Come vendere un pezzo dell’identità di Porto Venere

1 Gennaio 2021

[Stefano Deliperi]

E’ una parte del centro storico di Porto Venere, sulla costa ligure, di fronte all’Isola Palmaria, tuttora a rischio speculazione.

Centoquattro metri quadri di Piazza Spallanzani, all’incrocio fra Via Vittoria e Via Colonna, sono stati inseriti nell’aggiornamento del piano delle alienazioni immobiliari e delle valorizzazioni 2021-2023,  approvato dal Consiglio comunale, a maggioranza, con la deliberazione n. 58 del 22 dicembre 2020.

L’acquirente è già pronto, la Locanda di San Pietro, piccolo hotel a cinque stelle (28 camere, di cui 5 suites) attualmente in corso di ristrutturazione, così come la stima di 46.800,00 euro, effettuata da una libera professionista incaricata.

Meno di 50 mila euro per un pezzetto di centro storico, tutelato con vincolo paesaggistico e vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientrante dal 1997 nel sito Unesco di Porto Venere, delle Cinque Terre e delle Isole (Palmaria, Tino, Tinetto). Un vero affare, però senza far i conti con l’oste.

Infatti, la Piazza Spallanzani con le sue pertinenze, così come l’intero centro storico, è un bene culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e, in assenza di dichiarazione di inesistenza del valore culturale da parte dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, non può perdere l’utilizzo pubblico e subire variazioni d’uso, immediatamente conseguenti all’alienazione a un soggetto imprenditoriale privato.

L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico odv, su segnalazione di residenti, ha inviato (2 gennaio 2021) una specifica istanza finalizzata all’annullamento in via di autotutela della deliberazione consiliare finalizzata all’alienazione e all’adozione di provvedimenti di inibizione della perdita del valore di bene culturale al Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Genova, al Comune di Porto Venere e, per opportuna conoscenza, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di La Spezia.

Analoga situazione, “perchè tanto il Comune non avrebbe risorse adeguate per mantenerlo”, magari si verificherà in futuro anche per parti più o meno grandi di Palmaria, acquisita in gran parte al Comune di Porto Venere dalla Marina Militare nel febbraio 2020.

Uno scenario da evitare assolutamente.

Stefano Deliperi è il portavoce del Gruppo d’intervento Giuridico odv

mare e coste (foto Benthos – Wikimedia Commons)

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