Ciao Valentino

2 Maggio 2017

1972, Valentino Parlato all’Università di Macerata; foto di Renato Pasqualetti

Red

E’ morto Valentino Parlato, tra i fondatori del manifesto, di cui è stato più volte direttore e presidente della cooperativa editrice. Era nato a Tripoli, in Libia, il 7 febbraio 1931. Espulso dalla Libia nel 1951 dall’amministrazione inglese per la sua militanza comunista, si trasferisce a Roma dove conosce Luciana Castellina e lavora per L’Unità. Dal 1953 si trasferisce ad Agrigento dove lavora per la locale federazione del PCI, divenendo funzionario di partito. Tornato a Roma, prosegue il lavoro con l’Unità, collabora con Giorgio Amendola e diviene giornalista di economia per la rivista Rinascita. Nel giugno 1969 è tra i fondatori de il manifesto di cui è stato, a più riprese, direttore. Il 24 novembre 1969 viene espulso dal partito comunista, assieme ad Aldo Natoli, Rossana Rossanda e Luigi Pintor in seguito alle esplicite critiche mosse al partito, che non aveva condannato l’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Ha curato, tra le altre, l’edizione di opere di Adam Smith, Lenin, Antonio Gramsci e Mu’ammar Gheddafi. La camera ardente per Valentino Parlato sarà aperta dalle ore 15.00 di venerdì 5 maggio, seguirà la commemorazione funebre alle ore 17.30, in Campidoglio sala della Protomoteca  a Roma.

Per noi compagne e compagni de il manifesto sardo oggi è un giorno di forte dolore, siamo vicini alla famiglia e agli amici di Valentino. Oggi e nei prossimi giorni pubblicheremo le nostre riflessioni, i nostri ricordi e alcuni suoi editoriali. Ciao Valentino, che la terra ti sia lieve.

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