Quando la malattia è forza di vivere
1 Luglio 2025[Rita Atzeri]
Il 30 giugno, nel cuore verde di Mariposa de Cardu, l’Orto Giardino di Quartucciu gestito da Il Crogiuolo – centro di intervento teatrale, in memoria di Luisa e Stefano Atzeri, durante le iniziative di Mondo Eco festival letterario, si è svolta una serata intensa e toccante dedicata alla forza dell’arte di fronte alla sclerosi multipla.
Due storie diverse, due storie di forza e determinazione, due storie di coraggio.
Trovarsi davanti ad una diagnosi come quella della sclerosi multipla significa vedersi cadere il mondo addosso. Significa dover rivedere tutto il proprio progetto di vita. Una maledizione della sorte, ma Alessandro e Marco riescono a dire una cosa impossibile: “la sclerosi multipla mi ha cambiato la vita in meglio”. Una frase inaccettabile per la maggior parte delle persone abituate a dire con leggerezza e superficialità piuttosto che vivere così meglio la morte.
La nostra civile società che si riempie la bocca di politicamente corretto, eguaglianza, emancipazione, non violenza, condanna della guerra, ancora non riesce ad accettare la malattia e non è in grado di pensare che chi si ammala è una persona che diventa speciale. Improvvisamente si acuiscono i sensi e si vede tutto ciò che non funziona. Si diventa carcerati, prigionieri di un mondo dove non hai più possibilità di muoverti, perdi immediatamente i tuoi diritti civili, perché di fatto non li puoi esercitare. Diventi un paria, un invisibile condannato alla solitudine.
Il lavoro di Alessandro Piras di cui si è presentato il primo libro Eiko, una storia d’amicizia, coraggio e amore incondizionato, ci parla proprio di questa solitudine profonda, che l’autore cerca di lenire e curare portando a vivere con sé un cane, uno Shiba. Alessandro nel suo libro, semplice e diretto nel linguaggio, da voce proprio al suo cane, Eiko, appunto, perché racconti di lui e della sua famiglia. La relazione uomo animale sappiamo essere terapeutica ed ancora di più lo è in questo caso perché Eiko si prende cura dell’essere diverso, “su ruote” di Alessandro, in un modo tutto speciale. Fatto solo d’amore e non di sopportazione o pietà.
Commuove la proiezione del docufilm Run Trip Live di Karim Galici, il viaggio di Marco Altea da Cagliari a San Francisco in sedia a rotelle, ci mostra Marco senza veli, in tutta la sua fragilità e forza. La gioia, la bellezza scanzonata di lui ragazzo, le lacrime di rabbia ed emozione nel raccontare il suo percorso con la sclerosi, la sua lotta per un mondo senza barriere, l’amore per la sua compagna e la sua famiglia.
Un progetto, una sfida, una visione di mondo più accessibile è quella che Marco vuole realizzare attraverso Whable odv.
Un’app che possa segnalare i luoghi realmente accessibili, favorire gli incontri tra persone con disabilità e sogno segreto far sì che in tanti conoscendosi possano innamorarsi, così come è accaduto a lui.
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