Uno sviluppo poco sostenibile

16 Aprile 2010

redazionale

Redazionale

Come annunciato nel redazionale del numero scorso ‘Diamoci un’alternativa’, ecco tre contributi che riprendono la discussione sul tema dello sviluppo legato alla Sardegna, reso ancora più urgente dallo stato di profonda crisi che si aggiunge al noto fallimento del modello industriale di matrice petrolchimica.
Uno di origine sindacale, l’intervista di Marco Ligas al segretario generale della CGIL della Sardegna Enzo Costa, l’altro di taglio indipendentista, proposto da Angelo Morittu, e infine uno inviatoci da un economista militante assai noto a tutti i lettori del Manifesto, Galapagos.

Marco Ligas, Sconfiggere la crisi

Angelo Morittu, La bonifica del giorno dopo

Galapagos, Un mezzogiorno sempre più arretrato

E’ possibile pensare uno sviluppo diverso da quello che abbiamo subito e da quello in corso? Oppure, cosa va colto di quello globalmente in atto? Che ruolo possono avere la conoscenza e le nuove tecnologie di energia pulita e rinnovabile?
Dal nostro punto di vista, come è noto, siamo poco convinti che sia possibile uno sviluppo separato da quello globale, o che le priorità siano nelle modifiche istituzionali rispetto al ruolo e alle condizioni del lavoro, ovvero dei lavoratori, rispetto al diritto di tutti all’esistenza, al lavoro e al reddito. Non ci appare credibile mettere in secondo piano, o in una seconda fase (che è lo stesso) le forme di democrazia economica e il ruolo dello sfruttamento capitalistico rispetto alle liberazioni, o ai miglioramenti, promessi o presupposti nelle varie ricette istituzionali. Fermo restando che dove tali modifiche coincidano con elementi di autogoverno e di ‘democrazia dal basso’ l’attenzione della sinistra deve essere alta e partecipativa.
Ma la discussione in corso è importante, e vogliamo incrementarla, portando l’attenzione non in maniera accademica sulle varie e anche contrastanti letture di natura democratica. Ci auguriamo infine, pur immaginando le difficoltà, che ragionare sui modelli di sviluppo in maniera coraggiosa, profonda e competente possa animare il dibattito elettorale. Ma su questo permetteteci qualche pessimismo.

Oltre agli articoli prima citati, vi riproponiamo con i relativi collegamenti (al solito, cliccare sul titolo), alcuni pezzi già pubblicati nel Manifesto Sardo, due articoli usciti nel sito ‘Economia e politica’ e un recente contributo sulle nuove figure del lavoro da ‘Sinistra in rete’.

I cattivi maestri e le cattive compagnie
(Redazionale)

Petrolchimica addio?
(Marco Ligas)

Ripartire dal lavoro
(Marco Ligas)

Alcoa a basso costo e Scajola nucleare
(Redazionale)

L’Araba Fenice
(Marcello Madau)

Foto-ricordo?
(Redazionale)

Eni-bond
(Piero Sanna)

Difendere la legalità, difendere il lavoro
(Marco Ligas)

Mezzogiorno in gabbia
(Giorgio Colacchio)

Grandi imprese e tecnologie energetiche alternative
(Stefano Sylos Labini)

Terziario avanzato e lavoro autonomo
(Andrea Fumagalli)

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