Riprendiamoci il futuro

16 Marzo 2019
[Lorenzo Tecleme]

Fridays For Future, il movimento globale di studenti in lotta per il clima, è sbarcato anche nell’isola. In occasione del 15 Marzo, la prima grande giornata di mobilitazione globale, gli studenti sono scesi in piazza a Cagliari, Olbia, Tempio, ma è a Sassari che si è registrata la partecipazione maggiore, con oltre 3000 giovani in corteo per le vie del centro. Numeri straordinari per il capoluogo turritano, ma in linea con il grande successo che la mobilitazione ha avuto nel resto d’Italia e nel mondo.

Il corteo, aperto da potenti casse trainate da una bicicletta e costellato di cartelloni ironici e colorati, è stato giovanile anche nell’estetica, senza nessuna remora nell’abbandonare i classici e ormai stantii simbolismi degli scioperi studenteschi. I manifestanti erano in larga maggioranza studenti delle scuole superiori, ma non mancavano ragazzi iscritti all’università, alle scuole medie e persino alcune classi delle elementari accompagnate dalle maestre. Gli slogan più urlati son stati quelli contro le multinazionali responsabili di gran parte delle emissioni di CO2 e contro la classe politica, accusata di essere complice di chi inquina.

Non sono mancate rivendicazioni riguardo le problematiche della nostra isola: “Via i Moratti dalla Sardegna” e “Il metano non lo vogliamo” hanno cantato i ragazzi, in riferimento alla raffineria Saras di proprietà della famiglia Moratti e al famigerato progetto di metanodotto che promette di devastare la Sardegna per portare nuovi combustibili fossili. Tutte istanze che si possono raccogliere nello slogan scritto sul grande striscione verde che apriva la marcia: “Riprendiamoci il futuro!”, uno motto combattivo, ideato da giovani che hanno la chiara percezione di come il loro avvenire stia venendo mangiato per i profitti di pochi.

Giunti in Piazza d’Italia, meta del corteo, i cori hanno lasciato spazio agli interventi, e qui lo stereotipo dello studente in sciopero disinformato ha trovato la sua più clamorosa smentita: decine di ragazzi e ragazze si sono alternati nel denunciare il mancato rispetto degli accordi sul clima e le disastrose conseguenze che questo può comportare, il colpevole ritardo dei governi nell’iniziare il necessario processo di transizione energetica e la difficile condizione della Sardegna, stretta tra inquinanti centrali a carbone e basi militari responsabili di tumori. La piazza si è infiammata quando un gruppo di studenti del Liceo Azuni ha segnato con delle croci di tinta verde i gadget della centrale di Fiume Santo, in polemica con il loro Istituto che ha portato alcune classi in visita proprio nel controverso impianto.

Anche nelle forme della mobilitazione Fridays For Future vuole portare una ventata di novità: per i ragazzi non c’è divisione netta tra protesta, attivismo civile e volontariato, e così dal megafono gli organizzatori hanno annunciato che già dalla domenica seguenti tutti i partecipanti sono invitati ad unirsi agli attivisti per una giornata di pulizia e messa in sesto delle aree verdi più sporche e degradate della città. Un’iniziativa che non vuole essere isolata, e che promette di ripetersi regolarmente.

E’ inevitabile constatare, infine, come nell’era dei social i giovani siano maestri nell’utilizzo delle piattaforme online. Il corteo è stato seguitissimo su Facebook dove gli hastag #schoolstrike4climate e #fridaysforfuture hanno spopolato, e la pagina Instagram di FFF Sassari è tra le più seguite d’Italia, dietro solo a grandi città come Roma, Torino, Milano.

In piazza questo venerdì c’era una generazione che è stata educata fin dall’infanzia all’attenzione verso il pianeta, alla raccolta differenziata, ai mille e mille progetti nelle scuole per spiegare l’importanza di fermare il riscaldamento globale, e che proprio per questo vede lucidamente l’ipocrisia di una classe politica ed economica green solo a parole. La promessa dei ragazzi è di non fermarsi, di portare il tema dell’ambiente al centro del dibattito pubblico in Italia e nel mondo. I giovani non sono più disposti ad accettare promesse: è il momento di riprendersi il proprio futuro!

Lorenzo Tecleme è un attivista di Fridays For Future Sassari

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI