Commenti a: Le maschere verdi https://www.manifestosardo.org/le-maschere-verdi/ Politica e cultura in Sardegna Fri, 15 Feb 2013 08:18:38 +0000 hourly 1 Di: Marcello Madau https://www.manifestosardo.org/le-maschere-verdi/comment-page-1/#comment-5167 Fri, 15 Feb 2013 08:18:38 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=16182#comment-5167 Caro Giacomo, ti ringrazio per attenzione e contributo. La comunità è per sua natura un organismo dinamico, sia nella coscienza che nella composizione…ma anche gli operai…. Non è che per caso in molti ragioniamo come che fosse ancora dominante l’operaio di linea, ad esempio? Come parlare senza differenziare fra classe operaia di fabbrica concentrata in un’area o in una fabbrica o ‘spalmata’ nel decentramento produttivo e nelle varie ‘manutenzioni’? Però esiste.
Perciò non mi preoccupa la volatilità del termine ma la politica per unire un organismo che è comunque identificabile, studiandone ovviamente le categorie ‘compositive’ (come, ad esempio, il rapporto fra territorialità e ‘virtualità’). La complessa definzione del rapporto fra comunità e beni comuni del territorio non toglie il problema del rapporto con i ‘nuovi’ mezzi di produzione. Ovviamente il discorso va approfondito, articolato e sviluppato. Proverò a farlo. Ma è già in atto.

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Di: Giacomo Oggiano https://www.manifestosardo.org/le-maschere-verdi/comment-page-1/#comment-5166 Thu, 14 Feb 2013 10:06:13 +0000 http://www.manifestosardo.org/?p=16182#comment-5166 Caro Marcello,
mi piace la tua definizione di territorio come mezzo di produzione, assimilato ad una fabbrica diffusa. Non credo,però, che le “comunità” stiano al territorio come gli operai stanno alla fabbrica. La comunità è un’entità volatile, mal definibile, al suo interno vi sono portatori di valori (non negoziabili, o almeno così dovrebbe essere) e di interessi (molto negoziabili) diversi e contrastanti. L’appartenenza ad una comunità, di per sé, non è sufficiente a garantire la tutela dei valori che hai elencato. Chiediamo alla “comunità” ogliastrina cosa pensa del consumo di litorale e delle demolizioni delle case abusive . Ancora, se nel Logudoro la patina di vernice verde del solare e del termodinamico è stata grattata via e sono stati messi a nudo interessi che divorano valori come paesaggio e agricoltura, non così è nella Nurra dove appartenenti ad una comunità (i proprietari dei fondi) fanno a gara a cedere terreni per impianti di pannelli fotovoltaici.
Lasciamo perdere, poi, l’opposizione ad un carotaggio a impatto zero da parte di una “comunità” che ha devastato con pesticidi e fertilizzanti le zone umide e i suoli dell’alto Campidano praticando un allevamento e un’agricoltura di plastica che, purtroppo, è l’unica a produrre su vasta scala in Sardegna. Magari ci fosse il metano il fatto è che l’unico metano nell’alto campidano è quello delle risaie e delle deiezioni ai prioni da mucche allevate in batteria che non vedono mai la luce del sole.

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