un’iniziativa su questo piano dalla Sardegna, attraversata da una solida tradizione autonomista e filoni di pensiero rilevanti dedicati proprio alla ‘questione meridionale’ (Gramsci);
che sia utile lavorare per evitare che le nuove riflessioni sulle identità territoriali facciano deriva in sterili ottiche divisioniste, cogliendone il contributo che possono dare in direzione di una battaglia di emancipazione certamente più vasta e generale.

In Sardegna l’autonomismo oggi è espresso da un governo regionale di destra sorretto dal Partito Sardo d’Azione. Assume, anche attraverso una evidenziazione del messaggio nazionalista e indipendentista, connotati reazionari attraverso alleanze con la Lega Nord (che ha aperto persino sedi nell’isola). In questo modo rischiano il ridimensionamento quelle istanze indipendentiste che assumono come base della loro politica la non violenza e l’antinazionalismo (IRS).

I temi da declinare sono quindi molti, e sarebbe importante che ognuno elaborasse subito delle proposte e delle riflessioni, sapendo che non si parte da zero: dal tema del lavoro e dell’emigrazione, che vede proprio il mezzogiorno d’Italia in ‘prima linea’, a quello dei positivi valori ‘meridiani’, all’autonomismo ed alle relazioni fra democrazia e autodeterminazione, al mezzogiorno come possibile motore dello sviluppo sostenibile, al tema del lavoro cognitivo e del capitale prezioso che gli è connesso. Alla tutela dei beni paesaggisti e culturali, alle produzioni agro-pastorali di qualità non inquinate da agenti chimici o modificazioni genetiche.
Saremmo perciò felici di un vostro contributo alla nostra iniziativa.

Intanto mettiamo a disposizione il nostro sito per quella che ci auguriamo sia solo una partenza. Apriamo il dibattito con un articolo di Marcello Madau, nostro redattore, archeologo e docente di Beni culturali e Ambientali.

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