Cosmonauta Francesco

14 Luglio 2023

[Claudia Zuncheddu]

Cosmonauta Francesco (Porto Seguro Editore) di Mauro Vaiani non è solamente la gradevole lettura di un romanzo avvincente. Essa si propone come un interessante e originale contributo all’attuale dibattito politico. In questi tempi bui si riaccende la speranza che un mondo migliore si possa ancora costruire.

Cosmonauta Francesco si iberna per lungo tempo lasciando un modello di società improntata sull’ossessione del lavoro in funzione del profitto, del consumo spasmodico delle risorse umane e del pianeta, della mercificazione di ogni valore, del sacrificio dei diritti, della libertà e della stessa bellezza, sull’altare della produzione e del consumismo. Il personaggio si assenta da una società malata con i suoi conflitti, le sue guerre, le sue storture, per risvegliarsi in una società diversa che si prende cura dei suoi bisogni e dei suoi diritti.

Per chi come Cosmonauta Francesco ha conosciuto una società egoistica e sempre più disumanizzata, dove la crescita del Pil domina come ragion di vita per tutti disgregando le relazioni tra gli esseri umani, come non stupirsi risvegliandosi in una società diversa dove la comunità si fa carico dei diritti del cittadino, dove il paesaggio e l’ambiente riprendono il loro valore, l’urbanistica la sua bellezza e la sua funzionalità, la natura i suoi spazi… le persone, la partecipazione alle scelte sulla vita della comunità e la condivisione.

Nell’opera di Mauro Vaiani, che induce a molte riflessioni, traspare il messaggio di speranza ben supportato da una visione pratica della buona amministrazione del bene comune. L’organizzazione delle comunità e le relazioni intercomunitarie, in un contesto globale, è la struttura portante su cui costruire una società giusta, virtuosa e di pace, che si contrapponga al dominio degli stati che alimentano le guerre, che acuiscono la crisi climatica, che impoveriscono i popoli privandoli di autonomia e di libertà, che inquinano l’ambiente, consumano i territori e le loro risorse.  La riorganizzazione del mondo dalle sue macerie richiede necessariamente che il genere umano riacquisti la sua centralità rispetto ad ogni scelta politica, economica, amministrativa.

E’ dietro le gradevoli note di un bel romanzo, la visione politica di una società felice da costruire. Oltre l’utopia, per l’autore, al diritto naturale al sogno bisogna dare gambe per camminare. Basta cambiare paradigma, abbandonare la visione della crescita economica infinita, a cui si lega la nostra inesorabile autodistruzione, ricostruire le relazioni di solidarietà e di collaborazione tra gli esseri umani a partire dalla propria comunità.

Il comunitarismo, dal locale al globale, è una scelta culturale non solo giusta ma oggi è più che mai necessaria.

Mauro Vaiani è nato a Prato nel 1963 e oggi vive nella sua città natale, dopo molti anni passati a Pisa. In gioventù tecnico informatico e progettista di reti per società private, dal 2001 lavora per le amministrazioni pubbliche e in particolare, dal 2019, per il Comune di Lucca. Nel 1998 pubblicò “Noi Stessi”, un saggio sulle radici storiche e l’attualità politica dei temi dell’autogoverno in Toscana. È dottore di ricerca in Geopolitica dal 2013 e da sempre attivista civico, ambientalista e autonomista. Nel 2019 ha contribuito alla fondazione della rete “Autonomie e Ambiente” (AeA). È il blogger di Diverso Toscana (https://diversotoscana.blogspot.com/). 

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