Due palestinesi vendono del pane tra le macerie del loro forno nel campo profughi di Jabaliya – Ap/Abdel Kareem Hana
[Roberto Loddo]
La storia del movimento pacifista ci insegna che il pacifismo non è mai equidistante. Il pacifismo è una scelta politica consapevole di coloro che scelgono non da che parte stare e con chi stare, ma con quali forme politiche riduciamo le sofferenze dei popoli e riusciamo ad avvicinarci il più possibile alla conclusione del conflitto. Mandare armi dove ce ne sono già troppe serve solo a gettare benzina per allargare i confini della guerra.
Pubblichiamo l’intervento introduttivo di Roberto Mirasola di Sinistra Futura all’assemblea del 7 febbraio nella Fondazione Berlinguer a Cagliari con Moni Ovadia che ha presentato la campagna nazionale “Centomila No Alle Guerre”, iniziativa organizzata da CGIL, Sinistra Futura, ARCI, ANPI, Theandric e Il Manifesto Sardo, con il supporto di Orizzonte Sinistra e Coraggio della Pace.
Nella convulsa ricerca della pace, in un mondo che all’alba del 2024 registrava 56 conflitti, il più alto dal termine della II guerra mondiale, merita il giusto riconoscimento e spazio l’inaugurazione, a novembre dello scorso anno, del nuovo Dottorato di Interesse Nazionale in Peace Studies (Studi per la Pace), nato dall’impegno profondo della Rete delle Università per la Pace (Rete CRUI) – RuniPace -.
L’intervento del 18 gennaio di Andrea Pubusa dal titolo “Il caso Todde è il risultato di una pessima legge elettorale regionale” è stimolante per tutte le considerazioni che riporta e in particolare perché riguarda il lavoro che, come Scuola di cultura politica Francesco Cocco stiamo portando avanti da tempo, quello della riscrittura della legge elettorale sarda.
Non mi sento più di vivere in uno Stato di diritto e non lo avverto solo da oggi. Assisto all’erosione costante dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dalle norme internazionali dei diritti umani. Una Costituzione nata dalle macerie morali e umane della II guerra mondiale e della Resistenza italiana.
Diverse volte il 28 gennaio, in occasione dell’anniversario del martirio di Salvatore Corrias, sono stato alla cerimonia di San Nicolò Gerrei a rappresentare l’ANPI e ad onorare la sua memoria. Anche a Como dal 28 gennaio del 1946 lo si ricorda in una apposita cerimonia promossa dalla Guardia di Finanza, dall’ANPI e dalle altre associazioni partigiane, dal Comune e dalle Associazione dei Sardi. Chi era Salvatore Corrias e perché lo ricordiamo il 28 gennaio in continuità con la Giornata della Memoria?
Nel nono cerchio dell’Inferno, Dante, mosso da drammatiche esperienze personali e ferite ancora lancinanti, punisce gli ipocriti e i traditori (principalmente della fiducia e benevolenza dell’altro) con sofferenze atroci: i dannati sono conficcati in vario modo in una enorme distesa di ghiaccio e subiscono torture indicibili da parte dei demoni, tra cui Lucifero in persona.
La sconcertante proposta di una commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari – “autentico orrore indegno di un Paese civile”, così li aveva definiti il Presidente della Repubblica Napolitano – sono stati chiusi, dopo una lunga battaglia civile, con la legge di riforma n. 81 del 2024.
Non so a chi può interessare quello che accade all’interno delle nostre aule scolastiche, certo la maggior parte di noi lo sa già perché, a vari livelli, la scuola l’ha frequentata, ovviamente mi riferisco a quelle generazioni che hanno beneficiato dei vantaggi apportati dalla scuola dell’obbligo.
Del pasticciaccio brutto di via Roma, già si è parlato assai, e si continuerà a parlarne. Peraltro, al di là delle disquisizioni di carattere giuridico, trasuda, prorompente, l’appartenenza di schieramento dei commentatori, com’è giusto che sia.
Carsicamente nella storia della Sardegna emerge il tentativo di “uccidere” il pastore sardo. Proprio in queste settimane si sta mettendo in discussione la pastorizia isolana.
La giornalista Cecilia Sala deve essere liberata subito. Perché il giornalismo non è un reato e la libertà di stampa è un diritto non negoziabile, non può rappresentare una merce di scambio e non può essere usata a seconda dei posizionamenti geopolitici delle nazioni.
“Se sarà conseguente rispetto agli impegni presi il 27 dicembre, il ministro Urso dovrà trovare un investitore nei prossimi giorni o scegliere di intervenire in modo diretto nella proprietà e gestione degli impianti della Portovesme srl”: così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante in riferimento alla giornata del 27 dicembre e a quanto comunicato dalla Glencore pochi minuti dopo le parole del ministro che, prima nella riunione con i sindacati e poi davanti a tutti i lavoratori nel piazzale di fronte allo stabilimento, ha detto che avrebbe chiesto alla multinazionale di riattivare le produzioni di zinco e piombo o, in caso contrario, di farsi da parte per far spazio ad altri investitori.
Attraverso una raccolta firme, Ultima Generazione chiede che il Presidente Mattarella non firmi il Ddl Sicurezza. Approvato dalla Camera il 18 settembre, il Ddl introduce diverse misure mirate a potenziare la repressione, inasprendo le pene già esistenti e istituendo nuovi reati legati all’ordine pubblico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ritardato l’approvazione definitiva al Senato con la richiesta di 4 modifiche al provvedimento che però non sono affatto sufficienti a smontarne l’architettura oppressiva e antidemocratica.