Problemi e prospettive dell’industria ecologica

16 Ottobre 2010

labini

Stefano Sylos Labini

Il nostro Paese ha un’elevata dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili (gas, petrolio e carbone) che determina ogni anno cospicui deflussi di capitali (da 40 a 60 miliardi di euro in funzione dei prezzi del petrolio e del gas e del cambio $/Euro) con un impatto molto pesante sulla bilancia commerciale. L’espansione delle energie rinnovabili rappresenta un’opportunità non solo per ridurre la dipendenza dall’estero e l’inquinamento ma anche per promuovere lo sviluppo di un settore industriale che nel mondo, fino a quando non è scoppiata la crisi nel settembre 2008, ha registrato tassi di crescita impressionanti sul piano produttivo, occupazionale e finanziario.
D’altra parte, una maggiore quota di energia generata attraverso le fonti rinnovabili e un aumento dell’efficienza energetica rappresentano una strada obbligata per rispettare gli impegni europei al 2020 che impongono al nostro paese di coprire il 17% del totale del fabbisogno di energia primaria con le fonti rinnovabili, di ridurre i consumi totali del 20% e di abbattere le emissioni di anidride carbonica del 20%. In Italia una politica incentrata sugli incentivi alla domanda e incapace di aggredire la debolezza tecnologica del nostro sistema produttivo, se da un lato ha trainato l’espansione di elettricità da fonti rinnovabili, dall’altro lato ha alimentato la produzione dei paesi concorrenti, penalizzando l’occupazione e la bilancia commerciale. Per sostenere il rafforzamento dell’industria nazionale vi sono diverse strade che andrebbero intraprese e cioè: A. un più stretto collegamento tra la ricerca e la produzione; B. il coinvolgimento delle grandi imprese energetiche nei programmi di ricerca; C. l’aggregazione tra centri di ricerca e imprese e la costituzione di consorzi su progetti pilota; D. la messa a punto di un sistema di incentivi che colleghi la domanda con la produzione di nuove tecnologie energetiche, impianti e prodotti; E. un piano di investimenti per ammodernare e per ampliare la rete di trasmissione e di distribuzione dell’elettricità.
La politica industriale è importante anche in virtù del fatto che la programmazione del 2007 – 2013 metterà a disposizione circa 4 miliardi di euro di fondi europei per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, di cui 3 miliardi nelle regioni convergenza e 1 miliardo di euro nelle altre regioni italiane (Leggi tutto).

http://www.syloslabini.info/online/?p=2778

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