G8, impatti e rischi ambientali

16 Marzo 2009

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S. D.

Si è svolto a Cagliari lo scorso 7 marzo 2009, presso la sala Eleonora d’Arborea, in via Lanusei, l’incontro-dibattito sul tema “G8 a La Maddalena e impatti ambientali”, promosso da Cagliari Social Forum, il Manifesto Sardo, Amici della Terra, Gruppo d’InterventoGiuridico. L’incontro, è stato animato dagli interventi di Raffaello Ugo, rappresentante del Cagliari Social Forum, Marco Ligas (il Manifesto Sardo) Stefano Deliperi, in rappresentanza delle associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico ed Amici della Terra e dell’on. Monica Frassoni (presidente del gruppo Verdi/ALE al Parlamento Europeo) e, soprattutto, dai numerosi cittadini che hanno partecipato all’evento. Si è trattato, senza dubbio, di un’ottima occasione per riflettere sul senso del G8, sulle reali conseguenze che gli incontri tra i potenti della Terra hanno sulle sorti del mondo, sulle vite dei cittadini, sulle politiche attuate concretamente dai governi degli Stati partecipanti e, in particolare, sui reali benefici a favore della Sardegna, la terra che ospiterà il G8 di luglio. Sarà difficile parlare di benefici da un punto di vista ambientale, considerando il fatto che la Commissione Europea ha aperto due procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, per le carenze in materia di valutazione d’impatto ambientale sulle opere in corso di realizzazione a La Maddalena e sui forti dubbi in materia di legittimità delle procedure di appalto. Sarà difficile parlare di benefici anche sotto il profilo delle “infrastrutture” da realizzare in Sardegna, se si pensa che i fondi in origine destinati ad alcune opere connesse all’evento, come la nuova strada statale Sassari – Olbia, che necessita di indifferibili lavori di messa in sicurezza, verranno invece utilizzati per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. E, allora, sorge la domanda fondamentale: a chi giova il G8? In base al ricorso inoltrato il 21 marzo 2008 dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico ed alle interrogazioni parlamentari dell’on. Monica Frassoni la Commissione europea ha aperto due procedure di infrazione.  Infatti, con nota ENV.A.2/LT/mm/ARES (2008) 56653 dell’8 dicembre 2008, ha reso noto di aver aperto una procedura di infrazione ai sensi dell’art. 226 del Trattato CE per le carenze in materia di valutazione di impatto ambientale “in relazione al regime semplificato stabilito dall’Ordinanza del 19 marzo 2008, n. 3663, per gli interventi connessi alla Presidenza italiana del G 8 e al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia”.  Infatti, “in data 27 giugno 2008 la Commissione ha inviato una lettera di messa in mora al Governo italiano”.  La risposta, recentemente pervenuta, “è allo stato attuale in corso di esame”. Inoltre – dopo specifica richiesta di informazioni della Commissione europea conseguente al ricorso ecologista – la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento delle Politiche comunitarie ha reso noto (nota n. DCPC 6239 del 2 settembre 2008) quanto comunicato dal Capo del Dipartimento della protezione civile dott. Guido Bertolaso (nota n. DPC/CGCTZ/0056459 del 29 agosto 2008).  Grazie ad un programma sperimentale (PILOT) avviato dall’Unione Europea e da alcuni Stati membri, oggi possono giungere più rapidamente risposte ai ricorrenti per possibili violazioni della normativa comunitaria (art. 226 del Trattato U.E.). La risposta riguarda esclusivamente l’asserito rispetto della normativa comunitaria sugli appalti pubblici di lavori, forniture, servizi (direttiva n. 2004/18/CE del 31 marzo 2004, procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture, servizi).   E’ stato comunicato che il complesso di lavori è stato suddiviso in 8 lotti principali (a La Maddalena) e 11 lotti complementari (sul resto del territorio regionale). La segretazione degli interventi è stata fatta (art. 5 dell’O.P.C.M. 19 marzo 2008, n. 3663) ai sensi dell’art. 14 della direttiva n. 2004/18/CE in quanto il vertice G 8 è stato classificato “obiettivo sensibile”: “ovviamente tali misure (di sicurezza, n.d.r.) … necessitano di livelli di segretezza tali da escludere la conoscenza … da parte di soggetti terzi rispetto agli addetti ai lavori. Pertanto … limitatamente all’esecuzione degli otto lotti insistenti sull’area di pertinenza militare dell’isola … non è stata applicata la disciplina prevista dal D. Lgs. 163/2006 di recepimento delle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, forniture, servizi”.   Disciplina che sarà, invece, applicata per i restanti 11 lotti complementari.   Come noto, le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno presentato il ricorso del 21 marzo 2008 avverso l’ ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3663 del 19 marzo 2008 per le ampie possibilità di deroga al quadro normativo comunitario in materia di tutela ambientale e di disciplina degli appalti pubblici di opere e servizi.  Successivamente (7 aprile 2008) l’ on. Monica Frassoni, presidente del gruppo Verdi/A.L.E. al Parlamento europeo, presentava un’interrogazione parlamentare.     Vari sono i dubbi concernenti la legittimità del provvedimento in rapporto alla normativa comunitaria.   In particolare, all’art. 5, sono previste disposizioni per la segretazione degli interventi. All’art. 8 sono previste ulteriori disposizioni in deroga alla disciplina dei termini e dei medesimi effetti della normativa sulla V.I.A., della valutazione di incidenza ambientale e del piano paesaggistico regionale.    E, addirittura, “nelle more del procedimento di valutazione d’impatto ambientale il  soggetto attuatore, di cui al comma 5, e’ autorizzato a procedere agli  affidamenti dei lavori, espressamente riservandosi il potere di imporre al  soggetto  affidatario  le  eventuali  prescrizioni  che dovessero    essere   impartite   successivamente   all’esito   della valutazione  d’impatto  ambientale, consentendo, altresi’, l’apertura dei  cantieri e l’inizio delle opere compatibilmente con le esigenze ambientali” (comma 9°).    Qui paiono venir meno anche i principi fondamentali delle disposizioni comunitarie (direttive n. 97/11/CE e n. 85/337/CEE) e nazionali (decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni)  in materia che vincolano la realizzazione degli interventi assoggettati a V.I.A. alla positiva conclusione del relativo procedimento. Monica Frassoni ha ricordato, poi, l’inchiesta de L’Espresso che ha aperto qualche spiraglio per la conoscenza dei reali interessi concreti che sottostanno ad affidamenti di incarichi e realizzazioni di opere, mentre numerosi interventi, fra i quali quelli di Marco Ligas, di Mariella Cao (Comitato “Gettiamo le basi”) e di Marco Ghinolfi si sono soffermati sulle possibilità di incidere su opere ed andamento del G 8, mentre Marisa Depau ha annunciato iniziative di contestazione della riunione del G 8 con una carovana ciclistica che attraverserà la Sardegna con l’intento di coinvolgere le popolazioni locali in una riflessione sul significato di un summit mondiale che ha poca attinenza con i reali problemi. Marta Battaglia, architetto maddalenino ha tratteggiato gli ultimi decenni nella comunità locale ricordando ruoli e riflessi della presenza militare, nonché prospettive future.  Un’importante occasione, quindi, per approfondire le problematiche ambientali e socio-economiche – tutte ancora aperte – di un appuntamento che appare sempre più poco utile per la Sardegna e per il suo tessuto sociale.

1 Commento a “G8, impatti e rischi ambientali”

  1. Stefano Deliperi scrive:

    La Commissione europea ha inviato una seconda lettera di messa in mora. la procedura di infrazione continua. Vds. http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it//G_8_a_La_Maddalena__pinocchi_governativi__1975886.shtml

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