Commenti a: Nato a Sheikh Jarrah, morirò a Sheikh Jarrah https://www.manifestosardo.org/2032/ Politica e cultura in Sardegna Sun, 17 Jan 2010 16:27:48 +0000 hourly 1 Di: Marcello Madau https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3214 Sun, 17 Jan 2010 16:27:48 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3214 Noi non dobbiamo limitarci a convincere noi stessi, ma avere un’ottica più ampia. Essere in grado di dare strumenti a chi non ne dispone o a chi – e non sono pochi – è persino incerto. La forza degli argomenti prevale anche attraverso il contradditorio, che vive non mediante l’occultamento delle idee sbagliate ma con la pubblicazione delle stesse – talora sono più efficaci delle critiche – e la loro confutazione.

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Di: Francesco Giordano https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3212 Sun, 17 Jan 2010 14:40:43 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3212 Il commento di Sara Nahum è chiaramente di una sionista, quindi razzista, complice della criminale occupazione della Palestina e a mio avviso non andava nemmeno pubblicato.
Chi si macchia di crimini come l’occupazione della Palestina non merita ascolto, ma solo di essere processato come a Norimberga.

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Di: Alice Sassu https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3208 Sat, 16 Jan 2010 16:07:54 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3208 ciao michele, riguardo al problema di come combattere dall’interno l’occupazione israeliana in Palestina, bè ho imparato che è necessario lasciarlo ai palestinesi stessi. Troppo spesso si tende a dare delle formule precostitutite di possibili risoluzioni, tattiche di lotta, strategie, etc. E’ nostro dovere raccontare e divulgare le conseguenze dell’occupazione, perchè solo in questo modo si può contrastare la propaganda israeliana, di cui l’informazione ufficiale in occidente si fa portavoce. Dall’altra parte però non dobbiamo mai dimenticare che quello che accade in Palestina è certamente frutto della logica del sistema internazionale, dove è il mercato del capitale che ne regola le dinamiche. Per il resto, credo che sia estremamente difficile paragonare la colonizzazione che subiscono i palestinesi con quella dei sardi. Si tratta di dinamiche differenti, di cui però sarebbe interessante discutere. Ovvero, quello che subisce la Sardegna è frutto della globalizzazione, che colpisce quindi l’intero globo, e in questo senso, secondo me le dinamiche di lotta sono soprattutto internazionali. La Palestina subisce una colonizzazione, nel suo senso ottocentesco, non solo un imperialismo. Qua si tratta di pulizia etnica, di eliminazione di un popolo e sua deportazione.

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Di: Michele Podda https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3207 Fri, 15 Jan 2010 21:17:28 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3207 Poichè siamo nel “Manifesto sardo” voglio riferirmi alla Sardegna.
L’ingiustizia nei confronti dei Palestinesi è evidente, il problema è come combatterla. Loro fanno quello che possono, ma noi cosa possiamo fare?
Forse noi potremmo stare più attenti perché non capiti a noi ciò che capita a loro. Ho come una certa impressione che anche qui, con metodi più subdoli anche se certamente meno dolorosi, ci vogliano far lasciare tutto: la lingua, la cultura, le tradizioni, le attività lavorative tradizionali, le case, i territori. Non so perchè, ma mi sa che noi sardi perderemo in breve quel poco che ci resta della nostra identità e scompariremo per sempre come popolo e come cultura, lasciando che altro e altri occupino la nostra isola.

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Di: Alice Sassu https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3206 Wed, 13 Jan 2010 17:00:08 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3206 Il tuo è un commento estremamente duro, provocatorio e per nulla costruttivo. Effetti della propaganda sionista, altrimenti mi pare impossibile pensare che una ragazza, leggendo racconti di esperienze dirette come queste, storie di soprusi e d’ingiustizie, possa cercare il pelo nell’uovo.
Ad ogni modo, la mia finalità non era certo quella di ricostruire storicamente la presenza di ebrei e arabi nel territorio ma, attraverso i fatti e i racconti di vite, far emergere l’immane ingiustizia che il governo israeliano perpetua ogni giorno nei confronti degli arabi palestinesi. Dopo aver invaso militarmente Gerusalemme est nel 1967, il governo israeliano agisce quotidianamente per allontanare i palestinesi da quelle terre. Nel 1972 quando il governo inizia una battaglia pseudolegale per cacciare le prime famiglie dal quartiere di Sheikh Jarrah, nessun israeliano abitava la zona. Unico obiettivo è farne dei quartieri esclusivamente per ebrei. E’ sotto gli occhi di tutti. Sempre quasi impossibile che un popolo (di cui Israele si fa rappresentante) che ha subito una pulizia etnica di tal portata, si macchi di azioni violente, razziste, colonialiste. Per fortuna ci sono i dissidenti che non si rispecchiano con la politica del governo. Rischiando l’isolamento sociale, lavorativo e il carcere, lottano ogni giorno contro un’altra pulizia etnica.
1948. Una nave carica di centinaia di ebrei festosi nel salutare per la prima volta la terra promessa, incrocia una nave di fuggitivi palestinesi, a cui è stata strappata la terra, la famiglia e la casa.

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Di: Sara Nahum https://www.manifestosardo.org/2032/comment-page-1/#comment-3205 Sun, 10 Jan 2010 13:18:41 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=2032#comment-3205 Invito a vedere la foto numero 11 di questa pagina prima di scrivere cavolate come “Sheikh Jarrah è un quartiere di Gerusalemme est che fino al 1972 era abitato esclusivamente da circa 2700 palestinesi,”
Didascalia della foto: Nahalat Shimon, 1939. The neighborhood was established in 1891, near the neighborhood of Sheikh Jarrah. It got its name due to its proximity to the Simeon the Just cave.

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