Una dichiarazione di voto

18 Aprile 2024

[Roberto Loddo]

Alle prossime elezioni che coincideranno anche in Sardegna con l’election day sosterrò la lista dell’Alleanza dei verdi e della sinistra alle elezioni europee e sosterrò la coalizione che ha scelto Massimo Zedda come prossimo sindaco di Cagliari, scegliendo la lista dei Progressisti.

Questo mio voto, senza particolari entusiasmi, mi pare un percorso coerente con ciò che sosterrò a livello europeo. Almeno due liste, nella coalizione cagliaritana del campo largo, i progressisti e l’Avs sarda, sono connessi con i verdi e le sinistre europee. Detta così sembra un ragionamento di un folle troppo ottimista con la lente di ingrandimento che cerca la sinistra tra le rocce di Marte. Ma c’è di più.

Intanto in queste ore potrebbe essere annunciata la candidatura alle elezioni europee per Alleanza Verdi e sinistra di Ilaria Salis, antifascista ingiustamente imprigionata nell’Ungheria di Orban perché accusata di aver partecipato ad una aggressione ad un gruppo di nazi. Vorrei Ilaria Salis in libertà e al parlamento europeo, come Enzo Tortora, nel 1984. Un grande segnale di garantismo ritrovato da parte della sinistra. Questo sì che mi ridarebbe entusiasmo.

Alle scorse elezioni regionali non ho sostenuto il campo largo ma la coalizione sarda di Renato Soru. Non mi pento di aver fatto quella scelta. È una scelta che rivendico con orgoglio perché sono convinto che quella coalizione, alternativa ai poli italiani, poteva rompere lo schema antidemocratico della legge truffa e dare una spinta propulsiva alla prospettiva di autogoverno e autodeterminazione della Sardegna. È andata male, la nave dei pirati di Renato Soru è affondata ma non voglio rimanere nel murrungio, come direbbe Franciscu Sedda, e sono felice per la vittoria della nuova presidente Alessandra Todde.

Non ho apprezzato la Notte dei lunghi coltelli che si è consumata in questi mesi in Via Emilia perché ritengo il progetto del solo campo largo non autosufficiente per il governo della nostra città. Sarebbero necessarie energie nuove perché le elezioni si vincono più facilmente agendo l’inclusione e l’estensione della partecipazione, più difficilmente consumando vendette e costruendo castelli a numero chiuso con cavalieri armati all’ingresso dei ponti levatoi.

Oggi, a distanza di un mese e qualche settimana dal voto, con tutto il rispetto di chi proverà a scardinare l’equazione del Zedda contro Zedda, non vedo alternative credibili, riconoscibili e radicate nella società cagliaritana a sinistra del campo largo, ma non posso nascondervi che non mi sento rappresentato da un Partito democratico sempre più ostaggio della deriva populista e giustizialista del movimento cinque stelle e nemmeno da piccole liste a metà tra comitati elettorali e satelliti dei cinque stelle. E allora che fare?

L’unica lista che ho trovato parzialmente coerente con il mio percorso politico è quella dei Progressisti di Massimo Zedda. Se non ho apprezzato la loro scelta di fare gli Scar contro il re leone Mufasa dentro la coalizione sarda, devo però ammettere che hanno dimostrato una abile capacità di autonomia politica, una funzione che considero rara e preziosa nella grammatica politica contemporanea. La lista che stanno costruendo è una bella lista con persone che conosco e che rispetto. Persone di cui mi fido e di cui mi sento di poter essere rappresentato, attivist3 e militanti, student3 e sindacalist3 che stanno con me nelle piazze e nelle lotte. Per questo, meritano il mio sostegno.

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI