Commenti a: Silenziosamente intellettuali https://www.manifestosardo.org/3209/ Politica e cultura in Sardegna Fri, 19 Mar 2010 07:35:32 +0000 hourly 1 Di: Natalino Piras https://www.manifestosardo.org/3209/comment-page-1/#comment-3342 Fri, 19 Mar 2010 07:35:32 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=3209#comment-3342 Caro Francesco Tronci, Caro Giulio, grazie per la vostra bravura. Mi vengono in mente un grande romanzo “Tempo di silenzio” di Luis Martin Santos -il silenzio del tempo della dittatura franchista- e Ghiannis Ritsos, prigioniero politico dentro un’isola, non di famosi, che dice: “I poeti: questi consolatori del mondo da sempre sconsolati”. E un frammento poetante: Canta Seamus Heaney
canta il bardo d’Irlanda
da Mussapi tradotto
il giorno del Nobel

così cantò:
Isterricatu ispeanne
giacevo in attesa
supra su carvone ei sos muros de su rennu
tra la superficie di torba e le mura del regno
castannagliu appiratu
tra strati d’erica
e preta chin sar dentes de vridu
e pietre dai denti di vetro
su corpus meu it arfabeto braille
il mio corpo era alfabeto braille
pro calenturas incolovrinatas
per le influenze striscianti
soles manzaniles mi ordian in conca
soli aurorali brancolavano sulla mia testa
pro s’astragare pustis in pedes meos
per poi raggelarsi ai miei piedi.
Com’è che dice Mannuzzu riprendendo Gramsci che prende a metafora la nave di Nansen icastrata nel ghiaccio polare? Cogliere l’avanzamento, necesse est, anche nell’assurdo silenzio aurorale. E’ pure un segno, unu sentidu, del nostro essere a sinistra.

]]>
Di: Giulio Angioni https://www.manifestosardo.org/3209/comment-page-1/#comment-3339 Thu, 18 Mar 2010 15:53:57 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=3209#comment-3339 Caro Franco, dato che domenica è il giorno della poesia, ti mando in questo pubblico forum una mia poesia sul tema. Tanto per non restare silenziosi.

E i poeti?

I poeti si sentono speciali
e certo hanno ragione
per poetiche arcane
e sovrumane
ma non sono per nulla eccezionali.
La vita è eccezionale, ci sorprende
specie col risaputo,
come succede con amore e morte.
Casomai sono più normali
i poeti: sono sì più sbadati,
arrivano senza essere partiti,
chissà che ne consegue e che precede
impercepito;
spesso non sanno se son tristi,
allegri o chissà cosa,
si lasciano sorprendere di più.
Ma neanche questo è detto:
chi più è sorpreso
resta senza parole, loro no,
non rimangono a corto di parole
in cerca di soccorso e di compagni
di gioia o di sventura: la sorpresa
bella o brutta così magari cresce,
cresce perché trascesa,
quando riesce,
come dicono più filosofie,
su valori e misure sovrumane
in quanto condivise
da molti cuori e rispettive teste.

]]>