Il Cagliari Social Forum con Antonello e Luiseddu
16 Settembre 2018[red]
La nota del Cagliari Social Forum in solidarietà alle persone fermate, perquisite e indagate.
Organi di informazione ci fanno sapere che alcuni indipendentisti sardi sono stati fermati, perquisiti e gli è stata negata la possibilità di recarsi oltre i confini nazionali. Nell’ambito della stessa operazione è stata perquisita l’abitazione di un nostro caro compagno, Antonello Pabis, di cui conosciamo l’impegno e la dedizione che ha prodigato e continua a prodigare nei confronti dei soggetti più deboli quale presidente dell’ASCE e l’impegno che dimostra per la causa curda.
Non sappiamo se le motivazioni che vengono rivolte verso “l’indipendentista sardo” siano veritiere o meno, non sappiamo cioè se corrisponde al vero che egli abbia combattuto a fianco delle brigate YPG, una cosa balza, comunque, agli occhi: qualora egli lo abbia fatto non potrebbe essere additato come “ Foreign fighter” visto che questo termine viene usato per indicare i mercenari che si recano in Siria ( e non solo) per combattere a fianco dei terroristi dell’ISIS.
Il compagno in questione, invece, ha scelto di stare dalla parte di chi l’ISIS lo combatte, e combatte per la liberazione dei popoli. Pensiamo che questa operazione, e la sua tempistica, non siano frutto del caso ma rispondano ad una precisa logica: tenere buoni rapporti con la Turchia e Erdogan, per il quale, non dimentichiamo il PKK continua ad essere una “associazione terroristica” e che in virtù di leggi antiterrorismo fatte ad hoc continua a tenere in carcere migliaia di persone oltre che il leader riconosciuto del Popolo kurdo Ocalan e l’Arabia Saudita e il Qatar sponsor e finanziatori, nemmeno tanto occulti, dell’esercito ISIS.
Dimostrando noi la nostra solidarietà ai compagni, chiediamo che l’agenda dei PM non venga dettata da “difensori dell’ordine pubblico” alla Erdogan, che l’Italia tolga dalla lista nera del terrorismo il PKK, che si adoperi per la liberazione del Leader Ocalan e di tutti i prigionieri politici in Turchia. Che si attui un serio embargo, militare, politico, commerciale, culturale nei confronti di nazioni che finanziano, armano e sostengono organizzazioni terroristiche come l’ISIS. Turchia, Qatar ed Arabia Saudita in testa.
Chiediamo che l’attenzione della stampa si rivolga con correttezza e puntualità anche alle operazioni repressive che la magistratura e le forze dell’ordine attuano, ingiustamente, da molti anni nei confronti delle compagne e dei compagni che si impegnano sul campo dell’antimilitarismo, della difesa delle minoranze e dei popoli oppressi, contro il fascismo dilagante anche istituzionale e non si limitino alla diffusione di notizie farraginose e confusionarie prodotte in altri luoghi.