Commenti a: Contorni: I fatti di Orune-Nule, il codice della vendetta e l’educazione dei giovani https://www.manifestosardo.org/contorni-fatti-orune-nule-codice-della-vendetta-leducazione-dei-giovani/ Politica e cultura in Sardegna Thu, 02 Jun 2016 10:40:46 +0000 hourly 1 Di: Roberto Careddu https://www.manifestosardo.org/contorni-fatti-orune-nule-codice-della-vendetta-leducazione-dei-giovani/comment-page-1/#comment-42312 Thu, 02 Jun 2016 10:40:46 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=22837#comment-42312 Concordo sul fatto che dinanzi alla premeditazione di tale delitto,che ha portato alla collaborazione di Cubeddu e all’omicidio di Masala,ci allontaniamo dal Codice della Vendetta di Pigliaru,ma il punto è che non è al Codice del 1959 che secondo me ci si deve riferire. Il limite del lavoro di Pigliaru sta nel fatto che codificando delle regole di condotta le ha cristallizzate,ancorandole al 1959: da allora è cambiata la società e le modalità di offesa. La società di quelle zone non è più schiettamente agropastorale,o se ancora l’economia è quella, lo è con metodi diversi. A non cambiare è la mentalità che rimane aggrappata a vecchi codici comportamentali,però male influenzata dai valori utilitaristici odierni:chi prima non accettava di sottostare all’ordinamento giuridico italiano(non sentito proprio)e all’esercizio delle leggi,sceglieva la via della latitanza,con gli affanni e le difficoltà ad essa connessi;oggi invece Pinna non rinuncia a “su recreu de sa domo” e architetta un piano per far ricadere le colpe su Masala.
Dopotutto nello stesso dettato dell’art.23 del Codice(norma di chiusura in tutti i sensi)è proprio riconosciuta l’eventualità di una vendetta sproporzionata,quindi è possibile che si “esagerasse” nell’applicazione della vendetta,senza per questo allontanarsi dal codice(che anzi dice:L’azione offensiva posta in essere a titolo di vendetta costituisce a sua volta nuovo motivo di vendetta da parte di chi ne è stato colpito, specie se condotta in misura non proporzionata ovvero non adeguata ovvero sleale). Prendo le mosse dalla rissa di Dicembre,che stando alle sue parole non costituirebbe condizione necessaria per essere considerata offesa da lavare col sangue:”LaNuovaSardegna” ci dice che la sera di Cortes,Pinna,non solo avrebbe molestato con palpeggiamenti e ineleganti apprezzamenti ragazze presenti nella sala da ballo(tra le quali anche la ragazza del Monni),ma sarebbe perfino arrivato a puntare una pistola contro Monni durante la discussione inevitabilmente sorta. Disarmato e allontanato dal locale,rientrando a Nule,viene raggiunto nella periferia orunese da un anonimo drappello che,sotto minaccia di fucile,lo invita a scendere dalla macchina per poi percuoterlo ferocemente e umiliarlo urinandogli addosso(aggiungendo alla vendetta lo sbeffeggio). Questa è già la prima vendetta-punizione,vissuta da Pinna come motivo di affronto e umiliazione,a cui poi si aggiunge la famosa poesia,da lui ritenuta ulteriore sbeffeggio. Ciò andrebbe a configurare(seppure nella sola immaginazione di Pinna)le circostanze soggettive dell’offesa di cui all’art.13 del Cod.Pigliaru. Proprio qui si palesa una mentalità in cui è ancora forte il sentimento di vendetta(il movente del delitto è il vendicare l’umiliazione subita),segno che un codice della vendetta esiste,ma aggiornato ai tempi correnti. Con ciò non posso che condividere le idee Sue e di Pigliaru sull’inconcludenza e inadeguatezza di un qualsiasi codice della vendetta.

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Di: Alessandro Mongili https://www.manifestosardo.org/contorni-fatti-orune-nule-codice-della-vendetta-leducazione-dei-giovani/comment-page-1/#comment-42212 Wed, 01 Jun 2016 12:33:50 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=22837#comment-42212 Sono contento che Giulio Angioni faccia questo intervento. Tuttavia, mi permetto di far osservare che, nella sua ricostruzione della “teoria” di Pigliaru-padre esiste un riferimento all’ordine sociale come condizione di equilibrio da ristabilire (in questo caso tramite la vendetta).
Ora, non sarebbe forse arrivato il momento di dire che questa visione di una società come ordinata, tendente all’equilibrio e/o sbilanciata è una visione difficilmente sostenibile, dopo tutti questi decenni di studi?

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