Perché la Sardegna ha bisogno di avere il Registro regionale dei tumori
21 Maggio 2025[Mario Usala]
La Sardegna ha bisogno di avere il Registro regionale dei tumori. Per la legge italiana di istituzione del registro nazionale Tumori, così come il Piano Oncologico nazionale 23-27 prevede, con specifiche indicazioni degli obiettivi e delle linee strategiche, e anche per una serie di motivi che appartengono alla realtà territoriale della nostra Regione.
Perché è necessario che in campo oncologico si abbia conoscenza della situazione territoriale rappresentata dai numeri e dalle spiegazioni di quei numeri che descrivono l’incidenza (cioè i nuovi casi che si verificano ogni anno e in quale popolazione), la prevalenza (cioè le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore), la sopravvivenza (cioè chi è vivo dopo una diagnosi di tumore e se lo è ancora a distanza di anni), la mortalità ( cioè quanti muoiono per tipo di tumore e dove) e quanto questo dati siano essenziali per supportare un sistema di cure e prevenzione e presa in carico dei cittadini sardi riguardo la patologia oncologica.
E perché è necessario non disperdere l’enorme patrimonio di conoscenza che i registri provinciali hanno prodotto fin qui. Perché esistono interi territori in Sardegna dove vive una popolazioni esposta dal punto di vista ambientale a forti impatti inquinanti o addirittura SIN inesplorati compiutamente.
Al di là di corpose enunciazioni non vi è in Sardegna una rete oncologica che tuteli e prenda in carico i cittadini sardi pazienti oncologici spesso costretti a viaggi della speranza spesso avventurosi.
Occorre valutare l’impatto sulla popolazione dei programmi di screening e le loro criticità. Perché dai dati parziali dei registri di Nuoro e Sassari emergerebbe una preoccupante maggiore incidenza di alcuni tipi di tumore rispetto al resto dell’Italia.
In Sardegna si muore di più per tumore sia in termini generali sia nella fascia di età dei giovani adulti.
Il registro tumori regionale dovrebbe essere parte attiva della rete oncologica contribuendo, fra l’altro, all’attività programmatoria e alla qualità delle cure.
Non ci dovrebbero essere più impedimenti o ritardi per realizzare quanto ripetutamente promesso da più parti anche in campagne elettorali, ma, come in tanti altri campi, non si dovrebbe prescindere dalla competenza e dall’esperienza.
Mario Usala fa parte di Medicina Democratica Sardegna, AIEA esposti amianto e Comitato Sa Luxi