Il 25 Aprile nonostante la peste

19 Aprile 2020
[Graziano Pintori]

“Grazie per quello che ha fatto allora, la nostra democrazia si basa sul valore dei partigiani”. Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ringraziare, per l’elogio ricevuto, Pasquale Branchisano di Samo (RC), partigiano della Brigata Garibaldi.

Le parole del Presidente comunicano all’Italia intera il valore della guerra partigiana, i sacrifici delle partigiane e dei partigiani e l’eredità da essi ricevuta. Eredità morale, etica e civile concretizzatasi nella Carta Costituzionale, nella quale le parole democrazia, dignità, uguaglianza, libertà trovano il loro pieno significato.

Il 25 Aprile 2020 ricorre anche il 75° della Liberazione, che colora la giornata con tonalità più forti e richiami pregnanti alla memoria e all’universalità della democrazia. Quella che non conosce confini e tanto meno regionalismi, di cui i partigiani sardi, come tantissimi altri meridionali, hanno dato prova mettendosi al servizio dei popoli oppressi dal nazifascismo, sia in Italia, sia in Grecia, in Jugoslavia e Francia.

In sostanza dal sostrato del sacrificio dei partigiani i popoli si sentirono più uniti e consci del fatto che “tutti i cittadini concorrono nel sostenere i valori democratici”. Però, l’asserzione appena citata stride con l’odierna Europa; constatiamo che tutto il continente subisce un rallentamento della storia a causa di certi provvedimenti ancorati al buio della democrazia: i muri costruiti per fermare i flussi migratori, le adozioni di misure mercantiliste che svelano egoismi, individualismi e razzismi. Asimmetrie politiche che favoriscono l’emersione di personaggi tipo Orban, il Presidente ungherese eletto dalla “tirannia della maggioranza”, al quale sono stati conferiti i pieni poteri, compreso quello di imbavagliare l’informazione che si oppone alle “verità ufficiali”.

Il fattaccio ungherese avviene adesso, in tempi di coronavirus, e si presenta come un altro virus che si nutre di sovranismo e dispotismo che vaga nei cieli d’Europa, dove, a causa della pandemia, si sono adottate restrizioni sulle libertà personali dei cittadini. Si diceva di un virus autoritario che alligna nei corpi di molti leader s europei, compresi i nostrani Salvini e Meloni, i quali, con il fiuto dei consensi sempre attivo, plaudono ai pieni poteri ottenuti da Orban. Un battimani della destra italiana in spregio alla nostra democrazia parlamentare e alla Costituzione.

Immaginiamo le conseguenze derivanti dai pieni poteri affidati a Salvini, fotocopia di Orban, da lui richiesti in pieno delirio di onnipotenza e di improntitudine politica, giornalmente esternate senza contenimento e spesso senza una logica definita. Nell’ipotesi assurda di questo infausto evento, altro che polmonite da virus, si morirebbe da “soffocamento per assenza di libertà, preziosa e cruciale come l’aria che ci tiene in vita”, diceva il partigiano Eros, al secolo Berto Lorenzoni.

“Adda venì” L’Europa dei Popoli, quella libera e unita contro le disuguaglianze sociali e i privilegi ad personam; “adda venì” l’Europa dell’emancipazione delle classi lavoratrici e condizioni di vita più umane. Erano le idee per un’Europa maturate in quel di Ventotene da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, confinati politici antifascisti, i quali volevano costruire l’Europa federale sulla base dei concetti di libertà e di pace.

Ossia un’Europa in antitesi al fascismo e a quella odierna delle banche, delle divisioni tra stati dettate dai propri tornaconti, dai muri eretti contro i migranti e quindi dall’assenza di solidarietà, ossia quell’atto umano di cui i partigiani sono stati capaci di effondere fino all’estremo sacrificio. Per quanto riguarda l’Italia, afflitta da mille problemi, l’Anpi nazionale con le sezioni sparse in tutto il territorio e con i 125 mila iscritti, continuerà a battersi affinché l’applicazione della Costituzione non sia più una chimera.

Per i tanti motivi fin qui elencati l’Anpi il 25 Aprile non si fermerà, farà in modo che la giornata della Liberazione non passi in silenzio, nonostante i divieti imposti per fermare la pandemia. L’intento è che dai balconi delle case degli italiani si diffondano le note di Bella Ciao, che si sventolino i tricolori delle bandiere e dei fazzoletti dell’Associazione, con la speranza di scuotere le coscienze e la memoria delle classi dirigenti e della politica in generale.

Una giornata tesa ad evidenziare la necessità di porre al centro dei programmi politici la democrazia, la solidarietà, l’accoglienza, il valore della pace, la salvaguardia del pianeta, il rispetto del lavoro e dei lavoratori, l’emancipazione morale, culturale e civile di tutte le comunità presenti nei territori. Tutto questo si chiede perché gli italiani democraticamente ci sono, e, con i loro sacrifici, sono ancora più presenti nonostante la peste.

Graziano Pintori è il presidente provinciale dell’Anpi di Nuoro

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