Incontro con Fawzi Ismail ad Orgosolo: una lettura lucida su ciò che accade in Palestina

8 Luglio 2025

[Banne Sio]

Il 20 giugno ad Orgosolo si è tenuto un incontro molto interessante e toccante con Fawzi Ismail, medico, presidente dell’associazione “Sardegna-Palestina”, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti del suo popolo.

Fawzi, intervistato da una brillante Annamaria Congiu, ha illustrato con grande lucidità e chiarezza la situazione a Gaza e nella Palestina in generale.

Il medico palestinese ha spiegato come Gaza sia una zona segnata da decenni di conflitti, blocchi e difficoltà umanitarie. Ha sottolineato che la situazione non è solo una questione di scontri militari, ma anche di restrizioni economiche, limitazioni alla libertà di movimento e di accesso ai servizi essenziali. La sua analisi ha evidenziato come queste condizioni abbiano un impatto devastante sulla vita quotidiana dei civili palestinesi: “Israele scandisce ogni secondo della vita dei palestinesi” ha dichiarato.

Con la sua testimonianza ha condiviso la sua esperienza personale mettendo in luce le sofferenze e le ferite profonde vissute dalla sua famiglia e dalla sua comunità a causa della violenta occupazione israeliana. Ha raccontato come prima suo padre è stato costretto a lasciare il suo paese nel 1948, durante la “Nakba”, un evento tragico che ha portato all’esodo di centinaia di migliaia di palestinesi. Poi, ancora bambino nel 1967, anch’egli ha vissuto in prima persona le conseguenze di un’altra fase di occupazione, che ha segnato profondamente la sua vita.

Ha testimoniato di come la “Catastrofe” è continuata nel corso dei decenni con vari mezzi: colonizzazione, occupazione, genocidio. Durante l’incontro, l’attivista ha affrontato il tema delle responsabilità internazionali, e occidentali in modo particolare, e delle politiche che contribuiscono a mantenere questa situazione. Inoltre, ha evidenziato come Israele venga autorizzato a violare costantemente il diritto internazionale, come nel caso dell’attacco all’Iran – secondo il diritto internazionale la difesa preventiva non esiste, dunque Israele sta violando, per l’ennesima volta, la Carta dell’ONU che vieta l’uso della forza – che rappresenta un esempio di come le norme internazionali vengano spesso ignorate o aggirate a favore di interessi geopolitici. Questo atteggiamento contribuisce a mantenere un clima di impunità e di ingiustizia nei confronti del governo israeliano.

O come nel caso stesso di Gaza dove Israele, attraverso il blocco degli aiuti umanitari, usa la fame come arma di guerra in palese violazione del diritto internazionale. Usare la fame nei civili come arma a Gaza è un crimine di guerra. Israele, in quanto potenza occupante, è obbligato, in base al diritto internazionale, a garantire la fornitura di beni essenziali alla popolazione.

Ha voluto sottolineare che la situazione palestinese non riguarda solo Gaza. In Cisgiordania la situazione è molto tesa: i coloni israeliani avanzano ogni giorno con l’uso della forza e con violenza, provocando scontri e tensioni con la popolazione palestinese locale. Questa presenza crescente e aggressiva dei coloni contribuisce a mantenere un clima di instabilità e sofferenza, rendendo la questione ancora più complessa.

Un punto molto importante che Ismail ha sottolineato è l’attività di controinformazione che i palestinesi che vivono in Europa stanno compiendo. In un contesto in cui spesso la narrazione ufficiale è parziale o incompleta, è fondamentale che le voci di chi vive e conosce la realtà di Gaza siano ascoltate e condivise. In tal senso Fawzi ha attivato anche una chat “Info Palestina-Sardegna” dove quotidianamente informa di ciò che succede a Gaza.

E’ stato dunque un momento di confronto importante, che ha permesso di andare oltre le notizie di superficie e di comprendere meglio le complessità di questa regione. L’intervento dell’attivista palestinese è stato un invito a riflettere sulla necessità di essere informati. Ha invitato tutti a dare il proprio contributo. Informarsi e informare per evitare che cali il silenzio su questo massacro.

La cosa che forse ha colpito maggiormente il pubblico è che nonostante la fermezza, e in alcuni casi durezza, dalle parole di Ismail non è mai trasparito astio o odio nei confronti degli israeliani.

Pubblico, numeroso e non solo locale, che ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione dimostrando un forte interesse e desiderio di comprendere meglio questa realtà complessa. In assoluto silenzio. Quel silenzio religioso, quasi di rispetto e di ascolto profondo, a sottolineare quanto sia importante prestare attenzione alla testimonianza di chi conosce profondamente questa realtà.

A conclusione del confronto le ragazze dell’associazione orgolese “Cannasas teatro” hanno recitato e cantato, nella gradinata di piazza Gramsci recentemente dipinta con i colori della bandiera palestinese,degli “atitos” struggenti dedicati alle decine di migliaia di vittime innocenti di Gaza scritti da Tatana Guveddu, Maria Corda, Franco Pira e Kikissu Mereu. E’ stato un momento di grande commozione che non ha lasciato indifferenti Fawzi Ismail e gli altri due ospiti palestinesi Alì e Maysun.

Un ringraziamento a Lina, Titina, Michela, Maura, Costanza, Mariantonia, Mauredda, Luisella, Annedda, Antoni, Pipinu e a tutte/i coloro che hanno contribuito in qualsiasi modo alla realizzazione di un evento che rimarrà nei cuori e nelle menti della popolazione orgolese.

Restiamo Umani, come amava dire un grande amico dei gazawiVik – Vittorio Arrigoni.

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