Medicina Democratica sostiene l’Asarp

17 Dicembre 2023

[Francesco Carta]

I dati ufficiali, la cronaca quotidiana e la nostra esperienza diretta testimoniano quanto sia grave e drammatica la crisi del Servizio Sanitario, ormai da tempo regionalizzato.

È evidente una forte volontà politica tesa alla sua progressiva privatizzazione che penalizza tutti i cittadini e in particolare i più fragili. Infatti, l’impegno preso solennemente da tutte le forze politiche, durante la pandemia, di investire per potenziare soprattutto i servizi sanitari territoriali è stato disatteso. Si è ripresa la politica dei tagli al fondo nazionale per la sanità che, come è risaputo, è già tra i più bassi d’Europa come percentuale sul pil. Inoltre, la prevenzione, cardine della riforma sanitaria, è purtroppo uscita anche dai radar del dibattito pubblico.

La Sardegna non si discosta da questo scenario e, tra le Regioni, occupa uno degli ultimi posti qualsiasi parametro si consideri. Ciò che avviene nell’ambito dei Servizi di Salute Mentale è di particolare gravità, perché non solo le persone con problematiche psicosociali sono spesso le più deboli ma anche perché le sofferenze di queste persone si riverberano sulle famiglie, sulle reti di conoscenti e su tutta la comunità.

 Le caratteristiche essenziali delle carenze della Salute Mentale in Regione Sardegna sono, in primo luogo, la riduzione del numero degli operatori – medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali. Ne consegue quindi il sovraccarico di lavoro e di impegno per chi resta, con accentuazione di burn-out e l’allontanamento dei giovani, nuovi e vecchi, operatori dal Servizio Pubblico e dalle coop sociali, verso l’attività privata.

In questo modo molti sofferenti mentali vengono tagliati fuori dai servizi pubblici per i tempi lunghi, e dal privato per i costi. In secondo luogo c’è la carenza di assistenza specialistica e domiciliare e di tutta l’assistenza territoriale ai sofferenti mentali e alle famiglie: ciò porta ad incremento di ricoveri nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e cura, e di inserimenti nelle comunità terapeutiche residenziali.

Inoltre, mancano la continuità assistenziale, gli interventi a supporto delle dimissioni, la rete integrata dei Servizi e dei Centri diurni. Al contrario avviene la promozione di strutture residenziali private, dove un numero considerevole di utenti viene concentrato lontano dalle proprie residenze e spesso anche dai centri abitati, in aperto dispregio della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità che è legge italiana e internazionale.

Siamo perciò particolarmente colpiti e indignati per le recenti vicende dell’ASARP (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica) costretta a subire lo sfratto giudiziario dalla sua sede presso i locali del Dipartimento di Salute Mentale di via Romagna, con la motivazione addotta dalla ASL 8 di non potere garantire i Livelli Essenziali di Assistenza senza la disponibilità di quelle poche stanze. Decisione che non tiene conto del ruolo fondamentale svolto fino ad oggi dall’associazione dei familiari nel restituire la dignità di spazio di cura ai luoghi dell’ex Ospedale Psichiatrico di Cagliari.

 Il fatto ancora più grave è stata la forzata chiusura della Comunità Terapeutica “Franca Ongaro Basaglia” in piazza San Giacomo a Cagliari, gestita dalla Cooperativa ASARP Uno (fondata dall’Associazione dei familiari nel 1993, da tempo impegnata nel campo della salute mentale). Essa è attiva dal 2016 in modalità di cogestione con il DSM, ed è l’unica struttura di quella tipologia presente in città e in regola con l’accreditamento regionale.

Tale vicenda è alquanto allarmante soprattutto per la modalità con la quale l’ASL 8 e il DSM hanno spinto la Cooperativa Asarp Uno a chiudere la struttura, con l’obiettivo di colpire l’Asarp e la Cooperativa Sociale e ciò che esse rappresentano nel panorama regionale. Si è privata la città dell’unica Comunità Terapeutica pubblica di cui disponeva per i percorsi riabilitativi dei sofferenti mentali, facendo perdere il lavoro ai 15 dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Ribadiamo la nostra solidarietà all’Asarp e alla Cooperativa Sociale ASARP Uno e l’impegno di lottare per sostenere il diritto alla salute di tutti i cittadini, comprese le persone con sofferenza mentale, sempre nel rispetto della loro dignità così come recita la nostra Costituzione.

Francesco Carta è il portavoce di Medicina Democratica in Sardegna

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