Vogliamo un nuovo statuto delle studentesse e degli studenti

8 Giugno 2016
scuola
Red

Pubblichiamo il comunicato sull’ultimo giorno di scuola dell’Unione degli studenti che denuncia come a un anno dalla legge 107 il bilancio della riforma è negativo. L’UDS chiede un nuovo statuto delle studentesse e degli studenti. (Red)

Oggi si conclude l’anno scolastico. Tra chi ha affrontato per la prima volta le scuole superiori e chi si avvia alla maturità c’è grande insoddisfazione. Il primo anno di attuazione della Legge 107/15 ha fatto salire a galla le falle della riforma, alimentando malcontenti e disorganizzazione nelle scuole. L’UdS lancia una consultazione nazionale studentesca per scrivere un nuovo statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti [la descrizione della campagna qui: http://goo.gl/I8aYg4]

“L’anno scolastico che oggi giunge al termine ha confermato quanto la “Buona Scuola” sia stata più un ostacolo alla didattica che una grande intuizione” – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “abbiamo subito sulla nostra pelle l’infattibilità di assolvere all’obbligo delle 200 e 400 ore di alternanza scuola lavoro, che già in questo primo anno di attuazione ha visto le scuole escogitare le strategie più bizzarre pur di completare l’orario previsto. Percorsi molto spesso non affini con quanto studiamo ogni giorno, iniziati a nostre spese, che si sono risolti in troppi casi in vero e proprio lavoro gratuito, tradendo dunque l’obiettivo dell’alternanza scuola lavoro che dovrebbe essere una metodologia didattica a tutti gli effetti”

“A questi inconvenienti sull’alternanza scuola-lavoro, si deve aggiungere la torsione autoritaria di dirigenti scolastici “manager”, riscontrata più volte nell’inasprimento di misure repressive ai danni della libertà di opinione degli studenti, come nel caso delle sospensioni ai danni di chi ha boicottato i test Invalsi. Siamo preoccupati dall’atmosfera competitiva che si sta innescando tra le scuole e tra i docenti, la “Buona Scuola” ha inserito una logica aziendale all’interno delle scuole.” – continua Lampis – “Vogliamo una scuola inclusiva in cui essere partecipi delle decisioni e non essere considerati come “utenti” di un servizio. Per questo, come Unione degli Studenti, stiamo lanciando la campagna “Stiamo diritti – Students’ (R)evolution”, una grande consultazione studentesca sulla vita scolastica, sui nuovi diritti e su come migliorare la scuola pubblica. L’obiettivo è scrivere un nuovo statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti, dopo un grande percorso di ascolto, proposte e mobilitazione.”

““Stiamo diritti” è una necessità che affonda le sue radici all’interno delle scuole dove si ignora lo statuto delle studentesse e degli studenti, provocando una compressione dei principali diritti che questo tutela, da quello alla valutazione tempestiva, a quello sulla libertà di espressione” – conclude l’UdS – “La scuola deve essere un percorso di crescita, educare non vuol dire imporre decisioni. Per questo vogliamo creare una ondata di partecipazione in cui ogni studente possa esprimere le proprie idee attraverso la consultazione sul sito www.stiamodiritti.it e organizzando assemblee, collettivi, momenti di piazza sin dal periodo estivo.”

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