Violenza contro le donne: i dati europei

16 Aprile 2014
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Michela Angius

Parlare di violenza contro le donne significa addentrarsi in un terreno costituito di reati diversi (violenza sessuale, stupro e violenza domestica), ognuno dei quali è in grado di causare un impatto considerevole sulle singole esistenze.
Le misure che a livello europeo possono essere utilizzate per affrontare la violenza contro le donne sono la direttiva UE sulle vittime (2012/29/UE) e la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul.
La direttiva UE sulle vittime è stata adottata nel 2012 e stabilisce norme minime in materia di diritti, protezione e assistenza in particolare per coloro che hanno subito violenza di genere, sessuale o violenza in una relazione stretta. La Convenzione di Istanbul che il Consiglio d’Europa ha adottato nel 2011, è invece il primo strumento regionale giuridicamente vincolante in Europa ad affrontare in maniera complessiva le diverse forme di violenza contro le donne (violenza psicologica, atti persecutori, violenza fisica, violenza sessuale, molestie sessuali).
Sebbene a livello giuridico ci siano stati questi importanti sviluppi, i risultati dell’indagine condotta a livello europeo da parte dell’Agenzia dell’Unione Europea su richiesta del Parlamento Europeo, mostrano che le violenze contro le donne sono ancora ampiamente diffuse.
Nel 2012 circa 13 milioni di donne nell’UE hanno subito violenza fisica; si tratta del 7% delle donne di età compresa fra i 18 e i 74 anni. Sono invece 3.7 milioni le donne che nell’UE hanno subito violenza sessuale. Questo dato corrisponde al 2% delle donne che hanno tra i 18 e i 74 anni. Si può però presupporre che i dati reali siano significativamente superiori, dato che non tutte le donne che subiscono una violenza decide di denunciare il suo aggressore, molte volte anche a causa di una mancanza di sostegno psicologico.
Circa il 12% delle donne intervistate ha affermato di avere subito una forma di abuso o atto sessuale da parte di un adulto prima dei 15 anni, percentuale che corrisponderebbe a 21 milioni di donne nell’UE. Inoltre, il 30% delle donne che ha subito vittimizzazione sessuale da parte di un partner precedente o attuale, è stata anche vittima di violenza sessuale durante l’infanzia.
E’ sorprendente che nel XXI secolo, la metà di tutte le donne all’interno dell’UE (il 53%) evita certe situazioni o luoghi per paura di essere aggredita fisicamente o sessualmente. Tale comportamento non si osserva negli uomini. Infatti, le indagini sulla vittimizzazione e il timore nei confronti della criminalità mostrano che molti meno uomini limitano i loro spostamenti per questo motivo.
Nel documento si legge che i Paesi membri dell’UE sono invitati a predisporre efficaci piani di intervento a livello nazionale perché la violenza contro le donne sia considerata una vera e propria forma di violazione dei diritti fondamentali.
Per fare questo occorre che l’Unione Europea garantisca meccanismi di finanziamento adeguati a sostenere gli studi sulla violenza contro le donne e le attività svolte dalle organizzazioni della società civile che quotidianamente affrontano questo tipo di abuso supportandole psicologicamente.

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