Un anno di ex-Q

1 Giugno 2011

ExQ

Marianna Deiana

Il 26 maggio 2011 all’ex-Q si festeggia un anno di occupazione. Principale caratteristica di questo centro culturale è che nonostante le varie difficoltà insite in una situazione limite come questa e la totale mancanza di finanziamenti, l’ex-Q è riuscita non solo a sopravvivere, ma a dotarsi di un organigramma, di una strategia e di un team di persone che hanno in comune lo stesso obiettivo, che è quello di realizzare un contenitore fisico e giuridico che crei le condizioni per una produzione artistica costante ed innovativa, che possa essere fruita da un pubblico nuovo.

Se si analizza il panorama europeo, risulta subito evidente che la maggior parte dei centri occupati ha uno scopo di fruizione culturale, magari con un taglio più vicino a una politica sociale, rispetto a una mission che mira alla tutela della produzione artistica. Simili esperienze oggi si possono trovare a Berlino e Parigi, ma non in Italia dove non è azzardato pensare all’esperienza Sassarese come pioneristica all’interno di una riflessione di ricerca verso nuove strategie artistiche e più in generale culturali.

In Italia e ancor più in Sardegna il problema della mancanza di spazi culturali all’interno delle città non è di certo nuovo, ma negli ultimi tempi la generale strategia politica che punta a finanziare solo esclusivamente gli eventi ( che ovviamente hanno un ritorno di immagine immediato) a discapito di un investimento progettuale e costante verso le organizzazioni e le produzioni, ha reso la vita lavorativa degli artisti, tecnici e organizzatori praticamente impossibile… non si può non fare a meno di pensare al luogo comune sul comparto: “questo è un lavoro per ricchi”; se poi si pensa che la maggior parte del budget degli enti locali viene indirizzato sui grandi eventi (n.b.: da finanziare per le positive ricadute sul settore turistico e ricettivo, ma con fondi che facciano riferimento al turismo), ci si rende ancor più conto di quante risorse vengono sottratte a una seria offerta culturale, parametro fondamentale per l’analisi della qualità della vità in una città.

Rimanendo nel discorso domanda/offerta, ma ricollocandoci nel Sassarese, l’ex-Q nasce come offerta e quindi risposta a diverse domande:

– quella degli artisti, giovani e non, che hanno trovato il luogo dove produrre le loro opere, un team di consulenti, organizzatori e tecnici che li aiutano nella stesura e realizzazione dei loro progetti e una stuttura attraverso la quale partecipare a scambi culturali;
– quella dei movimenti universitari e non, delle giovani associazioni cittadine, che grazie all’ospitalità dell’ex-Q, essendo prive di uno spazio, possono realizzare le loro attività difficilmente attuabili altrove per gli alti costi di locazione;
– quella dei volontari, che donano il loro tempo nel settore organizzativo della struttura, e che in questa particoalre situazione trovano risposta alla loro ricerca di una crescita professionale, personale e culturale;
– quella del pubblico, probabilmente di un pubblico esigente e pionieristico, che non si accontenta della sola fruizione dell’offerta istituzionale o ad essa riconducibile, ma va alla ricerca di circuiti alternativi, innovativi che fanno della ricerca linguistica e artistica in genere il loro cavallo di battaglia.

Il futuro o per meglio dire la “visione” dell’ex-Q non può di certo prescindere dal ruolo che fino ad ora ha assunto all’interno della città. Dopo aver chiuso una fase iniziale di caos data dai diversi obiettivi molto spesso contraddittori da parte dei primi occupanti, si è giunti, attraverso un sistema di partenrship tra le realtà cittadine e il lavoro dei volontari, all’entrata a regime di una struttura culturale viva che produce e organizza a fronte di una totale mancanza di finanziamenti.

Ovviamente a lungo andare questa situazione porterebbe al burn-out (tipica sindrome delle organizzazioni no profit che è fondamentalmente la progressiva perdita di idealismo, energia e motivazione), e in tal senso sono diversi gli incontri politici fatti fin d’ora, con l’obiettivo di una riconoscibilità da parte delle istituzioni che si facciano carico prima di tutto della manutenzione della struttura dotandola di tutti i servizi di prima necessità (è stato possibile realizzare l’allaccio della luce e della linea ADSL in quanto l’ex-Q è una associazione legalmete iscritta all’agenzia delle entrate, ma non dell’acqua).

Mission e vision ovviamente diverse, ma legate dai valori che caratterizzano questa strategia esistenziale che sono qualità artistica, progettuale e organizzativa, valorizzazione e promozione delle produzioni e dei talenti locali, organizzazione e fruizione di eventi di ampio respiro internazionale… il tutto sempre in chiave off.

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