I sardi Giusti tra le nazioni

6 Marzo 2020
[Marco Sini]

Oggi si celebra “La Giornata dei Giusti”. “Giusto tra le nazioni” è il titolo che lo Yad Vashem di Gerusalemme conferisce ai non ebrei che hanno salvato ebrei in diversi modi aiutandoli a sfuggire all’arresto e all’internamento nei lager nazisti.

Ci sono anche sardi che hanno avuto questo riconoscimento:

Salvatore Corrias, nato a San Nicolò Gerrei (Cagliari) il 18 novembre 1909, Guardia di Finanza e Partigiano di Giustizia e Libertà nella Brigata “Emanuele Artom”, ha aiutato molti ebrei a passare il confine con la Svizzera. Fu fucilato a Bugone di Moltrasio (Como) il 28 gennaio 1945 dalle brigate nere fasciste. Medaglia d’oro al merito civile alla memoria della Repubblica italiana e “Giusto tra le nazioni” del Giardino dei Giusti di Gerusalemme.

Vittorio Tredici, nato a Iglesias il 31 luglio 1892 – morto a Roma, 3 marzo 1967. Fu tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione nel 1921. Il 14 febbraio del 1923 aderì al Partito Nazionale Fascista, insieme a molti dei quadri dirigenti della sezione cagliaritana del partito Sardo d’Azione (i “Sardo-fascisti”). Fu prima commissario prefettizio della Città di Cagliari (1924-1926) e quindi podestà (1927-1928).  Trasferitosi a Roma, nel periodo dell’occupazione tedesca di Roma, nell’ottobre del 1943 accolse nella propria casa una famiglia ebrea, i Funaro, durante un rastrellamento delle SS. Per questo motivo ottenne postumo il riconoscimento di Giusto tra le nazioni, che gli fu conferito il 16 giugno 1997.

Girolamo e Bianca Sotgiu

Girolamo Sotgiu, nato a La Maddalena, 22 agosto 1915 – Cagliari, 5 marzo 1996). E’ stato uno storico, sindacalista e politico sardo. E’ stato nel tempo segretario della CGIL sarda, Consigliere regionale e Senatore del PCI. Figlio di Antonio Sotgiu, sindaco socialista di Olbia, tra il 1906  e il 1910, e fratello minore dell’avvocato Giuseppe Sotgiu, Girolamo Sotgiu fu professore di storia moderna nella facoltà di Scienze politiche dell’Università di Cagliari. Storico insigne ha scritto numerosi libri di storia della Sardegna.

Nel giugno del ’43 insegnava a Rodi, allora Dodecaneso italiano, e fu richiamato alle armi come ufficiale dell’esercito. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre, i tedeschi lo internarono in campo di concentramento e poi lo rinchiusero nel carcere di Calato (Rodi). Fuggito dal carcere, riuscì a mettersi in contatto con i commandos inglesi e insieme alla moglie Bianca Ripepi salvò dalla deportazione alcuni ebrei di Rodi tra i quali una bambina ebrea, Lina Amato, producendo un falso stato di famiglia nel quale la fecero figurare come loro figlia. Poi fuggì in Turchia con la moglie Bianca Ripepi.

Bianca Ripepi Sotgiu, nata a Reggio Calabria nel 1922 e morta a Cagliari nel 2005. Giovanissima insegnante, partita dall’Italia all’inizio degli anni ’40 allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, arriva nell’isola greca di Rodi affrontando con entusiasmo il lavoro di insegnante e incontrando Girolamo Sotgiu, l’uomo con il quale dividerà una vita di impegno nella politica e nella cultura.

Bianca a Rodi riesce a salvare il marito dalla Gestapo facendolo fuggire dal carcere e insieme a lui falsifica lo stato di famiglia per far figurare la bambina ebrea Lina Amato come loro figlia. Quella vicenda Bianca Ripepi Sotgiu la raccontò nel suo libro «Da Rodi a Tavolara», uscito nel 2002. «Il libro arrivò alla comunità ebraica di Rodi. Poi, un paio di anni fa, a Rodi si tenne una grande manifestazione di ebrei, deportati e non a cui partecipò anche quella bambina di allora Lina Amato Kantor, che oggi vive in Sud Africa. Lina riuscì a entrare in possesso del libro di Bianca che raccontava un pezzo della sua storia e con l’aiuto di suo figlio si è rivolta all’istituto Yed Vashem che ha inserito i coniugi Sotgiu tra i Giusti. La cerimonia ufficiale si è tenuta a Cagliari (Consiglio regionale) e, come promesso, dal Sud Africa è arrivata anche Lina Amato Kantor, la bambina salvata dalla deportazione.

Su Google basta cliccare su “Bianca Sotgiu…per non dimenticare” e si trova lo stralcio del libro di Bianca Sotgiu Ripepi “Da Rodi a Tavolara” – AM&D Edizioni, nella parte che contiene la storia degli ebrei di Rodi e del salvataggio della bambina Lina Amato. Inoltre a cura dell’ANPI è stato realizzato un DVD che propone l’intervento di Bianca Ripepi Sotgiu sulla vicenda di Rodi che svolse nel 2002 nell’Aula del Palazzo Vice-Regio di Cagliari.

Oltre a questi quattro, ci sono altri sardi che hanno salvato ebrei, ed è documentato, pur senza aver conseguito il titolo di Giusti tra le nazioni, ricordo solo due monserratini: il carabiniere di Monserrato IMI in un lager tedesco Antonio Argiolas e Suor Maddalena Cabras, madre generale delle Mercedarie, schedata dall’OVRA e ricercata dai nazisti a Roma nel 1944.

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