Mamme costrette a denunciare i figli per mancanza di servizi territoriali. Meccanismo diabolico
10 Luglio 2025[red]
Pubblichiamo una nota di Irene Testa garante delle persone private della libertà della Sardegna sulle carenze dei servizi territoriali di salute mentale in relazione alle denunce delle famiglie.
Capita sovente che qualche mamma disperata mi contatti per raccontarmi che il figlio con disagio psichiatrico è stato arrestato a causa della denuncia sporta dallo stesso genitore. Ragazzi che finiscono in un tunnel lungo e pericoloso che li porta dritti dentro una cella liscia di un istituto di pena. Si tratta di ragazzi che danno in escandescenza a causa della loro condizione di tossicodipendenza correlata a disagio psichico. Accade che per attivare un trattamento sanitario obbligatorio o un percorso comunitario i genitori siano spesso consigliati e indotti a denunciare il proprio figlio per violenza e maltrattamenti con l’illusione di poterlo salvare. Il risultato di questo meccanismo diabolico porta a riempire le celle di giovanissimi che avrebbero bisogno di cure e che attendono a volte per molto tempo il pronunciamento del giudice e soprattutto il posto che spesso non si trova in comunità. Questa prassi va fermata. La Sardegna come le altre regioni devono dotarsi di strutture di pronto intervento che aiutino le famiglie e di comunità per soggetti con doppia diagnosi. Sono quei giovani a cui la detenzione porta spesso ad aumentarne il disagio e a procurare loro intenti suicidari e autolesionistici.