Il numero 72

16 Aprile 2010

Che sviluppo sostenere? Alla nostra richiesta di incrementare il dibattito, rispondono in questo numero tre interventi: il segretario sardo della CGIL Enzo Costa che ci ha rilasciato un’intervista (Marco Ligas, Sconfiggere la crisi), un’economista apprezzato e ben noto ai lettori del Manifesto (Galapagos, Un mezzogiorno sempre più arretrato) e un’incursione indipendentista di Angelo Morittu (La bonifica del giorno dopo). In calce alla nostra presentazione, vi offriamo sull’argomento un ventaglio di articoli nostri e di altri compagni (Redazionale, Uno sviluppo poco sostenibile).
Le regioni dell’identità sono attraversate da due nuovi contributi (Marcello Madau, Sardi resistenti) e Alfonso Stiglitz (Sardi turistici), mentre cresce la mobilitazione contro la liquefazione della nostra Carta Costituzionale (Redazionale, Di sana e robusta Costituzione). Giulio Angioni critica l’assolutismo dell’essere sempre e comunque pro e contro (Spirito di scissione), mentre dalla Palestina, tra l’arresto e il rilascio della nostra redattrice speciale, si consuma un’altra storia assurda (Alice Sassu, L’arresto della normalità). I territori padani elaborano il lutto di un’altra storia a noi nota, con la velocità di una cialda (Valeria Piasentà, Notti padane: il poeta coi baffi), noi elaboriamo altre identità con nuove acquisizioni coloniali (Mario Cubeddu, Da Italioti a padanioti), e Pier Luigi Carta ci ricorda – dalle vie di Nantes – le pieghe dolorose e problematiche di razzismo immigrazione (Taxi Phone). Le post-cartolarizzazioni se la prendono coi fari, purtroppo senza civiltà (Stefano Deliperi, I guardiani del Faro), mentre Natalino Piras ci spiega cosa realmente voglia Juanne Critica (Coro de Iscuricore).
Noi invece vi spieghiamo che l’abbonamento al Manifesto, per i sardi, è straordinariamente conveniente, e vi chiediamo uno sforzo per sostenerlo (Abbonamentu reservadu). Buona lettura dal Manifesto Sardo.

1 Commento a “Il numero 72”

  1. rubin rivca scrive:

    BONORVA, NO ALL’EOLICO SU CAMPEDA SMANTELLARE TUTTO E’ UNA PRIORITA’ IRREVERSIBILE
    SOSPENSIONE DEL SINDACO, WINDENERGY

    Abbiamo detto che noi non siamo contro l’eolico, siamo contro l’eolico sulle creste delle colline, siamo contro l’eolico fuori da ogni regolamentazione, siamo contro l’eolico come speculazione. Ma c’è un’altra parte, molto consistente, che consegnerà energia al G.R.P.N., cioè Ulassai. Impianti che erano in via di ultimazione e che sono stati ultimati nel frattempo. Per cui, molto dell’eolico previsto è stato già realizzato o è in fase di ultimazione. In più c’è il progetto del solare termodinamico, con il quale il CRS4 ha vinto un bando di ricerca. Anche lì hanno individuato l’effettiva produzione in Sardegna con quella tecnologia. Rimane il discorso dell’eolico: andrà fatto e, se verrà fatto, sarà nelle zone industriali, nelle aree già compromesse, come potrebbe essere Macchiareddu. Nei siti industriali insomma. E in più un’ultima cosa: fare un progetto per l’eolico è il business più facile del mondo ed è per questo che ci si gettano con molta determinazione, perché ha dei costi certi l’investimento. Molte volte quei costi sono stati addirittura abbattuti con dei contributi finanziari. Fino al 2002. E’ un business facilissimo che utilizza un bene comune, quello del vento e della possibilità di intervenire nel paesaggio in questa maniera così gravosa, con delle pale alte 150 metri nel punto più alto.

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